articolo di Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.
Originario dell’Isola da cui
prende il nome, il cane di Terranova (per gli amici “Newfy”, dal suo nome
inglese “newfoundland”), secondo alcuni Autori deriverebbe dagli antichi cani
degli indiani Algonchini e dei Sioux, che allevavano grandi cani neri visibili
anche sui loro totem. Secondo altri il Terranova discenderebbe dai cani europei
importati dopo la scoperta dell’Isola nel 1497.
Nel suo Paese d’origine era inizialmente noto come “Cane di St. John di taglia maggiore” (la stessa razza, ma di taglia minore, diede origine al Labrador).
La razza era già ben nota nel ‘700 e nell’800 veniva riconosciuta ufficialmente in Inghilterra, diffondendosi poi rapidamente nell’Europa continentale.
Il primo campione della razza fu Mr. Robinson Carlo vincitore a Birmingham nel 1864: seguirono Lord Nelson e i suoi figli Alderman , Leo e Bruno.
Nel 1908 il campione Shelton Viking vinse il BIS al Crufts, la più importante esposizione inglese: in seguito, però, iniziò un brusco declino della razza che l’avrebbe portata sull’orlo dell’estinzione: nel 1928, all’esposizione di Boston, furono iscritti solo 4 esemplari.
Già dall’anno seguente, però, gli appassionati rilanciarono il Terranova in grande stile, e dal allora fu un continuo crescendo: negli anni ‘60-70 arrivò un vero boom della razza, che poi si “ridimensionò” restando comunque ben allevata e diffusa, con un costante miglioramento della tipicità e delle doti caratteriali (ovviamente nei soggetti ben allevati!).
A noi, comunque, piace pensare che la “vera” origine del Terranova sia quella riportata dalla…
Nel suo Paese d’origine era inizialmente noto come “Cane di St. John di taglia maggiore” (la stessa razza, ma di taglia minore, diede origine al Labrador).
La razza era già ben nota nel ‘700 e nell’800 veniva riconosciuta ufficialmente in Inghilterra, diffondendosi poi rapidamente nell’Europa continentale.
Il primo campione della razza fu Mr. Robinson Carlo vincitore a Birmingham nel 1864: seguirono Lord Nelson e i suoi figli Alderman , Leo e Bruno.
Nel 1908 il campione Shelton Viking vinse il BIS al Crufts, la più importante esposizione inglese: in seguito, però, iniziò un brusco declino della razza che l’avrebbe portata sull’orlo dell’estinzione: nel 1928, all’esposizione di Boston, furono iscritti solo 4 esemplari.
Già dall’anno seguente, però, gli appassionati rilanciarono il Terranova in grande stile, e dal allora fu un continuo crescendo: negli anni ‘60-70 arrivò un vero boom della razza, che poi si “ridimensionò” restando comunque ben allevata e diffusa, con un costante miglioramento della tipicità e delle doti caratteriali (ovviamente nei soggetti ben allevati!).
A noi, comunque, piace pensare che la “vera” origine del Terranova sia quella riportata dalla…
LEGGENDA DEL TERRANOVA
Là dove le onde dell’oceano si infrangono sulla scogliera in un ribollire di spuma, è nata una leggenda. Narra la storia che un giorno Dio, volgendosi a contemplare il suo operato, vide su un’isola flagellata dalle tempeste un piccolo popolo di pescatori. Quegli uomini rudi lottavano arditamente contro la natura impervia, ma il gelo dell’inverno e le coste impietose a volte avevano ragione di loro e il mare chiedeva spesso sacrifici di vite umane. Ciononostante essi rimanevano abbarbicati a quella terra con una ostinatezza che era pari solo al loro coraggio.
Vide Dio e si impietosì e studiò come poter alleviare la loro sofferenza. Cercò fra le sue creature una che potesse servire allo scopo, ma non la trovò.
Decise allora di crearla.
Prese il corpo di un orso: l’ossatura possente ben si prestava alle dure fatiche e la folta pelliccia avrebbe consentito di resistere al freddo.
