POETANDO
In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!
martedì, aprile 29
sabato, aprile 26
Preikestolen - Stavanger - Norvegia
Questo luogo si chiama Preikestolten, ovvero Pulpito di roccia, e per raggiungerlo occorrono oltre due ore di cammino, su un percorso piuttosto duro e anche pericoloso.
Ma lo spettacolo che vi si può scorgere è davvero straordinario.
giovedì, aprile 24
In vino litteras: sommelier astemio
E' in uscita l'antologia IN VINO LITTERAS per la quale ho partecipato con la poesia
SOMMELIER ASTEMIO
La bottiglia va presentata
per l’ispezione
Cerimonia di apertura
eseguita dal sommelier
Come un poeta orgoglioso
mostrerebbe
Una poesia di forte
ispirazione
La capsula superiore va
tagliata
E il lungo aristocratico
tappo annusato
Il liquido color rubino con
cura versato
In una caraffa e da lì con
parsimonia
In un bicchiere con grande
cerimonia.
Ci sono cinque fasi che
distinguono
L’arte della degustazione
Dal semplice assaggio del
bevuto
Alla mentale preparazione
Il bicchiere ammirando,
attraversato da luce
Il suo prezioso aromatico contenuto.
In seconda istanza, attraverso la vista, il piacere
Per rendere visibili le
sfumature di colore
Inclinando appena appena il
bicchiere
Rosso scuro alla base, che
sbiadisce
In un porpora per poi sfociare nel cremore.
Terzo, l’olfatto, agitando
gentilmente il vino
Offrendolo all’aria,
affondare il naso
Nel bicchiere e inalarlo
come nettare divino
Così come un voyeur intento
a spiare
Un momento d’intimità senz’esserne dissuaso.
Ed ora il gusto: labbra,
lingua e palato
Un sorso di vino in bocca,
aspirando un po’ di fiato
E producendo un discreto
risucchio, quasi masticando
Come farebbe un cervo,
l’erba ruminando.
Ultima fase, quella del
godimento
Ora lasciamogli recuperare
il suo contegno
Il vino ha naso, un corpo,
delle gambe, un degno
Bouquet, una personalità, un’essenza,
un accento.
Non si contano gli aggettivi
per quel brioso
Che gli girano intorno di
frequente
Vino vigoroso e ben
strutturato
Ruvido sui bordi,
eccessivamente prosperoso
O un po’ troppo esuberante,
o equilibrato.
Profuma di tartufo, di
giacinto, di tweed bagnato
Di cuoio umido e di fieno,
di panpepato
Di tappeto vecchio, di
legno, di zagare
La bevanda più elegante del
creato
E’ il vino invecchiato in
botti di rovere
E per me che sono astemia, è
uno strano alieno
Ne amo il colore, l’odore e
l’aspetto
Ma non lo bevo, pur
girandoci in tondo
E condividendo il piacere
degli amanti del vino
Brindo idealmente con loro,
con sommo rispetto.
Danila Oppio
Udienza del mercoledì di Papa Francesco
Ieri mio nipote Simone era a Roma, per la sua Professione di Fede. E per incontrare il Papa.
Ha scattato dal suo cellulare queste due belle foto, e considerata la gran folla, è stato fortunato ad avvicinarsi tanto al Vicario di Cristo. Ho seguito alla TV l'intera mattinata, condividendo l'emozione di Simone. Danila
mercoledì, aprile 23
Sentori d'estate
Ho poggiato le labbra su un fiore,
sapeva di notte d’estate
quando salgono gli odori
delle pietre spaccate dal sole.
Ho lasciato carezze
come foglie
su tronchi d’autunno
e incisioni di cuori
lacrimosi di resina.
Ho camminato su scogli
col profilo nel mare
per ascoltare sirene
raccontare leggende.
Ho sentito profumi
di erbe impregnate
di sale e di iodio
tra residui sputati d’inverno.
Ho ascoltato la brezza
arrivare da luoghi lontani
parlando la lingua del sole.
Lorenzo Poggi
martedì, aprile 22
Fa riflettere!
"Un psicólogo en una sesión grupal
levantó un vaso de agua, todo el mundo esperaba la típica pregunta: ¿Está medio
lleno o medio vacío? Sin embargo, preguntó:
- ¿Cuánto pesa este vaso?
Las respuestas variaron entre 200 y 250 gramos.
