Egli è. Siccome ignobile
Parodia di alcuni versi del 5 maggio
( dedicata a tutte le donne oltraggiate, tradite, ferite)
Ei è. Siccome ignobile
Dato il fetal respiro
Stette la belva immemore
Orba di tanto spiro,
Così, percossa, attonita
La donna al nunzio sta,
muta pensando all’ultima
ora dell’uom fetale;
né sa quando una simile
orma di piè mortale
la sua crudel polvere
a calpestar verrà.
Lui ributtante al solio
Vide il mio genio e tacque:
quando con melliflua voce
cadde, risorse e giacque.
Di mille voci al sonito
Mista la sua non ha:
priva di servo encomio
e di codardo oltraggio,
vien rimosso subito
sparir di tal linguaggio,
scioglie all’urbe un disgusto
che certo non morrà.
Tu, dalle stanche ceneri
spandi ogni ria parola
Il Dio che atterra e suscita
Che affanna e che consola
Sulla deserta coltrice
Il suo Karma poserà.
Chi ha seminato il mal
A lui certo tornerà.
Danila Oppio
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