Sia nella tradizione svedese che in quella dano-norvegese, il tomte è un vecchietto piccolo e barbuto, vestito sempre di grigio. Vive sotto le fattorie ed è il protettore della casa. Può portare fortuna o sfortuna e vi sono diversi modi per capirlo. Ad ogni modo, è un vecchietto scorbutico e permaloso, odia il disordine, ma ama i bambini, gli animali e la natura che sono gli unici amici dai quali si fa vedere. Ma come si fa a sapere se c’è un tomte in casa e se porta fortuna o sfortuna? Si prepara una pappa di riso, cereali e frutta (grøt) e la si porta nella stalla dove rimane per tutta la notte. Al mattino se la scodella è vuota e le code dei cavalli e delle mucche sono intrecciate o annodate, vuol dire che il tomte c’è … e ha gradito l’offerta. Anche il Nisse è un ometto piccolo vestito di grigio e rosso, vive sottoterra nei boschi: la sua caratteristica è quella di essere il custode dei tesori che trova e nasconde. È timoroso dell’uomo e lo sfugge, ma può diventare aggressivo per difendere i suoi tesori.
Ora che avete conosciuto l'entità di Tomte o Nisse, vi racconto cosa è successo.
E'arrivato Nisse dalla Norvegia, si è messo a sedere con le gambe accavallate, sopra il tavolo in sala e ha aperto un libro.
Mi ha fatto piacere apprendere che Nisse non sia un folletto ignorante, e allora mi sono seduta accanto a lui, e gli ho chiesto di leggermi qualche pagina di quel suo librone.
"C'era una volta un cero di cera"
...inizia così questa sua fiaba...
"che lentamente si scioglieva...
Come si dice
quando una candela finisce?
Ah, si, fino a ridursi
a un piccolo moccolo,
che quasi non si vedeva
neanche con il binocolo.
Fu calpestato con lo zoccolo
di un bimbetto coccolo
seguito da un anatroccolo"
Ah, si, e dopo cosa accadde?
E' successo che all'improvviso
spuntò un sorriso sul suo viso.
E poi? come finisce la storia?
Finisce che devo accendere
un altro cero di cera
e questa è la storia vera
Non posso leggere senza un lumino
anche se fosse piccino piccino.
e ricominciò a narrare la fiaba
"C'era una volta un cero di cera...
purtroppo s'è consumata
di nuovo la candela.
Danila Oppio
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