POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

sabato, marzo 11

ABITUDINI E RESISTENZE DAL SUD di P. MAURO ARMANINO


Abitudini e resistenze dal Sud 

Ci si abitua a tutto, col tempo. Alla guerra come una costante della storia umana scritta finora. Alle armi inventate, prodotte, perfezionate, vendute, usate ed esportate. Alle sue conseguenze che sono gli sfollati, i rifugiati, i morti, i cimiteri, le lacrime postume delle madri e il rancore sordo dei padri. Alla violenza sacrificale ufficiale e quella quotidiana come mezzo per placare gli dei nascosti del potere di alcuni e della sottomissione di molti. Alle frontiere come barriere per rassicurare l’inutile certezza delimitativa tra noi e ‘loro’, i barbari che ancora non parlano la ‘nostra’ lingua franca universale. Ai diritti umani scritti, ratificati e applicati secondo le circostanze, soprattutto di chi li viola. Citati, insegnati, trasmessi e poi fucilati sul posto, i diritti in questione che si trasformano in bare, croci o piccole colline di sabbia che il deserto dimentica.

Ci si abitua a tutto, col tempo. Alle parole che spariscono e a quelle prese in ostaggio dal potere del momento. A quelle deformate, manipolate, tradite, espropriate, vendute o semplicemente perse sulle strade che non hanno un cuore. Quelle degli inutili proverbi di un mondo andato via col mercato delle merci che hanno colonizzato le parole fino a ridurle in schiavitù. Arruolate nei media comandati a bacchetta dagli stessi che governano il mondo come un’impresa multinazionale per conservare i privilegi di una classe sociale. Alle politiche che hanno smesso di produrre parole che hanno un senso. Si limitano alla gestione amministrativa per allontanare i poveri e i volti oltre il mare che, invece, della politica sono la ragione stessa.  Il declino delle parole e quello della politica sono indivisibili perché nati assieme come gemelli.

Ci si abitua a tutto, col tempo. Alla menzogna sul proprio destino e sul senso delle cose da perdere. All’abbandono puro e semplice, come inutili cimeli, di ideali e immaginari che hanno fatto sognare generazione di umani. Al progressivo restringimento dell’orizzonte che spinge, come l’utopia, ad andare e rischiare sentieri non battuti e pericolosi. Ad una vita vissuta al ribasso, in difesa, senza in realtà mai abitarla con riconoscente attesa. Alla chiusura del possibile mistero dell’esistenza che potrebbe aprire a paesaggi inediti di un’umanità finalmente liberata dalla paura della libertà. Alle porte chiuse dalla strategia del sospetto e del controllo di tutto quanto non dia garanzie di fedeltà al regime. Alla morte come passaggio obbligato della vita e dunque da censurare come una vergogna o una sconfitta.

C’è ancora, invece, chi resiste come può e ripudia di stare al mondo per abitudine. Dissente dal credere che la miseria, l’ingiustizia e un mondo diviso siano il solo destino da coltivare. Contesta l’ignobile, eppure, vincente tentativo di naturalizzare le disuguaglianze e divinizzare i privilegi. C’è ancora chi, come tenta di fare Dio, non si lascia ingabbiare da riti, olocausti o templi nei quali mantenere il mondo com’è. Resistono coloro che disertano le promesse di facciata e non si allineano con chi illude con la vendita di un biglietto, a buon prezzo, per un futuro senza storia. Si innamorano senza calcolo, hanno figli nei quali specchiarsi e sanno che né la vita né il corpo sono di loro proprietà. Tessono pazientemente e con tenacia parole antiche da lasciare come eredità al vento.


              Mauro Armanino, Niamey, 12 marzo 2023


1 commento:

  1. Più che abituarsi, si subisce. Ma sempre lodevoli coloro che accorrono in aiuto a chi ne ha bisogno. Sono i cosidetti uomini di buona volontà. E ce ne sono ancora da qualche parte...

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