Da RIZA
Vittimismo: il significato in psicologia
La vita a volte colpisce duro. A ognuno di noi è capitato, e non solo da piccolo, di sentirsi vittima, cioè bersaglio finale di comportamenti aggressivi, di circostanze negative, di intenti manipolatori, e di aver sentito un profondo senso di ingiustizia e di prevaricazione. Qualcosa o qualcuno ci ha spinti nell’angolo, almeno per un po’, e ci ha fatto dire: "Perché proprio io?". È un’esperienza così diffusa e connaturata all’uomo che negli anni ’70 decretò l’enorme successo di un cartone animato nato senza grandi pretese: Calimero, il pulcino “piccolo e nero” con un guscio per cappello, che alla fine di ogni avventura si ritrova solo e sconsolato, incompreso, bersaglio di sfortune e ingiustizie. Ma ciò che gli accade sembra quasi catalizzato dal suo modo di considerarsi: appunto piccolo (cioè indifeso e bisognoso) e nero (cioè sfortunato e meno dotato). Insomma, il prototipo ideale per il prototipo ideale per il vittimismo.
Di questa plaquette avevo già scritto, pubblicando sia il testo della mia poesia che il mosaico lirico composto da Anna Montella che ha ripreso un verso delle cento composizioni poetiche di autori vari che hanno partecipato alla raccolta.
Lo potete rileggere a questo link.
Desidero solo spiegare che i miei semplici versi sono nati dalla ricerca su Internet di come la psicologia spieghi questo tipo di problema. Calimero ne è il classico esempio.
Ringrazio ANNA MONTELLA sia per la plaquette, che per il mosaico lirico già pubblicato in questa sede, e per il meraviglioso segnalibro che contiene la mia piccola opera.
Danila Oppio
Seguo sempre con piacere i tuoi lavori
RispondiEliminaGrazie Max! Un caro saluto
RispondiEliminaDanila