Pensò poi di addolcirne i contorni con la flessuosità della foca perché sapesse nuotare e potesse scivolar via veloce tra le onde.
E, volgendo lo sguardo al mare, incontrò i delfini che seguivano allegri e curiosi le navi. I loro piccoli occhi gioiosi rivelavano un animo sereno e in più essi amavano l’uomo fino a salvargli la vita: non poteva dimenticarli.
Plasmò e plasmò, ed ecco uscire dalla mirabile forza creatrice un animale superbo, dal pellame lucente, possente e dolce a un tempo. Quell’essere però doveva anche avere una fedeltà a tutta prova, vivere accanto all’uomo ed essere pronto ad offrire la sua vita per lui. Gli
mise allora nel petto il cuore di un cane e il miracolo fu compiuto.
Da quel giorno gli uomini di mare ebbero accanto un compagno coraggioso, forte e fedele: Il Terranova.
IL CARATTERE
“The Gentle Giant”: il gigante buono. Questo è, per definizione, il Cane di Terranova.
Innamorato pazzo degli esseri umani, va d’accordo praticamente con ogni forma di vita…e se può, naturalmente, la “salva” quando si trova in acqua.
Tutti sanno che il Terranova è il “cane bagnino” per eccellenza: non tutti sanno, però, che l’istinto al salvataggio non gli viene inculcato attraverso l’addestramento.
No, lui ce l’ha proprio nel DNA!
L’addestramento serve a indirizzare le doti del cane nel modo giusto, facendo sì che possa aiutare realmente i bagnanti in pericolo senza… portargli via due metri di pelle dalla schiena con le unghie, come tendono a fare gli entusiasti ma inesperti cuccioloni (sperimentato sulla mia pelle!) pur di “salvare” a tutti i costi chiunque si trovi in acqua. E non c’è bisogno che sia in difficoltà, eh? Quando sono stata “salvata” mio malgrado da un cucciolo di otto mesi, io stavo semplicemente nuotando per gli affari miei. Dopo il “salvataggio” non solo non nuotavo più, ma sembrava che fossi stata appena sottoposta a pubblica fustigazione e avevo rischiato di bermi mezzo Mar Ligure…ma di tutto ciò che riguarda il lavoro in acqua parleremo nella prossima puntata, sul numero di gennaio. Stavolta, giusto per andare controcorrente (gioco di parole voluto!) vogliamo parlare del Terranova…di terra (e due: ok, ora la smetto).
Questo perché il pubblico si entusiasma sempre facilmente quando vede i cani al lavoro in acqua. Perché è vero che i cuccioloni non addestrati sono dei gran casinari… ma i cani che lavorano seriamente sotto la guida dei loro conduttori sono qualcosa che staresti a guardare per ore e ore senza stancarti mai, sentendo il cuore che ti si apre di fronte a queste meravigliose dimostrazioni di amore, di impegno, di entusiasmo canino.
E’ evidente che, vedendo un’esibizione di salvataggio in acqua, non si può fare a meno di pensare “Che cani meravigliosi! Come mi piacerebbe averne uno!”
E a noi fa molto piacere che tante persone pensino questo: però vorremmo anche che questo pensiero venisse tradotto in realtà solo da chi può davvero “permettersi” un cane di Terranova.
E non sto parlando del prezzo di acquisto, ovviamente: un cucciolo ben allevato costa sempre la stessa cifra (o quasi), a qualsiasi razza appartenga: i cani non si vendono a peso, ma ad un prezzo proporzionato al lavoro, all’impegno…e alle spese (tante) che sono servite per farlo venire al mondo e curarne nel migliore dei modi il suo ingresso nella famiglia umana.
Non mi riferisco neppure ai costi di mantenimento (che comunque sono da tener presenti perché un cane di queste dimensioni non mangia esattamente come un chihuahua).
Quando dico che solo alcune persone possono “permettersi” uno di questi cani intendo dire, per esempio, che tutti gli esercizi che gli avete visto eseguire in acqua non sono caduti dal cielo: sono il frutto di un lavoro tutt’altro che facile, perché questo non è un cane docilissimo ma un bel “capoccione” con cui occorrono taaaaanta pazienza e un bel po’ di tempo (come tutti i cani di grande mole, si stanca abbastanza facilmente: quindi l’addestramento deve andare per gradi e con molte pause. E poi ha una soglia di attenzione… da molossoide, che tende ad abbassarsi in fretta).
