POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

sabato, febbraio 10

STORIA DEL BRUCO E DELLA FARFALLA di Angela Fabbri

Premessa 

In questo periodo di negazione dell’esistenza di un clima globale, con recenti esempi di opposizione a una società globale tramite l’aumento dei dazi a China e Sud Korea (Asia) da parte di Trump che pensa di ‘incarnare’ così il Continente America.

Nel periodo delle grida di portata atomica di Kim-Jong-Un che ci fa sempre presente

<< Non sono minuscolo! Posso fare più e più male di voi! >>.
E infine, visto che qui in Italia, all’estrema periferia dell’Europa, siamo in periodo elettorale…
Desidero raccontarvi una breve storia non mia. Quella di un Bruco e di una Farfalla.
Nell’ascoltarla tenete presente che è rivolta solo a noi bambini.


      Storia del Bruco e della Farfalla


Un piccolo Bruco camminava verso una grande montagna.
Lungo la strada incontrò una Coccinella che gli domandò:
“ Dove vai? “.
Il bruco rispose: “ Ieri ho fatto un sogno nel quale mi trovavo sulla cima di una montagna e da lì potevo vedere tutta la valle.
Oggi voglio realizzare il mio sogno “.
Sorpresa, la Coccinella gli disse:
“ Devi essere matto! Tu sei solo un piccolo bruco. Per te un sassolino sarà una montagna, una pozzanghera sarà un mare e ogni cespuglio una barriera impossibile da oltrepassare “.
Ma il piccolo Bruco era già lontano e non la sentì.


Incontrò poi un Coniglio: “ Dove vai con tanto sforzo? “.
Il piccolo Bruco rispose: “ Ieri sera ho fatto un sogno, ho sognato di essere sulla cima della montagna e da lì potevo ammirare tutta la valle. Mi è piaciuto quello che ho visto e oggi voglio realizzare il mio sogno “.
Il Coniglio si mise a ridere e disse “ Nemmeno io, con le mie grandi zampe e con i miei grandi salti, affronterei un’impresa così difficile “. E, sempre ridendo, rimase a osservare il piccolo Bruco che procedeva per la sua strada.


La stessa cosa accadde con la Rana, la Talpa e il Topo.
Tutti gli consigliarono di fermarsi, dicendo: “ Non arriverai mai..! “.
Ma il piccolo Bruco, determinato e coraggioso, continuò a camminare.
Ormai stremato, ad un tratto decise di fermarsi a riposare.
Con un ultimo sforzo si preparò un posto per dormire quella
notte. “ Così mi sentirò meglio “ disse fra sé il piccolo Bruco.

Ma morì.
Per giorni, gli animali si avvicendarono a vedere da vicino i suoi resti.
Lì c’era l’essere più pazzo del mondo, lì c’era l’ultimo rifugio di un piccolo bruco morto per aver inseguito un sogno.
All’improvviso però quel bocciolo grigiastro si ruppe. Comparvero due occhioni, due antenne e due bellissime ali dai mille colori. Era una Farfalla!
Gli animali restarono senza parole, stupiti da quella creatura  meravigliosa che in un istante, preso il volo, raggiunse la cima della montagna.


Il sogno del Bruco, diventato Farfalla, si realizzò. Il sogno per il quale aveva vissuto, per il quale aveva lottato, era finalmente diventato realtà.


Qui la storia finisce ma l’ho sentita tanto intensamente che, come Autore, non ho potuto fare a meno di darle un seguito:


La Montagna accolse la nuova creatura con queste parole:
“ Così, eccoti arrivata! Ti aspettavo. Ho seguito da quassù, con questi miei occhi d’Aquila, tutto il tuo faticoso e coraggioso viaggio. Adesso goditi questa nuova vita: vola dovunque vuoi senza risparmiarti mai! E’davvero una gioia guardarti!“
E infatti la Farfalla correva instancabile dalle pendici alla cima
scorrendo i fiori e l’erba che coprivano i fianchi della montagna.
“ Io, sono qui da così tanto tempo che ho perso il conto e davvero non mi viene d’immaginarmi di diventare qualcos’altro.
Tu, invece… mi sembri un tipetto piuttosto irrequieto.
Cosa vorrai mai essere la prossima volta? “
Ma la Farfalla non lo sentiva già più. Era volata in valle fra le braccia del vento.

Nota

La storia mi è arrivata in un librettino della Lega del Filo D’Oro (l’Associazione Onlus di Osimo che si occupa dei bambini sordo ciechi) e ha disegni semplici, colorati e bellissimi, lo dico da disegnatore.
Adesso che l’ho trasmessa, passerò il librettino originale a mia cognata Alda, maestra elementare, che quest’anno qui a Ferrara insegna ai bimbini di Prima nella Scuola proprio di fianco a casa mia.

Angela Fabbri (Ferrara, 19-20-21-22-24-25 gennaio 2018)




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