POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

sabato, maggio 7

IL VELO, GLI ALBERI E LA REPUBBLICA di P. MAURO ARMANINO


LA PASQUA IN PRIGIONE

                                   Il velo, gli alberi e la Repubblica    

Solo un centinaio di kilometri separano Niamey, la capitale del Niger, da Makalondi. Il Burkina Faso non è lontano e così pure i gruppi armati da una violenta e radicale interpretazione salafista del Corano. Sono ormai centinaia le famiglie che, minacciate di morte nei rispettivi villaggi, sono confluite a Makalondi e a Torodi che si trova a metà strada da Niamey. Decine di persone si sono accampate sotto gli alberi della cittadina di Makalondi in attesa di soluzioni più idonee. Case, campi, scuole, dispensari, luoghi di culto: tutto è stato abbandonato per salvare ciò che si possiede di più prezioso: la vita.
Nel Sahel la vita e gli alberi hanno storie comuni. Entrambe fragili, occasionali e legate da un sentimento comune di resistenza al deserto che continua ad avanzare. Un deserto che assume nuovi connotati soprattutto per l’azione devastante del taglio degli alberi per vendere la legna in città e le scelte dei gruppi armati che obbligano i contadini all’esodo. A Makalondi sono soprattutto gli alberi che rimangono ad offrire un luogo di ristoro agli sfollati dei villaggi adiacenti. La gente accampata spera che le piogge non inizino prima di aver trovato abitazioni più degne e rispettose della loro dignità.
D’altra parte, per poter viaggiare fino alla capitale del Paese, le donne devono indossare per obbligo il velo islamico. Nel taxi o nelle auto private esse dovranno essere tassativamente divise dagli uomini. In effetti, nel tratto di strada che separa la capitale da Makalondi, i gruppi armati hanno i loro ‘checkpoint’ per verificare documenti, velo e disposizione dei passeggeri nel veicolo. Ricordiamo che nella stessa strada, negli ultimi mesi, diverse mine hanno ucciso militari e civili. Viaggiare è un rischio permanente per tutti, soprattutto per i convogli militari, bersaglio preferito dai gruppi armati.
Nella zona di Makalondi, così come in altre aree come, ad esempio, quella delle ‘Tre Frontiere’, Mali, Burkina e Niger, non da oggi si sono formate delle mini-repubbliche all’interno della Repubblica del Niger. In queste regioni vige una particolare applicazione della ‘sharia’, legge islamica. Questo implica il pagamento di tasse islamiche, l’applicazione della giustizia in caso di litigi, parte dei ricavati della vendita dell’oro e soprattutto la legge delle armi. Insomma, vige una Repubblica di repubbliche non dichiarate e reali che include migliaia di cittadini che la povertà aveva già escluso dalla Repubblica. Su di questi era già steso un velo. Solo gli alberi, per ora, sono fedeli a loro stessi e stanno dalla parte dei poveri.

          Mauro Armanino, Niamey, 4 maggio 2022

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