Se poi per caso vi sognaste di prenderlo con le brutte maniere, pensando di sottoporlo a un’educazione/addestramento del tipo “Io Tarzan, tu Jane”, obbedisci perché comando io…allora potreste scordarvi di ottenere qualcosa di più di musi lunghi offesissimi e di un’aria di riprovazione così clamorosa che vi farà venir voglia di scavarvi la fossa.
Ma credete che basti dire: “Ops, ho sbagliato, da domani si comincia a lavorare in modo gentile e rispettoso del cane”?
Assolutamente no!
Perché una sgridata un po’ troppo energica (per non parlare di una punizione fisica) potrebbe essere bastata, da sola, a rovinare mesi o anni di lavoro.
E questo non perché il Terranova sia particolarmente permaloso (anche se un po’ lo è!), ma perché è un cane molto, molto intelligente e dalla memoria elefantiaca.
Se gli fate un torto, prima che se ne dimentichi passano i secoli!
Ah, dimenticavo: non pensiate di aggirare il problema rinunciando del tutto ad educare/ addestrare il cane: sarebbe un suicidio bello e buono.
Se un cane di questa stazza non conosce almeno il significato di “vieni”, “al piede”, “resta” e “no”, la vita diventa un incubo. Avete presente il concetto di “cercare di portare al guinzaglio un carro armato”?
Okay, immagino che non ci abbiate mai provato: ma fate un piccolo sforzo di immaginazione.
Perché se non lo fate, e permettete al vostro Terranova di crescere senza saper eseguire una buona condotta, lo scoprirete sulla vostra pelle!
E poi: avete presente quel che potrebbe succedere se aveste un Terranova che non risponde al richiamo e se incontraste la classica tipa che si mette a strillare: “Aaaahhhh! Lo chiami, che ho pauraaaa!” quando il vostro cane parte al galoppo nella sua direzione?
Perché potete contarci, eh?
Se vi trovate con un cane di grande taglia in un parco cittadino con duemilacentoventidue frequentatori, il pelosone si innamora senza fallo proprio della signora-che-ha-una-paura-folle-dei-cani e deciderà che non può vivere un minuto di più senza saltarle addosso per darle un bel bacione in faccia.
E’ un assioma.
Ma anche senza arrivare a queste scene da film…pensate a come potrebbe essere la vostra vita con un cane che non conosce il significato del “no” e che è cresciuto senza la minima regola, inconsapevole del fatto che non è carino – per esempio – prendere il cibo degli umani dalla loro tavola, o sdraiarsi sul loro letto dopo essere appena rientrati da una bella nuotata nel fiume con successiva rotolata nel fango.
Pensate che un Terranova adulto, ai vostri piatti, ci arriva senza neanche sollevarsi sulle zampe posteriori: gli basta allungare il collo e fare self service.
Pensate che un Terranova adulto pesa settanta chili ed è alto settanta centimetri al garrese, il che lo rende più o meno lungo come un ragazzino di dodici anni, ma pesante come un uomo di trenta.
Pensate a quello che potrebbe combinare questo ragazzino se si sdraiasse nel vostro letto indossando una pelliccia bagnata.
Capito perché un Terranova va sempre, assolutamente educato?
L’addestramento è un passo in più, una fase successiva che serve soprattutto a rendere più felice e realizzato lui; ma l’educazione di base serve a far sopravvivere voi.
E se non siete cinofili molto esperti, educare il cane comporterà la frequenza di un campo o di un club, oltre all’obbligo dei “compiti a casa” ogni giorno.
L’esperienza è bellissima e divertentissima e non posso immaginare che qualcuno voglia privarsene: ma se non avete il tempo materiale di godervela…allora pensateci bene, prima di prendere un cane di queste dimensioni.