El psicólogo respondió: "El peso absoluto no es importante, depende de
cuánto tiempo lo sostengo. Si lo sostengo 1 minuto, no es problema, si lo
sostengo una hora, me dolerá el brazo, si lo sostengo 1 día, mi brazo se
entumecerá y paralizará. El peso del vaso no
cambia, pero cuanto más tiempo lo sujeto, más pesado, más difícil de soportar
se vuelve."
Y continuó: "Las preocupaciones son
como el vaso de agua. Si piensas en ellas un rato, no pasa nada. Si piensas un
poco más empiezan a doler y si piensas en ellas todo el día, acabas sintiéndote
paralizado, incapaz de hacer nada."
Uno psicologo, in una sessione di gruppo, alzò un bicchiere d'acqua. Tutti si aspettavano la tipica domanda: "E' mezzo pieno o mezzo vuoto?". Ciò nonostante, domandò:
- Quanto pesa questo bicchiere?
Le risposte variarono tra i 200 e i 250 grammi.
Lo psicologo rispose: "Il peso assoluto non è importante, dipende da quanto tempo lo sorreggo. Se lo sostengo 1 minuto, non è un problema, se lo sollevo un'ora, mi farà male il braccio, se lo sollevo per un giorno, il mio braccio si bloccherò e paralizzerà. Il peso del vaso non cambia, però quanto più tempo lo sopporto, più pesa e più resta difficile da sopportare. E continuò: "le preoccupazioni sono come il bicchiere d'acqua. Se pensi al loro un attimo, non succede nulla. Se ci pensi un poco di più, cominciano a far male, e se pensi a loro tutto il giorno, accade che ti senti paralizzato, incapace di far nulla":
venerdì, aprile 18
Antologia I MIGLIORI ANNI
Ho partecipato al concorso nazionale indetto dal Caffè Letterario La Luna e il Drago, un mio breve racconto ha conseguito il Primo Premio, ed è stato pubblicato nella relativa antologia.
Nella stessa edizione appare anche la poesia dell'amico, scrittore e poeta, dott. Tommaso Mondelli.
Sono lieta di condividere con voi le nostre opere.
All’ombra dei migliori anni
Quanta
biancheria da stirare! Accendo la radio perché mi faccia compagnia. Ne sgorga
una ballata di De André ed è subito flashback! Vedo Franco e Anna, seduti su di
una panchina di Piazza Mirabello. Suonano la chitarra e stanno eseguendo
proprio questa canzone. La voce del ragazzo è profonda e, in barba ai suoi soli
diciassette anni – gli stessi di Anna – ricorda quella di Fabrizio.
All’ombra dell’ultimo sole
S’ era assopito un pescatore…
La
memoria torna indietro come un boomerang, di decine d’anni. Era il ’68, tempo
di contestazioni giovanili, e non solo. I miei amici suonavano bene, avevano
una bella voce, un vero piacere ascoltarli.
E aveva un solco lungo il viso
Come una specie di sorriso
Molti
rimpiangono la gioventù passata, come avessero perso qualcosa che non si può
recuperare, con nostalgica malinconia. Io no. Sono felice di avere gli anni che
ho, e una vita vissuta pienamente. A quell’età post-adolescenziale si hanno
idee fumose, progetti a volte assurdi e tanta, tanta paura del futuro.
Ci
si chiede: come sarà? Sarò felice? Si sbobinano film mentali a volte cupi,
oppure surreali. Ipotizziamo la vita che si dipanerà davanti a noi, simile a
una strada che ci condurrà in nessun posto o colma di sogni irrealizzabili.
Venne alla spiaggia un assassino
Due occhi grandi da bambino
Il
futuro potrebbe anche rivelarsi un assassino che uccide i nostri sogni
giovanili. Quegli occhi grandi da bambino si potrebbero spalancare su un
orizzonte sereno, su panorami di straordinaria bellezza…perché no?
Due occhi enormi di paura
Erano gli specchi di un’avventura
Giusto,
la vita è un’avventura, dalla nascita, ciascun giorno della nostra esistenza
potrebbe essere vissuto passivamente, oppure affrontato con grinta ed
entusiasmo. Basta volerlo! Resta comunque un’affascinante incognita.
