Il gatto Norvegese delle Foreste, nome
originale Norsk Skogkatt, è una delle razze naturali più antiche.
Le sue origini risalgono ai tempi dei Vichinghi e, se è ancora
tra noi, lo dobbiamo ad alcuni amatori norvegesi, con a capo Edel Runas e
Helene Nordane, che iniziarono l’allevamento di questo splendido gatto partendo
da soggetti selvatici.
La prima cucciolata nata grazie agli allevatori
risale all’anno 1974. Il primo club in Norvegia, il Norsk Skogkattring,
nasce invece nel 1975 e, nel 1977, la razza Norvegese
delle Foreste è ufficialmente riconosciuta dalla Fifè (Fédération
Internationale Féline) e in seguito da tutte le altre associazioni
internazionali.
Carattere
Il Norvegese delle Foreste è un gatto dolce, che si
affeziona all’uomo e ama stare in compagnia. Non è un problema neanche la
convivenza con altri gatti e cani. E’ intelligente, ama la vita all’aria aperta
ma si adatta bene anche a vivere in appartamento; ha una forte personalità.
Curiosità
La sua storia è ricca di leggende legate al popolo
vichingo. Una di queste narra che i Vichinghi portassero con sé i gatti sulle
navi come...
mostra a Oslo, e dopo la guerra, pochi ammiratori continuarono con il piano di preservare la razza, utilizzando i migliori e più adatti esemplari che poterono trovare.
Non si sa come, né perché, ma un giorno qualcuno ha sentito strani rumori provenire dalla zona dove erano situati i contenitori dei rifiuti. Quel qualcuno ha pensato si trattasse di una pantegana, ovvero di un grosso topo. I rumori continuavano, nottetempo, e quindi quella persona uscì di casa, per accertarsi della loro provenienza. Così si è trovato tra le mani un gattino appena svezzato, tutto nero e batufoloso, concedetemi il neo-aggettivo. L'ha potato in casa, nutrito e coccolato. Ora Gigi, così si chiama in onore a Gigi Buffon, è un gatto dalle due effe: felice e fortunato. Ho detto all'amico che lo ha accolto: è un gatto delle foreste norvegesi, di razza pura. Mi ha risposto che era una gatto e basta, e che poco importava il suo colore nero e la sua origine. Ma non è da sottovalutare il fatto che questo micio sia stato trovato proprio in Norvegia! Quando sono piccoli, è difficile capire come si presenteranno da adulti. Se restano di piccola taglia, o se diventano dei micioni di tutto rispetto. Così Gigi è cresciuto, ed ora è diventato un bel gattone identificato proprio come Norvegese delle Foreste.
La compagnia di un gatto o di un cane, diversamente da quella di un uccellino in gabbia o di un pesce nell'acquario, per non dire di un rettile, è interattiva. C'è comunicazione, scambio di coccole e, per quanto riguarda il gatto in particolare, aiuta a rilassarsi. Il suo ronron, le sue fusa, trasmettono all'uomo pace, serenità. Accarezzare il suo pelo, produce tenerezza reciproca.
Bene, ora vi presento Gigi, nel suo massimo splendore!
Come potete notare, la sua criniera è leonina, il muso triangolare e le orecchie lunghe, tipiche della razza, la coda spessa e imponente. Siete sicuri che il gatto nero sia portatore di iella? A mio parere è sfortunato chi non ne ha uno in casa! Del resto, gli amici umani che lo hanno raccolto dalla strada hanno avuto, non so se dovuta al loro gesto generoso riguardo a Gigi, tanta fortuna e felicità, le stesse due effe ottenute dal meraviglioso Norsk Skogkatt. Se questo non rappresenta uno scambievole affetto, in quale altro modo lo si può definire?
Danila Oppio
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