A questo punto qualcuno penserà: “Vabbe’, ma un cane così mica si tiene in casa. Per un Terranova ci vuole un giardino, anzi mi chiedo come mai questa scribacchina non l’abbia messo in testa ai requisiti di chi “si può permettere” un Terranova!”
Be’, è molto semplice: non ce l’ho messo perché non è un requisito indispensabile.
Anzi, non è proprio un requisito!
Ovvio che avere un giardino è comodo, soprattutto per lasciar uscire il cane a fare i suoi bisogni (a cui proprio non si addice il diminutivo di “bisognini”…) senza essere costretti ogni volta a vestirsi e uscire anche con le peggiori intemperie.
Ma giusto a quello, serve!
Perché, escluso questo caso, il Terranova preferisce (e dovrebbe sempre) vivere in casa.
Oh…per carità, grosso è grosso!
Chi possiede un Terranova non ha bisogno di comprarsi attrezzi ginnici per lo “step”, perché fa un sacco di ginnastica soltanto scavalcandolo.
Però è mille volte più comodo, in casa, un Terranova sdraiato “a pelle di leone” in mezzo al salotto, piuttosto che un Jack Russell o un bassotto o un westie che saltano su e giù dal divano, che distruggono le gambe delle sedie, che abbaiano di frustrazione perché vorrebbero correre e saltare e giocare e fare-fare-fare-fare un sacco di cose divertenti, mentre voi li costringete a stare lì a rompersi l’anima.
Ecco, il Terranova l’anima non se la rompe.
Come tutti i “cagnoni”, se ha avuto modo di fare la sua giusta dose di esercizio fisico, si “spalma” sul pavimento e lì rimane, inamovibile. A volte…fin troppo inamovibile (specie se dovete passare l’aspirapolvere o lavare per terra o spostare una sedia), ma sereno e soddisfatto, perché ha bisogno di tanto riposo.
E soprattutto ha bisogno di voi.
Vuole starvi “vicino vicino”.
E’ un molossoide, e i molossoidi “appiccicano” per definizione. Stare lontani dall’uomo, per loro, è un vero tormento dell’anima.
E’ per questo che il Terranova deve vivere dentro casa e che il giardino può essere considerato un’utile appendice, ma non certo il suo unico habitat.
“Però, per un cane così grande, serve una casa grande!”, sarà il successivo pensiero del nostro lettore.
Be’, questo sì: diciamo che in trenta metri quadri un Terranova non ci sta (o meglio: lui ci sta, ma uscite voi).
Ogni misura al di sopra del loculo, però, va già bene per tenerci un cane di Terranova: intanto, che voi gli mettiate a disposizione quaranta o quattrocento metri quadrati, lui starà sempre e solo in un posto. E quel posto si chiama “là dove siete voi” (preferibilmente sui vostri piedi).
Perché, quando dico che un cane “appiccica”, intendo proprio che “appiccica”.
Non si scolla, non vi molla, non si sposta.
Non vive solo per voi: vive su di voi.
Quindi non serve una reggia: ma serve uno sfrenato amore per il proprio cane.
Serve il vero desiderio di averlo sempre vicino…anzi, di più!
Perché è così che lui ama vivere; e la cosa deve veramente piacere anche a voi, perché in caso contrario vi stanchereste presto di quell’esserone peloso che vive per un vostro sguardo e si perde nei vostri occhi.
E questo sarebbe veramente terribile, non vi pare?
Ma andiamo avanti
con i possibili problemi: un Terranova felice, ovvero un Terranova libero di
nuotare e sguazzare in acqua e dintorni, vi ridurrà spesso casa, vestiti e accessori vari come se foste stati VOI a
sguazzare.
E non c’è scampo.
L’ultima volta che ho fatto un servizio sui Terranova “bagnini”, in estate, me ne sono stata sempre a fotografare dalla spiaggia, a “distanza di sicurezza” dalle operazioni di soccorso: ma quando sono tornata in macchina, dove mi aspettava il marito, mi sono sentita chiedere: “Come mai hai fatto il bagno vestita?”
