Le parole che in italiano indicano una cosa e il suo esatto opposto.
Il linguaggio spesso è ambiguo:
nel nostro dizionario esistono infatti parole il
cui significato è ampio, e possono arrivare a indicare una
cosa e allo stesso tempo il suo contrario. Quando questo avviene, si tratta di
un fenomeno linguistico chiamato enantiosemia.
Vediamo di che cosa si tratta. L’enantiosemia è una
forma di polisemia—ovvero
quella situazione in cui una parola ha più interpretazioni.
Avviene quando alcuni dei significati
estensivi di una
parola possono entrare in contrasto. Per fare un semplice esempio, il verbo cacciare può essere sinonimo sia di “allontanare”
che di “inseguire“.
Lo stesso discorso vale per il verbo tirare, che può essere utilizzato per indicare l’atto di attirare a se qualcosa, o di scagliarla lontano. E ce ne sono molte altre, come affittare: al contempo prendere in affitto, e dare in affitto.
L’enantiosemia è una forma di polisemia—ovvero quella situazione in cui una parola ha più interpretazioni. Avviene quando alcuni dei significati estensivi di una parola possono entrare in contrasto. Per fare un semplice esempio, il verbo cacciare può essere sinonimo sia di “allontanare” che di “inseguire“.
Lo stesso discorso vale per il verbo tirare, che può essere utilizzato per indicare l’atto di attirare a se qualcosa, o di scagliarla lontano. E ce ne sono molte altre, come affittare: al contempo prendere in affitto, e dare in affitto.
Lo stesso discorso vale per il verbo tirare, che può essere utilizzato per indicare l’atto di attirare a se qualcosa, o di scagliarla lontano. E ce ne sono molte altre, come affittare: al contempo prendere in affitto, e dare in affitto.
L’enantiosemia è una forma di polisemia—ovvero quella situazione in cui una parola ha più interpretazioni. Avviene quando alcuni dei significati estensivi di una parola possono entrare in contrasto. Per fare un semplice esempio, il verbo cacciare può essere sinonimo sia di “allontanare” che di “inseguire“.
Lo stesso discorso vale per il verbo tirare, che può essere utilizzato per indicare l’atto di attirare a se qualcosa, o di scagliarla lontano. E ce ne sono molte altre, come affittare: al contempo prendere in affitto, e dare in affitto.
Ma per quale motivo questo avviene? Come può il
linguaggio, comunemente utilizzato per cercare di creare un piano di
comunicazione univoco fra le persone, essere così confusionario?
La Treccani spiega che “questa condizione semantica
ha assunto un significato opposto a quello etimologico nel suo svolgimento
storico“. Il punto, ovviamente, è che nonostante siamo abituati a
considerare le parole come dei significanti che ricalcano la realtà, la loro
natura è comunque astratta: è la relazione fra di loro che crea la
comunicazione. In questo senso, anche nei casi più paradossali di enantiosemia,
il senso logico di un ragionamento non viene intaccato dall’ambiguità di un sostantivo o
di un verbo.
Questo fenomeno, ovviamente, si presenta anche
in altre lingue. Una tendenza così diffusa da presentare un campo
di ricerca interessante per gli accademici che si occupano di
linguaggio. A destare curiosità, infatti, non è tanto l’effetto che
queste parole hanno sul significato di una frase, ma la tendenza degli
esseri umani a creare vocaboli che indicano allo stesso tempo due
situazioni inconciliabili.
Da Hello word!
Auguri a hello word! mai visto tanto pasticcio di parole
RispondiEliminaCaro anonimo, ringrazio per la precisazione. La colpa in parte è mia, poiché ho saltato una intera frase. Ora l'ho aggiunta. Ma per meglio chiarire, questo è un estratto di una trasmissione, il cui video ho appena pubblicato, che tratta della lingua italiana, spesso utilizzata in modo errato. Il professore che risponde alle domande di Corrado Augias, è persona molto qualificata in materia. Hello word si è limitato ad accompagnare il video con questo scritto, che è estrapolato da un più lungo discorso del Prof. Edoardo Lombardi Vallauri.
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