La mia concezione del
presepe
Di Silvio Coccaro
Di Silvio Coccaro
Principi ispiratori
Variabilità: nel presepe sono presenti diversi pastori capaci di
compiere movimenti che vengono iniziati e terminati secondo una scala temporale
che non è rigidamente fissata ma che può variare di alcuni secondi in più o in
meno ad ogni attivazione o disattivazione. Lo stesso dicasi per tutti i tipi di
suoni: i brani in esecuzione vengono scelti con meccanismo pseudocasuale da
diversi insiemi musicali piuttosto numerosi.
Sincronia: tutte le accensioni e gli spegnimenti dei pastori e
tutte le riproduzioni dei suoni avvengono in tempi ogni volta abbastanza
diversi ma sincroni con la fase della giornata e sono in grado di generare una
gradevole variabilità. Tutti gli eventi sono sincronizzati tra loro al secondo
mediante l’orologio RTC del computer.
Automatismo
ciclico: il
funzionamento, pur nella sua variabilità e coi suoi sincronismi, è continuo ed
una giornata succede ad un’altra senza alcun intervento umano.
Alta
tecnologia: ampio ricorso
all’informatica, all’elettronica digitale ed analogica, alla tecnica del suono,
ai cinematismi elettromeccanici, alle fibre ottiche ed ai microcontrollori.
Conclusioni: Ogni aspetto del presepe è focalizzato alla
variabilità degli azionamenti ed alla loro sincronia con le sue fasi.
Descrizione
Il
presepe si anima all’alba quando canta il gallo e si mette all’opera il fornaio
per una manciata di secondi. Il gallo può cantare una volta, due o tre volte
oppure non cantare affatto. Il fornaio
incomincia la sua giornata spesso in tempi diversi, scelti dal presepe con una funzione
pseudocasuale ed altrettanto pseudocasualmente cessa la sua attività al sorgere
del sole.
Sul
far del giorno entrano in attività, in momenti ogni giorno diversi, il fabbro,
l’arrotino e l’asino, che fa girare le due pesanti ruote di una macina.
Verso
le dieci, «allo sciogliersi dei ghiacci», si sente scorrere il torrente che
mette così in moto un mulino ad acqua fin verso le cinque del pomeriggio, quando
«ghiaccia» di nuovo.
A
mezzogiorno il fabbro, l’arrotino e l’asino si fermano per alcuni secondi
durante i quali si accende il forno della cucina e poi riprendono il lavoro fin
verso il tramonto.
In
vari momenti e riprese, cantano di giorno gli uccelli diurni e di notte quelli
notturni. Gli uccelli che cantano nel presepe sono quelli presenti nel mio
paese nel mese di dicembre. Ogni loro canto riprodotto nel presepe è stato
registrato in natura da un ornitologo.
Nel
pomeriggio o al tramonto, come il vento inizia a soffiare si attiva il relativo mulino e come smette si disattiva.
Al
tramonto entrano in azione il pizzaiolo ed il forno e poco prima del buio
l’illuminazione pubblica delle strade e quella privata delle casette. I pastori
si accostano ai loro fuochi contornati dalle pecorelle. Nella capanna una luce fioca
è sempre accesa.
Sul
far della notte e fino all’alba brillano le stelle del presepe secondo la
posizione che avevano sul cielo del mio paese al 7 settembre 2007 [giorno in
cui morì mia madre].
Verso
mezzanotte tutti i fuochi dei pastori, le luci delle case, l’illuminazione
pubblica si spengono per riaccendersi in seguito verso l’alba, quando comincia
una giornata nuova ma diversa. Mentre succede tutto questo, vengono riprodotti pseudocasualmente
i canti di Natale.
N.B.
Questo presepe non è un grande carillon ripetitivo, ma tutte le sue funzioni pseudocasuali
rendono le singole giornate una diversa dall’altra per l’attivazione dei
pastori e dei fuochi, per il canto degli uccelli, per la riproduzione dei suoni
della natura e per tutte le accensioni e spegnimenti nonché per il succedersi
dei canti di Natale, del muggito del bue e del raglio dell’asinello. Tutte le
sue attività sono calibrate nel tempo e riproducono realisticamente il susseguirsi
delle ore e dei giorni. Per ogni evento è stata implementata una funzione pseudocasuale
che riduce, per quanto possibile ad una macchina deterministica quale è il
computer, la ripetitività a vantaggio della variabilità.