Perché è così che funziona: quando un Terranova esce dall’acqua e si scrolla, non è che “si scrolli” e basta: fa la doccia a tutto ciò che si trova nel raggio di duecento metri.
E se una tizia a caso che si trovava in quel raggio, pensando “vabbe’, ormai sono bagnata”, si avvicina a fare due coccole al cane…be’, scopre rapidamente che il concetto di ’”essere bagnata” ha un sacco di nuovi e inesplorati orizzonti da scoprire.
E se teniamo il cane sempre all’asciutto?
Be ’ . . . a parte il fatto che non è carino – lo ripeto – comprarsi un cane da acqua per impedirgli poi di nuotare, non c’è problema: ci sono sempre il pelo e la bava!
E non dimentichiamo l’acqua della ciotola… perché, quando un Terranova beve, non lo fa solo con la lingua come i cani normali: lui “beve” con tutto il pelo del torace e poi vi scaraventa il risultato addosso (o sul pavimento, a scelta).
Il suo pelo svolazza ovunque, come quello di qualsiasi altro cane: solo che qui ne svolazza una quantità industriale (e per pietà evito di parlare del periodo della muta).
Quanto alla bava…non è proprio una produzione da mastino napoletano, ma indubbiamente c’è.
E non è che il cane si limiti a produrla: la lancia ogni volta che gli dà fastidio e che vuole liberarsene, con una sana scrollata di testa.
Ancora a proposito di pelo: non crediate che il Terranova ritratto in queste foto sia “al naturale”!
Questo mantello così curato è il frutto di un lungo lavoro di toelettatura, senza il quale questo splendido cagnolonw sembrerebbe un orso arruffato! Ovviamente la toelettatura da esposizione richiede un lavoro professionale…ma anche quella “normale” vi impegnerà per almeno una ventina di minuti ogni giorno.
Ah. un’ultima cosa: tutto quel pelo lì e tutta quella massa muscolare lì fanno in modo che il Terranova soffra molto il caldo. Quindi, se non si può andare in acqua…l’aria condizionata è indispensabile, sia in auto che in casa.
E non c’è scampo.
L’ultima volta che ho fatto un servizio sui Terranova “bagnini”, in estate, me ne sono stata sempre a fotografare dalla spiaggia, a “distanza di sicurezza” dalle operazioni di soccorso: ma quando sono tornata in macchina, dove mi aspettava il marito, mi sono sentita chiedere: “Come mai hai fatto il bagno vestita?”
Perché è così che funziona: quando un Terranova esce dall’acqua e si scrolla, non è che “si scrolli” e basta: fa la doccia a tutto ciò che si trova nel raggio di duecento metri.
E se una tizia a caso che si trovava in quel raggio, pensando “vabbe’, ormai sono bagnata”, si avvicina a fare due coccole al cane…be’, scopre rapidamente che il concetto di ’”essere bagnata” ha un sacco di nuovi e inesplorati orizzonti da scoprire.
E se teniamo il cane sempre all’asciutto?
Be ’ . . . a parte il fatto che non è carino – lo ripeto – comprarsi un cane da acqua per impedirgli poi di nuotare, non c’è problema: ci sono sempre il pelo e la bava!
E non dimentichiamo l’acqua della ciotola… perché, quando un Terranova beve, non lo fa solo con la lingua come i cani normali: lui “beve” con tutto il pelo del torace e poi vi scaraventa il risultato addosso (o sul pavimento, a scelta).
Il suo pelo svolazza ovunque, come quello di qualsiasi altro cane: solo che qui ne svolazza una quantità industriale (e per pietà evito di parlare del periodo della muta).
Quanto alla bava…non è proprio una produzione da mastino napoletano, ma indubbiamente c’è.
E non è che il cane si limiti a produrla: la lancia ogni volta che gli dà fastidio e che vuole liberarsene, con una sana scrollata di testa.
Ancora a proposito di pelo: non crediate che il Terranova ritratto in queste foto sia “al naturale”!
Questo mantello così curato è il frutto di un lungo lavoro di toelettatura, senza il quale questo splendido cagnolonw sembrerebbe un orso arruffato! Ovviamente la toelettatura da esposizione richiede un lavoro professionale…ma anche quella “normale” vi impegnerà per almeno una ventina di minuti ogni giorno.
