IL MONDO DI VICKY
Mi dicono che sono ricoverata in una struttura
ospedaliera, ma io non ci credo.
Mia figlia ha cambiato casa, perché
nel luogo che abitava prima d’ora, hanno costruito un ospedale, ma questa nuova
casa che ha acquistato, è molto più spaziosa e luminosa. Soprattutto ha
moltissime camere, così che la mia ha annesso anche il bagno personale, ma spesso
non ricordo dove sia, e così vago per i corridoi, chiedendo in giro dov’è la
toilette. Una volta sono scesa dal letto di notte, mentre mia figlia credeva
dormissi, e profittando del mio sonno, è andata a prendere un caffè in cucina. (distributore automatico in aerea ristoro). Però io
sono furba, ho fatto finta di russare, sono scesa dal letto, ho
imboccato la porta d’uscita della camera, ma sono scivolata, e quando mia
figlia è tornata, poco dopo, mi ha trovata inginocchiata sul pavimento, un
mucchietto di pelle ed ossa. Mi ha aiutato a rialzarmi, e per fortuna non mi
sono rotta qualche osso. Mi ha accompagnato al bagno e poi rimessa a letto.
Stasera ho mangiato tortellini in
brodo, purè di patate con un omogeneizzato di trota e verdure, e una parte di purè
di mele e prugne, che non ho finito del tutto. Era tutto buono, perché la cena
l'ha cucinata mio nipote. (mensa
ospedaliera)
E' arrivata la nuova badante, che resta con me
la notte, nel caso dovessi aver bisogno di aiuto. Me l’ha presentata mia
figlia:
- Mamma questa è Alessia!
- Mamma questa è Alessia!
Come non lo sapessi! Le ho risposto:
- La
conosco bene.
Mia figlia è convinta che sia la prima
volta che la incontro, ma è da tanto tempo che sta con me, come tutte le
signorine che girano per casa, per esempio quella è Loretta, è da una vita che
lavora nell’Ospedale di Feltre. Mi dicono che mi trovo a Legnano, ma mi stanno
prendendo in giro, qui sono nel Veneto. Non sono mica pazza!
Quando guardo la TV, anche se non
sento una sola parola, essendo quasi del tutto sorda, vedo molte persone che
conosco bene, i miei nipoti, poi amici e parenti. E a proposito di nipoti, ho
visto anche il mio ultimo nipote, che mi portava a conoscere il suo piccolino,
che è nato durante il viaggio. Mia figlia mi dice che Teo non ha ancora figli,
e che non può venire in Italia perché lavora all'estero, ma io sono sicura che mi è venuto
a trovare, l’ho visto, gli ho parlato, forse non è andato da loro, perché
voleva stare solo con la sua nonna. Anche perché mi ha detto di essere ammalato
ed io sono molto preoccupata per lui. (Teo
gode ottima salute)
Quando non guardo la TV, il mio
sguardo va alla finestra, e da lì vedo persone che camminano sui vetri. Anche a
casa vedevo cinesi, e due bimbi africani sugli otto anni, vestiti di bianco, e
testimoni di Geova, cani e gatti, la vicina di casa, tutti affacciati alla
vetrina dei bicchieri, o sui vetri delle finestre. Mi vengono a fare compagnia
e sono contenta, anche se qualche volta penso che siano solo dei curiosi che mi
spiano di nascosto.
I miei familiari mi raccontano tante
bugie, come per esempio che è venuta a trovarmi l’altra mia figlia con nipote e pronipote, e quell’altro suo figlio con la moglie e un nipote, ma so che non è
vero, non ricordo di aver ricevuto visite. Insomma, non mi fregano…io so con
assoluta certezza che viene solo mia figlia minore con i suoi familiari, del
resto questa è casa sua, ci mancherebbe altro che non siano presenti almeno
loro. (ovviamente le visite dei familiari
ci sono state per davvero).
Ogni tanto vedo in TV il Ministro
Padoan, e ricordo che abbiamo fatto un pellegrinaggio insieme, in pullman. (Ma quando mai?) così come rammento di
aver incontrato in treno Padre Turoldo. (Lei
non ha mai viaggiato in treno, tanto meno con quel sacerdote).
Mi prendono bonariamente in giro,
perché loro non possono sapere tutto, mentre io ricordo benissimo molte cose,
soprattutto il periodo vissuto in Sardegna. Ogni tanto parlo con mio suocero,
perché a volte mi fa arrabbiare e allora gli dico il fatto suo. (deceduto nel lontano 1964). Quando mi
fanno presente che è scomparso da molti anni, mi vien da ridere, perché io lo
vedo e discuto con lui.
Potrei raccontarvi tante altre cose,
ma poi non mi va di essere smentita. Per favore, credetemi quando vi dico quel
che vedo. Perché io lo vedo realmente.
La
mente di Vicky è persa nei meandri dei sogni sognati, affetta da allucinazioni,
confusa nei ricordi, ai quali non sa dare una collocazione temporale. Se le si
chiede a chi vuole bene, risponde:
- A mio nonno Giovanni, che era tanto buono con me, e
poi ai miei genitori, alle mie sorelle e a mio fratello.
E
si ferma qui. Come se voler bene alle figlie, al marito, ai nipoti, fosse un
optional. Quel che è successo o stato detto cinque minuti prima, poco dopo l’ha
già dimenticato. Nella sua mente, tutto è stato cancellato riguardo al presente.
Tranne quel che ha lasciato un piccolo segno. Se pone una domanda, la ripete un
attimo dopo, perché non ricorda più la risposta, e poi richiede di nuovo,
un’altra volta ancora, e ancora per altre dieci volte. Così come quando racconta,
dopo aver finito di dire, ricomincia da capo a raccontare la stessa identica
storia.
Dimenticavo
un piccolo particolare non certo insignificante: Vicky ha novantotto anni!
Danila Oppio
Una storia tenera e malinconica
RispondiEliminaUna storia che somiglia a molte altre, ma che sto vivendo personalmente con mia madre
RispondiEliminaVicky non ha più memoria dello spicciolo presente (quello che per noi è la realtà certa e sicura) ma nella sua grandissima immaginazione intreccia persone attraverso il tempo, costruisce e disfa storie, le fa scorrere sui pratici schermi della vita di tutti: la tv, i vetri delle finestre, la vetrina dei bicchieri.
RispondiEliminaUn’immaginazione e un’immediatezza di realizzazione che farebbero l’invidia di un regista, anche e soprattutto di un grande regista.
Grazie di averlo scritto, Dani. E un bacio a Vicky per tutto quel che fa.
Angie
Grazie Angie per il tuo commento, che mi riempie di gioia. Mi avevi suggerito di scrivere qualcosa al riguardo, è costato fatica, perché ritengo che certe debolezze di chi le vive, siano da conservare solo nel cuore. Ma poi ci ho ripensato, e mi sono detta che non è certo Vicky la sola a vivere queste esperienze. E quindi molti che affiancano chi affronta questa nuovo tipo di esistenza, capiranno.
RispondiEliminaDani
Nuovo tipo di esistenza, è l'espressione giusta. Come quella di Vicky che inventa ogni giorno la sua nuova esistenza, meravigliandoci sempre.
RispondiEliminaAngie