POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

martedì, gennaio 23

LEGGENDE POPOLARI IRLANDESI di Henry Glassie - IL PRIMO SPECCHIO


Questo sì che è scrivere bene!
Da Leggende popolari irlandesi di Henry Glassie
 Stralci dell’introduzione

Cala la notte, si leva il vento. La porta è chiusa, la tenda tirata. Il lampeggiare di un fulmine proietta ombre contro la parete e le case sulle colline si chiudono in se stesse, abbandonando il mondo alla sua tenebra. Il buio profondo accoglie il vento che spazza gli oceani, rotola sulle montagne e si precipita infine sulle colline a sferzare la casa. Gli embrici del tetto stridono ma reggono.  Il vento si schianta tra gli alberi.
Nuvole basse coprono la luna, e la strada che ho davanti si srotola dolcemente nel vuoto. 
-       Una brutta notte – dice il mio ospite. Sono d’accordo.
La notte è dappertutto e sale fino al soffitto. Una candela in un supporto d’ottone forma un piccolo cerchio di debole luce sul tavolo accanto a noi.
Il signor Nolan spezza un fiammifero e ne risucchia la fiamma verso i rimasugli di tabacco sul fondo della sua pipa. Guardiamo il fuoco e fumiamo assieme. Un fuoco di torba non avvampa e non schiocca. Brucia lento, avvolgendosi su se stesso, e fornisce uno spettacolo non meno coinvolgente di quello della televisione. Per un po’ la mente segue l’occhio attraverso le formazioni del colore nel cuore rosso dorato del fuoco, scoprendo piccole screziature di blu e di verde, e rosee volute di fumo che si levano al di là dell’uncino della catena di ferro del focolare e curvano nella gola del camino annerita dalla caligine. Un orologio ticchetta nel buio alle nostre spalle.  Una luce brilla tra le ombre sotto il suo cappello.
Levando e cadendo e battendo ai ritmi dell’oceano, il vento soffia forti folate nelle menti, e le folate impetuose portano racconti.

Connessioni.
Nel momento in cui una vecchia stella in una brutta notte fredda racconta agli uomini raccolti attorno a lei di un’altra vecchia stella che in una brutta giornata di pioggia intrattenne degli altri uomini, facendo loro dimenticare le condizioni atmosferiche grazie ad una burla, in quel momento la vecchia stella stabilisce due connessioni simultaneamente e lo fa con grazia. Una è la connessione che collega il narratore della storia alla sua fronte.  L’altra è la connessione che collega il narratore e i membri dell’uditorio.

E a seguito di questo preambolo estratto da una più lunga introduzione del libro che racchiude racconti e leggende irlandesi, ho deciso di pubblicare, di tanto in tanto, qualcosa di loro.


Leprechaun:gnomo irlandese o folletto

IL PRIMO SPECCHIO

Bene, prima che me ne dimentichi, vi racconterò qualcosa a proposito di una coppia che visse ai tempi antichi. Sapete che a quei tempi tutti quanti, soprattutto gli uomini, passavano l’intera giornata fuori a zappare nei campi, tranne in quei rari giorni in cui non potevano proprio. Ovviamente, le mani di alcuni erano più coriacee di quelle di altri, e più le mani erano coriacee, e peggio era, perché si spaccavano più facilmente., sanguinavano e si laceravano come voi ben sapete. A quel tempo gli specchi non erano ancora in uso, li si conosceva a malapena, tanto che avere uno specchio in casa era una cosa del tutto al di fuori dell’ordinario. Ma poi nelle campagne si diffusero le scatole di vaselina per il sollievo dei contadini, che così potevano finalmente applicare il prodotto alle mani doloranti. Anche la nostra vecchia coppia di sposi ne comprò una scatola e il marito, Paddy, la usava per ungersi le mani ogni volta che gli facevano male. Un giorno torna a casa con una mano sanguinante e chiede alla moglie: “Dov’è la vaselina?”. Sua moglie Rosie gli prende il contenitore e dice: - - Ecco qui tutta quella che ci è rimasta, portatela appresso e mettila sulle mani quando ti dolgono. Non ce n’è rimasta molta ormai-
Paddy portò la scatola nei campi con sé, dopo un po’ la tirò fuori e fu allora che, per la prima volta da quando era nato, vide la sua immagine riflessa in una specchio, poiché sul coperchio di quelle confezioni di vaselina c’era infatti un minuscolo specchio. Sono sicuro che tutti voi dovete aver visto una di quelle scatole. Ma in quello specchio a Paddy parve di vedere suo padre. Era morto ormai da tanti anni ed eccolo che ora ritornava! Così, ogni volta che faceva una pausa per fumare, si metteva a rimirare la propria immagine nello specchietto, credendo che fosse suo padre.
Quando Rosie uscì a chiamarlo per il tè, vide il marito tutto preso da quella scatola e fu assalita dalla curiosità di vedere anche lei ciò che tanto aveva ammaliato suo marito. Ma, ora di notte, venuto il momento di andare a letto Rosie si era già scordata di tutto. Paddy, stanco morto era già  a letto e Rosie si stava preparando a raggiungerlo. Dovete terner presente che a quell’epoca le vestaglie di notte si contavano sulle punta delle dita. Ad ogni modo, fu proprio in quel momento che la donna si ricordò dello strano fatto di quel giorno, così andò a frugare nella sacca di Paddy e tirò fuori la scatola della vaselina.
Come Paddy, anche lei si vedeva per la prima volta in uno specchio.  Così, non appena vide la propria immagine riflessa, lasciò cadere a terra l’astuccio, afferrò le tenaglie e corse a lavorarsi Paddy che dormiva pacifico nel suo letto: 
- Se è quello il genere di vecchia signora che ti interessa così tanto - urlava Rosie al marito  - allora puoi star sicuro che non rimarrò un minuto di più.
Così Paddy dovette parlamentare un po’ con lei assicurandola che tutto sarebbe andato a posto: -Vedremo domattina - le disse - che cosa fare riguardo a questa storia!.
La mattina dopo Rosie si alzò, preparò la colazione e subito tirò fuori il coperchio della scatola di vaselina. -Per Dio, penso proprio che finirà nel fuoco - disse lei - e così si risolve il problema.
-Oh - fa lui - sarebbe una follia, quello è mio padre.
- La cosa mi suona piuttosto strana- fa lei - non ho mai visto tuo padre e immagino che non lo vedrò mai, ma sono sicura di una cosa - fa la moglie al marito - di certo non aveva i capelli lunghi e le tette come quelle della vecchia signora che ho visto stanotte.
Ovviamente, quando il vetro, gettato nel fuoco, si arroventò a sufficienza, esplose in mille pezzi.
- Ecco - disse allora la moglie - Cosa ti avevo detto? Ma adesso è finita, ringraziando Dio. Te l’avevo detto sin da principio che questa storia non mi piaceva per niente.

Racconto della contea di Tyrone. Narratore Michael McCanny. Scrittore Séamas O’ Cathàin 1976)


2 commenti:

  1. Molto bello. Amo le narrazioni irlandesi. Al centro dell'agosto 1983 ho letto quella meraviglia che è "La pentola dell'oro" di James Stephens. Ti sarà facile cercare riferimenti su Internet...
    Angela Fabbri

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  2. Lo farò senz'altro. Per ora sto leggendo questa meravigliosa raccolta di racconti, leggende e favole irlandesi, raccolte dall'autore presso un villaggio dell'isola di smeraldo, tra tanti personaggi locali, e ognuno raccontava la sua. Mi è piaciuta molto l'introduzione, che qui ho dovuto tagliare per questioni di spazio.
    Grazie
    Danila

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