POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

sabato, maggio 21

"CASA MIA E' IL PARADISO! Parola di migranti di ritorno - di P. MAURO ARMANINO


‘Casa mia è il paradiso’, parola di migranti di ritorno
Jules non ha timore ad affermarlo. 29 anni di età e di mestiere calciatore, Jules, lascia le due figlie e la loro madre per andare a scoprire altri terreni di gioco più appetibili. Non riesce a passare però l’Algeria e lì si ferma per un paio d’anni lavorando a cottimo nei cantieri di Oran e in quelli della capitale. Arrestato sulla strada dalla polizia è mandato a Tamarrasset e poi espulso alla frontiera col Niger. Raggiunge la capitale grazie al buon cuore di un camionista che commercia cipolle da esportazione. Dell’avventura in Algeria e del viaggio ricorda soprattutto la violenza e il razzismo. Conclude che solo a ‘casa sua c’è il paradiso’.
Paul, anche lui originario del Camerun, è di mestiere calciatore. Diciannovenne sogna con l‘Europa e l’Italia in particolare. Dopo aver giocato nella vicina Guinea Equatoriale pensava spiccare il salto continentale. Ha lavorato per qualche mese a Tripoli In Libia per poi essere arrestato, detenuto e picchiato, come migliaia di altri migranti, in un campo tenuto da libici. Rifiuta di chiamare per telefono la sua famiglia per chiedere i soldi del riscatto e, per grazia divina dice lui, riesce a scappare dall’inferno. Compie il viaggio a ritroso verso il Niger e, nell’attesa del ritorno al comune Paese si conosce con Jules e, assieme, giocano i supplementari.


Darius con P. Mauro


Darius, liberiano di origine, ha conosciuto l’esilio in Ghana per dieci anni, assieme a migliaia di compatrioti. Tornato al Paese riparte e la sua vita è una cartina geografica che si sposta a seconda delle circostanze del momento. Opera il balzo migratorio in Senegal e poi in Mauritania per arrivare nel Marocco. Si trova suo malgrado in Algeria e da lì, come da tradizione, deportato e poi espulso alla frontiera col Niger. Lui e la sua compagna Esther, della Sierra Leone, che voleva raggiungere la Spagna e aveva pagato il ‘passeur’, si erano incontrati in Mauritania. Avevano fatto credere alla donna che quella era la Spagna promessa…
Vedendo le persone piuttosto bianche di pelle e ben vestite nella capitale Nouakshott lei per un momento lo ha creduto. Finché, Darius, incontrato perché comprava i pesci che lei vendeva sulla spiaggia, le ha spiegato dove si trovava. Entrambi a Niamey, in attesa del ritorno in Liberia, hanno messo al mondo un figlio in Algeria, l’hanno chiamato Emmanuel. Il Dio che viaggia con loro perché il paradiso non è lontano.


Mauro Armanino, Niamey, 22 maggio 2022

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