Oggi sono trascorsi due anni dalla scomparsa del Cavaliere della Repubblica, poeta e scrittore TOMMASO MONDELLI. Desidero ricordarlo così: nel 2019, giorno del suo centesimo compleanno, è stato festeggiato a Limbiate, per aver ottenuto il premio Città di Limbiate organizzato dalla ProLoco per il concorso LA GIRANDOLA DELLE PAROLE del quale è Presidente esecutivo Rita Iacomino e Presidente Onorario Alessandro Quasimodo, figlio del Premio Nobel Salvatore.
Dopo parecchi anni che collaboravo con Tommaso per l'editing e la preparazione di varie sillogi poetiche e libri in prosa autobiografici, tutto a distanza, alla fine sono riuscita ad incontrarlo di persona in questa particolare occasione dove entrambi eravamo premiati.
Qui sotto le foto della sua premiazione, applaudito dal pubblico e dal Sindaco della città Antonio Romeo, dalle cui mani ha ricevuto il suo riconoscimento.
Una foto scattata da mio figlio, dove compaio in compagnia di Tommaso e di Rita Iacomino
L'anno successivo Mondelli avrebbe dovuto ritirare un altro gradito premio, sempre presso la Sala Consigliare di Limbiate, ma nel giorno del suo 101° compleanno è volato via da questo mondo. Con la Presidente del premio abbiamo pensato di invitare sua figlia Ilya, affinché potesse ritirare lei stessa il riconoscimento per suo padre. Lo ha ricevuto dalle mani del Presidente della Camerata dei Poeti di Firenze Carmelo Consoli che qui è accanto a lei. In quella occasione le ho anche consegnato un altro premio che la Preside Prof. Carla Maffini, organizzatrice del concorso Hostaria delle Immagini, mi aveva spedito, poiché non poteva più inviarlo all'avente diritto. Così Ilya è tornata a casa con ben due premi ottenuti da suo padre, che immagino conserverà in suo ricordo.,,
RICORDIAMO SEMPRE CON IMMENSA STIMA, AFFETTO E SIMPATIA IL CARO AMICO TOMMASO, IN PARTICOLARE QUESTO GIORNO CHE FESTEGGIA IL SUO 1O3° COMPLEANNO, IN QUELL'ALTROVE E NEI NOSTRI CUORI, SEMPRE PRESENTE NEL PENSIERO.
Per quanto mi riguarda, lo vorrei ricordare con due sue poesie a me molto care.
Danila Oppio
La quercia (ai miei cent'anni)
Era all'ombra della quercia antica
che tra le fronde verdi e le cicale
trassi quel sogno dalla casa avita
il passo con la vita ancora mi cale.
Un passato, il presente col futuro
sì come quel tronco regge il pieno
non moriremo mai ne son sicuro,
sul sentiero mai portato al meno.
Poi che 'l tronco suo segato a terra
a far per le rotaie quel traversino
come la cosa che 'l mio core serra
e quel sentiero mi segnò il destino.
Ché dell'ombra e le cicale il canto
Così, delle ghiande, il maiale grasso
tempo fu quello del fatale incanto
come d'allor fu già frontale il passo.
Quel che viene torna al suo passato
so già che son venuto e me ne torno
tra quel che ho fatto, ancor segnato
quel tanto porto fiero al mio ritorno.
Or che son vecchio e stanco alquanto,
tu non fungerai mai più da traversino,
già più non s'ode, delle cicale il canto
così noi uniti siamo, nel comun destino.
UGO FOSCOLO
“Salve Zacinto! All'antenoree
de' santi Lari Idei ultimo albergo
e de' padri, darò i carmi e l'ossa,
te il pensier: ché piamente a queste
Dee non favella chi la patria oblia.”
( Ugo Foscolo Le Grazie, inno l vv 198 – 111)
Era il mille settecento settantotto
e già della Serenimma il biscotto
nomata Zante e diede al Niccolò
del Foscolo i natali e incominciò.
Esule sempre fu per questa via
più classica e romantica tranvia
Di Ellenica d'immagini eruzioni
classiche e romantiche emozioni.
Albione mille ottocento ventisette
concluse in indigenza sua ventura
la esultanza di neoclassica cultura
l'Italia unita il volle e vi credette
riportare in patria le sue le spoglie
ancor Firenze in casa sua le coglie.
“Se l'ombra dei cipressi, dentro l'urna”
il sonno avrà sua quiete e non ritorna
E tu se “Onor del pianto, Ettore avrai”
in chi la patria servita, mai più morrai.
Quel limite dei giorni per ciascuno
come l'ore danzar vedrai nessuno.
Tommaso Mondelli
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