E chiese al vecchio dammi il pane
Ho poco tempo e troppa fame
E chiese al vecchio dammi il vino
Ho sete e sono un assassino
Anche
noi ci trasformiamo in assassini, se sciupiamo il nostro tempo in gesti parole
e pensieri che non hanno un fine utile né a noi, né agli altri. Non occorre
uccidere qualcuno per macchiarsi di gravi pecche, è sufficiente gettare alle
ortiche i giorni. Giorni che rendiamo vuoti, come una lattina di birra bevuta
d’un fiato e lanciata tra i rifiuti. A volte penso di aver buttato via troppo
tempo, da giovane. E allora perché una canzone non mi porta a ricordare, come i
migliori anni, quelli della mia giovinezza, ma mi fa riflettere sul presente?
Perché si deve forzatamente credere che gli anni migliori fossero quelli in cui
avevamo pochi anni e poca esperienza? De Andrè continua:
Gli occhi dischiuse il vecchio al
giorno
Non si guardò neppure intorno
Ma versò il vino e spezzò il pane
Per chi diceva ho sete e ho fame
E
brava Anna! Ha scelto una canzone che, pur in tempi di rivoluzione culturale,
contiene un ottimo insegnamento. Non fermiamoci in superficie, scaviamo ne
profondo: qual è la primaria necessità dell’uomo? Vivere!
E fu il calore di un momento
Poi via di nuovo verso il vento
Davanti agli occhi ancora il sole
Dietro alle spalle un pescatore
Ho
vissuto, il pescatore rappresenta la mia vita trascorsa, il sole deve ancora
tramontare davanti ai miei occhi. Gli anni migliori della mia vita sono questi
che sto vivendo. Ma se lo avessi dovuto dichiarare decine d’anni fa, avrei
asserito lo stesso concetto. E’ l’attimo presente la parte migliore della
nostra vita.
Dietro alle spalle un pescatore
E la memoria è già dolore
E’ già il rimpianto d’un aprile
Giocato all’ombra di un cortile.*
E
all’ombra dei ricordi, cavolini di Bruxelles, sono riuscita a bruciacchiare la
camicia che stavo stirando!
* O di Piazza Mirabello a Milano. So
che Anna vive a Roma, e ha raccolto consensi nella sua vita artistica. Il suo
cognome è Melato, come la sorella Mariangela, splendida e indimenticata
attrice, scomparsa l’11 gennaio dello scorso anno. Questo racconto è a loro
dedicato, con grande affetto.
Danila Oppio
Motivazione del premio
La vitalità tonificante di un ricordo che, una volta tanto, non è rimpianto ma motivo di riflessione che trascina e coinvolge il lettore. Sulle note di una melodia senza tempo, mescolando la quotidianità con un passato in cui molti si possono riconoscere (il '68 e le contestazioni giovanili) si guarda comunque al futuro.
La vitalità tonificante di un ricordo che, una volta tanto, non è rimpianto ma motivo di riflessione che trascina e coinvolge il lettore. Sulle note di una melodia senza tempo, mescolando la quotidianità con un passato in cui molti si possono riconoscere (il '68 e le contestazioni giovanili) si guarda comunque al futuro.
Piemontesina
Oggi son più di novanta
Torino resta il mio cuore
La Piemontesina lì canta
A ricordo di quell'amore
Quel tempo del Valentino
Con lo studente e l'amore
Il ricordo stregato vicino
Divenne presto un dottore
Ora sono vecchio e stanco
E del Valentino il ricordo
Cura quel cuore che manco
Ad altro io resto già sordo
Sono stato a curare la gente
Senza scordar quell'amore
Altro non testa per niente
Estraneo a quel fatuo colore
Da Via Po a Piazza Castello
Sotto i Portici e le vetrine
Lasciato il sogno più bello
E il cuore tra quelle manine
La vita s'è chiusa nel sogno
A Torino l'allegro studente
Nel cuore rimane il bisogno
Cui resto un fedele credente
Nel sogno tuo ultimo bacio
Segnato al sospiro che suole
Eternare al cuore poi taccio
Immortale l'amore che vuole
Tommaso Mondelli
Tommaso Mondelli nato a Monteforte Cilento (SA) nel 1919, vive con la famiglia a Pinerolo. Una volta in pensione, ha deciso di conseguire lauree in giurisprudenza, in lettere e filosofia.
