Mi capita di rado di pensarmi, di pensare a me, come sono e come posso apparire agli altri. Sarò come mi vedo ma alla mia età non ho più pudori.
IO PER PUDORE
Io, per pudore,
sono incapace di parole alate;
della chitarra adopero le corde
più dissonanti e sorde
e dell’amore
conosco solamente le maniere
del dire senza dire,
l’alludere che vuole far capire.
Ho in mente fantasie multicolori,
viaggi nei sogni
e desideri che non posso dire.
Vorrei poterti amare di un amore
che valica confini di pianeti,
accende luci e fuochi nei tramonti.
Vorrei stupirti con i miei ardimenti,
cogliere in cielo stelle da donarti
e sovvertire l’ordine di tutto
per apparirti unico e diverso,
un falco che si aggira in giri stretti
su prede inconsapevoli, un eroe,
un personaggio assurdo di fumetti.
Vorrei prenderti in braccio per portarti
in mondi sconosciuti e possederti
all’infinito come un dio d’amore.
Vorrei, vorrei, vorrei.
Io per pudore
mi siedo sempre all’angolo discreto,
resto in silenzio, ascolto e mi addormento.
Io per pudore
mi perdo quasi tutte le occasioni
e perdo te che mi vorresti ardito,
sfrontato ed arrogante come un falco.
Io per pudore
mi perdo tutto e perdo te e l’amore.
Rodolfo Vettorello
Rodolfo Vettorello
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