Ah. un’ultima cosa: tutto quel pelo lì e tutta quella massa muscolare lì fanno in modo che il Terranova soffra molto il caldo. Quindi, se non si può andare in acqua…l’aria condizionata è indispensabile, sia in auto che in casa.
Che dite, vi ho terrorizzato a sufficienza?
Benissimo! Come sempre, era proprio quello che volevo!
Perché un cane non si può scegliere sull’onda di un impulso momentaneo, né guardando una fotografia né assistendo a un’esibizione di lavoro.
Prima di pensare “ne vorrei uno” bisogna sempre conoscere e valutare bene i “pro” e i “contro”: ma soprattutto i “contro”, perché sono quelli che poi riempiono i canili!
E adesso che i “contro” ve li ho sviscerati (quasi) tutti per benino…posso anche dirvi che il Terranova è uno dei cani più dolci ed adorabili che possiate sognare.
Benissimo! Come sempre, era proprio quello che volevo!
Perché un cane non si può scegliere sull’onda di un impulso momentaneo, né guardando una fotografia né assistendo a un’esibizione di lavoro.
Prima di pensare “ne vorrei uno” bisogna sempre conoscere e valutare bene i “pro” e i “contro”: ma soprattutto i “contro”, perché sono quelli che poi riempiono i canili!
E adesso che i “contro” ve li ho sviscerati (quasi) tutti per benino…posso anche dirvi che il Terranova è uno dei cani più dolci ed adorabili che possiate sognare.
Un gran lavoratore; un gran giocherellone; un
compagno impagabile per i bambini (educati! Non lasciate MAI, per nessun
motivo, un Terranova – specie se cucciolo – in balia di un bambino che non
rispetta gli animali, perché il cane si lascerebbe massacrare senza reagire);
un “orso buono” che va d’accordo facilmente con gatti, coniglietti, criceti e
qualsiasi altro animale che condivida il suo “branco-famiglia”.
E’ troppo buono anche per fare la guardia: lui ama tutti.
Qualche soggetto può fare BAU agli sconosciuti, ma se un ladro entra in casa è altamente probabile che lo ammazzi…di baci!
E’ un cane “fotocopia” – come uso dire io – delle emozioni dei suoi umani: se siete allegri sarà allegro anche lui, se siete tristi sarà triste anche lui…ma la sua “faccia triste” è talmente buffa che immancabilmente vi strapperà un sorriso, facendovi dimenticare i vostri problemi.
E’ un cane che sa amare con tutto se stesso senza essere invadente: sì, d’accordo, ho detto – e confermo – che vivrà ai (o sui) vostri piedi… ma non sarà neppure il tipo di cane che vi salta addosso ad ogni piè sospinto, che abbaia per avere attenzioni, che rompe perché vuol giocare o vuol mangiare o vuol fare qualsiasi altra cosa.
E’ un cane che, anche se morde per sbaglio, tipo “ops…miravo alla pallina e ho preso la mano” (praticamente l’unico caso in cui un Terranova può mordere qualcuno!), non stringe e non fa mai grossi danni, perché è stato selezionato apposta per avere la “bocca morbida” (altrimenti farebbe male anche alle persone che salva in acqua).
E il resto lo lascio scoprire di persona a chi, superando con amore tutti i problemi che abbiamo elencato (e forse anche un po’ esasperato: ma non esattamente esagerato, credetemi!), deciderà di prendere un cucciolo di questa razza…e cadrà fulminato, malato d’amore per sempre. Perché il Terranova è un cane che regala ogni giorno un’emozione diversa, ma con una costante quasi immancabile: chi si avvicina a questa razza non la lascia più. E qui, purtroppo, c’è l’ultimo “contro” che devo citare: e cioè il fatto che i cani di grande mole hanno vita un po’ più breve della media: la mia esperienza personale, però, smentisce in parte questo dato, perché ho conosciuto ben quattro Terranova che hanno superato i dodici anni (una arrivando a ben quattordici e mezzo).
