POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

giovedì, marzo 31

LE STORIE DEI VECCHI CHE SONO LE NOSTRE di Giusi Fasano, Alessandra Giusti e Danila Oppio






















































Le storie dei vecchi che sono le nostre















Proviamoci noi a guardare la vita con gli occhi di un vecchio, uno in particolare: un uomo di 83 anni. Si chiamava Adriano Armelin, viveva in un appartamento al primo piano a Pieve di Soligo, Treviso. Siamo noi, quell’uomo. Proviamo a leggerla così questa storiaccia di cronaca. Siamo noi e siamo soli a casa, è ora di cena. È una sera come mille altre, abbiamo le nostre certezze, i nostri spazi, le nostre lentezze. Non sono gradite interferenze. E però la vita ha deciso che stasera nulla sarà più come prima. C’è un intruso in casa nostra. È giovane e forte, vuole prendersi quel che desidera e non gliene importa nulla di noi, del nostro spavento, delle nostre suppliche. 

Siamo paralizzati — che farà? sarà violento? ci ucciderà? — ma proviamo lo stesso a dire qualcosa, a chiamare qualcuno. Però quello ha in mano una bottiglia e la risposta alle nostre domande è nella sua furia, ci colpisce con violenza. Possibilità di difesa: praticamente zero. Siamo nel sangue, non abbiamo nemmeno più la forza di muovere un muscolo. Arrafferà qualcosa e se ne andrà, finalmente. E invece no. Mettendo assieme più disumanità di quanta ne serve per ridurci al silenzio e all’immobilità, quel tizio ci trascina fino al punto che gli sembra ideale per legarci, così sarà libero di frugare dove vuole e prendere quel che vuole. Ma non è lucido, fa cose senza senso. Esce da una finestra. Cade, si ferisce a una gamba saltando nel giardino del vicino ed è così poco presente a se stesso che si addormenta lì. Così finisce che lo catturano e lo consegnano ai carabinieri. A noi della sua sorte importa quanto a lui importava della nostra: niente. I nostri destini si separano qui e noi diventiamo quei vecchi raccontati dalla cronaca. 

Il racconto stavolta dice che Adriano Armelin non è sopravvissuto alle botte. E in questo tempo distratto, di occhi che planano sulle notizie passando oltre troppo in fretta, sarebbe già un omaggio fermarsi a leggere la sua storia fino in fondo. Immaginarlo. E riflettere sulle fragilità, le vulnerabilità e i bisogni dei vecchi. Sicurezza compresa.


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Questo articolo, ripreso dal Corriere della Sera e discusso con la mia cara amica Alessandra Giusti, evidenzia quanto poco ci soffermiamo sulla lettura di certi fatti di cronaca, ne siamo adusi, non ce ne importa nulla. Neppure di quella ragazza torturata, uccisa e fatta a pezzi. Se ne parla in questi giorni e quel che mi lascia interdetta, è che chi ne ha scritto si è soffermato molto sul fatto che fosse una porno diva o qualcosa di simile. Come se quel che faceva dasse diritto ad un bruto di farne quel che più gli piaceva fino a toglierle la vita. No, non mi piacciono le notizie costruite in questo modo. I vecchi vanno rispettati e possibilmente non lasciati soli in balia di personaggi pericolosi. Le donne vanno rispettate e non abusate al punto di sopprimerle. Brava Giusi Fasano che non si è limitata a scrivere un fatto di cronaca nera.  Agli altri cronisti, suggeriamo di dare un diverso taglio ai loro articoli. 


Danila Oppio e Alessandra Giusti

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