Tecnica
Tutti
gli audio sono gestiti direttamente dal programma, che ho chiamato «Capinera» e
riprodotti da casse acustiche preamplificate e con subwoofer. Le accensioni e
gli spegnimenti dei carichi elettrici sono gestiti sempre da «Capinera» per
quando si attiene alla scelta dei tempi, ma sono attuati da un
microcontrollore. In esso gira il firmware «Mouskouri», di mia realizzazione,
che decodifica ogni mezzo secondo gli ordini del computer e li esegue [cioè accende
o spegne opportunamente i carichi elettrici].
3
dimmer montati su un bus fanno accendere e spegnere in dissolvenza le luci
principali [dell’alba, del giorno e del tramonto].
Ogni
stella del cielo è costituita da una fibra ottica di diametro proporzionato
alla sua luminosità [3, 2 ed 1 mm di diametro].
È
possibile scegliere, a scopi dimostrativi, la canzone di Natale o il canto
degli uccelli da apposite finestre del programma.
Inferiormente
alla finestra di comando e di controllo, verso dopo verso, si può leggere la
poesia «Il Natale» di Alessandro Manzoni ed anche vedere la stringa di comandi
che il computer, ogni mezzo secondo, invia tramite un cavo USB al
microcontrollore.
Opzioni
Azionando
le immagini sulla destra della finestra di comando e di controllo è possibile:
·
leggere il codice
sorgente del programma «Capinera», residente sul computer,
·
leggere il
sorgente del firmware «Mouskouri», residente nella scheda di sviluppo,
·
scegliere la
canzone da riprodurre,
·
scegliere
l’uccello di cui riprodurre il canto,
·
visualizzare
l’elenco delle apparecchiature utilizzate,
·
riprodurre una
canzone come colonna sonora che accompagna la foto di mio padre e di mia madre
ai quali ho dedicato il presepe.
Sulla
destra della schermata di comando e di controllo si può osservare il report che
visualizza lo stato elettrico del presepe, aggiornato ogni 0,5 secondi.
Finestra
di comando e di controllo del programma «Capinera» residente sul portatile.
Materiali e software
Un
computer portatile ed il software «Capinera».
Una
scheda di sviluppo della mikroelettronika, dotata di microcontrollore Microchip
a 32 bit ed 80 MHz di clock, pilotata dal programma «Mouskouri».
8
schede di output recanti complessivamente 32 relay, sempre della
mikroelettronika.
3
dimmer utilizzati e due di riserva su un bus, cavo USB angolato con contatti
dorati, cavo audio con minijack [3 metri].
Un
sistema di casse acustiche preamplificate CREATIVE.
Un
trasformatore di isolamento da 800VA.
Uno
stabilizzatore di tensione GBC.
Due
interruttori generali [uno differenziale ed uno bipolare] AVE.
40
metri di fibre ottiche di diverso diametro.
60
metri di cavi elettrici, 3 lampadine dicroiche e di diverso colore funzionanti a
220V CA, 5 illuminatori LED per le fibre ottiche della FILCOS, una spina ed una
presa di tipo svizzero per collegare elettricamente il presepe sempre sulla
stessa fase.
3
metri quadrati di pannelli di plexiglass con i fori per le stelle tagliati
mediante laser.
8
alimentatori a 12V DC.
Un
vano di legno a forma di una piccola torre in cui è alloggiata tutta l’elettronica.
Lo
«scheletro» di sostegno per il presepe.
La scheda di sviluppo mikroelettronika con microcontrollore Microchip
Tipi di presepi
Questa
è la mia realizzazione del presepe di circa due metri quadrati che ospito nel
mio salone. Ho realizzato, con l’aiuto di un caro amico: Enrico Perozziello,
anche due minipresepi con tecnologie, materiali, software ed apparecchiature
simili.
Ulteriori
informazioni sono presenti sul mio sito web al seguente indirizzo:
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