Se è vero che “grande mole” significa minor longevità, dunque, è anche vero che la medicina veterinaria ha fatto passi da gigante e che oggi un cane ben allevato, ben seguito e curato è in grado di superare anche i limiti imposti dalla sua natura.
Alla base, però, ci deve sempre essere un allevamento serio, competente, in cui solo i soggetti più sani vengono utilizzati in riproduzione: e lo stesso vale per le doti caratteriali, per l’attitudine al lavoro e per tutto ciò che fa di un Terranova…un vero Terranova. L’acquisto superficiale o l’acquisto “irrazionale”, come quelli effettuati in negozio, o peggio ancora a “fiere del cucciolo” e simili, è una sicura garanzia di grossi guai (ho avuto la disgrazia di conoscere perfino un Terranova mordace…che guarda caso, era stato comprato in negozio e veniva dall’Est). Quindi, ricordate: la scelta di un buon allevamento è sempre fondamentale…ma nel caso del Terranova, forse, lo è ancora di più.
E’ troppo buono anche per fare la guardia: lui ama tutti.
Qualche soggetto può fare BAU agli sconosciuti, ma se un ladro entra in casa è altamente probabile che lo ammazzi…di baci!
E’ un cane “fotocopia” – come uso dire io – delle emozioni dei suoi umani: se siete allegri sarà allegro anche lui, se siete tristi sarà triste anche lui…ma la sua “faccia triste” è talmente buffa che immancabilmente vi strapperà un sorriso, facendovi dimenticare i vostri problemi.
E’ un cane che sa amare con tutto se stesso senza essere invadente: sì, d’accordo, ho detto – e confermo – che vivrà ai (o sui) vostri piedi… ma non sarà neppure il tipo di cane che vi salta addosso ad ogni piè sospinto, che abbaia per avere attenzioni, che rompe perché vuol giocare o vuol mangiare o vuol fare qualsiasi altra cosa.
E’ un cane che, anche se morde per sbaglio, tipo “ops…miravo alla pallina e ho preso la mano” (praticamente l’unico caso in cui un Terranova può mordere qualcuno!), non stringe e non fa mai grossi danni, perché è stato selezionato apposta per avere la “bocca morbida” (altrimenti farebbe male anche alle persone che salva in acqua).
E il resto lo lascio scoprire di persona a chi, superando con amore tutti i problemi che abbiamo elencato (e forse anche un po’ esasperato: ma non esattamente esagerato, credetemi!), deciderà di prendere un cucciolo di questa razza…e cadrà fulminato, malato d’amore per sempre. Perché il Terranova è un cane che regala ogni giorno un’emozione diversa, ma con una costante quasi immancabile: chi si avvicina a questa razza non la lascia più. E qui, purtroppo, c’è l’ultimo “contro” che devo citare: e cioè il fatto che i cani di grande mole hanno vita un po’ più breve della media: la mia esperienza personale, però, smentisce in parte questo dato, perché ho conosciuto ben quattro Terranova che hanno superato i dodici anni (una arrivando a ben quattordici e mezzo).
Se è vero che “grande mole” significa minor longevità, dunque, è anche vero che la medicina veterinaria ha fatto passi da gigante e che oggi un cane ben allevato, ben seguito e curato è in grado di superare anche i limiti imposti dalla sua natura.
Alla base, però, ci deve sempre essere un allevamento serio, competente, in cui solo i soggetti più sani vengono utilizzati in riproduzione: e lo stesso vale per le doti caratteriali, per l’attitudine al lavoro e per tutto ciò che fa di un Terranova…un vero Terranova. L’acquisto superficiale o l’acquisto “irrazionale”, come quelli effettuati in negozio, o peggio ancora a “fiere del cucciolo” e simili, è una sicura garanzia di grossi guai (ho avuto la disgrazia di conoscere perfino un Terranova mordace…che guarda caso, era stato comprato in negozio e veniva dall’Est). Quindi, ricordate: la scelta di un buon allevamento è sempre fondamentale…ma nel caso del Terranova, forse, lo è ancora di più.
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