LA PROPAGANDA
Tutti i mezzi di comunicazione, gli studiosi, gli opinionisti, mi stanno spiegando dalla mattina alla sera che in Ucraina si sta combattendo una guerra per me, per la mia libertà.
Io non sono un’esperta e, quindi, penso che, chi lo sa, magari potrebbe essere anche vero. In quel caso, però, troverei disumano mandare al macello un altro popolo per salvare me e i miei interessi. Se si sta combattendo una guerra di liberazione, quelli che saranno liberati dovrebbero andare tutti insieme a combattere.
È ovvio, dunque, che questo circuirmi continuo dimostrandomi che si sta facendo tutto per la mia personale felicità è solo la “propaganda”. Non c’è niente di nuovo: si sa che i regimi rimbambiscono la gente con la propaganda. Mussolini ci ha insegnato molto, con le sue immagini virili e con le sue frasi altisonanti dal balcone. Ci aveva pure convinti che avevamo bisogno del “nostro posto al sole”!
Mussolini, con la legge del 15 luglio 1923, ha poi soppresso la libertà di stampa; qui, oggi, in Italia, la libertà di stampa si è soppressa da sola. Infatti, se faccio una panoramica di giornali e telegiornali dicono tutti le stesse cose. Compresi i social dove, se qualcuno si azzarda a sostenere una tesi diversa o, peggio ancora, che la guerra sia omicidio di popoli, viene insultato con tutti i suoi antenati, fino alla settima generazione.
Come già detto, la propaganda di guerra (anche se, in questo caso, a soffrire e morire sono altri) non permette un’opinione che non sia allineata al Governo (uno dei tanti nostri, che cambiamo come gli abiti, secondo le stagioni).
Invece, io che ho imparato da giovane a ragionare con la mia testa, a studiare (parola oggi del tutto desueta) le situazioni e poi a farmi un’opinione mia e non quella che altri hanno deciso per me, avrei bisogno di sapere anche cosa dice l’altro campo di battaglia.
Ma non si può. Qui vige il pensiero unico.
La democrazia attuale di questo paese non permette di apprendere altro.
Devo avere fiducia cieca nel mio Governo.
Neppure mia madre e mio padre mi hanno mai chiesto tanto.
Così, devo chinare il capo a chi sta assoggettando me (non l’Iraq, non la Siria, non l’Afghanistan, non la Libia, non i poveri paesi che non hanno la forza di controbattere) alla democrazia a tutti i costi (gestita dagli Stati Uniti).
Mi rimane solo, per conservare qualche dubbio salvifico, ripassare la storia: gli Europei hanno portato morte e distruzione ovunque nel mondo, annientato interi popoli, assoggettato terre e persone per sfruttarne le risorse, come pure gli Americani (Stati Uniti) maestri nello scatenare guerre fuori di casa loro per dominare il mondo.
La polvere da sparo, infine, inventata in Oriente, è stata perfezionata e resa strumento di sterminio di massa proprio dai popoli europei.
Ed è a loro che, oggi, io devo uniformare il mio pensiero. Non devo conoscere altro.
Democrazia? Libertà?
Renata Rusca Zargar
PUBBLICATO SU:
‘LA PROPAGANDA’ considerazioni della prof. Renata Rusca Zargar – Liguria 2000 News
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