Quest'ultima, dieci anni fa, all'età di 85 anni. Autore dalla vena poetica particolarmente fertile, ha pubblicato diverse sillogi poetiche e due libri in prosa. Insignito dal Presidente della Repubblica Italiana del titolo di Cavaliere della Repubblica.
giovedì, aprile 17
martedì, aprile 15
i cieli dentro
La mia "PRIMA
VOLTA" ad un concorso letterario.
Credo fosse il 1998*.
I CIELI DENTRO
Figlia affettuosa sposa radiosa
Mamma amica amante sorella
Tutta qui la tua fulgida stella?
Soltanto donna quando sei stata
…un po’ strega… un po’ fata…
Tenera ribelle tempestosa
Pigra sorniona furiosa gelosa
Perfida civetta misteriosa…
Donna meravigliosa…
Tanti doveri dove sono i piaceri?
Venti trenta quaranta cinquanta…
Il tempo vola e la vita ti stanca
Ti prende ti batte e ti mette la voglia
Di andare… partire finire dormire
Forse anche morire
E come una foglia nel vento sparire…
Ma un treno che parte
Un mandorlo in fiore
Ti fanno tornare la voglia d’amore
Un raggio di sole un tramonto una stella
Ti fanno capire quanto la vita sia bella…
L’azzurro del mare il verde d’aprile
La pioggia che cade danzando sui fiori
Ti fa ripensare ai tuoi giovani amori…
….lontana magia….
Cristalli splendenti di nostalgia…
Ai tuoi quindici anni di figlia affettuosa
e…RIECCOLA LI LA SPOSA RADIOSA!
La casa la spesa i figli i doveri
E pensi di urlare: “DOVE SONO I PIACERI?????”
Ti sei spaventata? Ma questo era ieri…
Oggi hai trovato la tua dimensione
E dentro ti canta una nuova canzone…
Sei sempre amica amante sorella
Ma adesso sai anche che non è la tua stella…
Ti parlano ora i tuoi mille colori
Di cieli azzurri e di fasci di fiori
Di libri, di treni sempre in partenza
Di fantasia e di grande innocenza…
Gli spazi immensi una stella cadente
La luna i gatti e i profumi d’oriente…
La pioggia di marzo con i suoi arcobaleni
Cascate lucenti e pensieri sereni
La nonna Speranza di Guido Gozzano
E gli infiniti di pensiero leopardiano
I ninnoli i pizzi di gusto retrò
La luna nel pozzo in un grande rondò…
La vita gelosa ti sciupa la piega?
Ma tu resti sempre un po’ fata e un po’ strega…
Figlia amante mamma affettuosa?
…..SI…….
Ma sempre donna meravigliosa!
* Di certo all'epoca
avrò avuto 40 anni o ero in prossimità di arrivarci perché la poesia era una
riflessione al riguardo. Vinsi un terzo premio ma non ricordo più dove e con
chi. Non ho l'abitudine di conservare gli attestati - o meglio - li conservo
talmente bene che non li trovo più. Per fortuna conservo le cose che ho
scritto, non tutte ma buona parte si
Anna Montella
Marisella Angeli vi augura Buona Pasqua
Il giorno di Pasqua
Cade, scroscia
la pioggia dal cielo plumbeo
rende il paesaggio
lucidato a nuovo
nuvole basse si adagiano
coprendo le alte cime
come a nasconderle
ad occhi indiscreti
vociare frammisto al vento
acute voci di bambini
chiesa immota nel tempo
silenzio sommesso
uovo di cioccolato a ricordare
la Pasqua
il suono di campane
che si espande
come eco nella valle
Maristella Angeli
Pittrice, Poetessa e Scrittrice Fantasy
(Da “Il mondo sottosopra” Rupe mutevole Edizioni)
Giovanni De Simone augura buona Pasqua!
Un
ramoscello di ulivo
Oblazione
d'amore quale
Nunzio
di pace
Aleggia
nell'azzurro
Prepara
uomo il credo
Alla
risurrezione
Silenziosamente
Quando
il suono delle campane Ugualmente
scioglie nel cuore
Amore
infinito
2014
Giovanni De Simone
lunedì, aprile 14
Metamorphosis - Aphorism
@Aphorism.it ha pubblicato oggi 14 – 04 – 2014 questa mia
poesia:
Di giorno
Dentro un’irreale nebbia
Nascondo
Ogni doloroso tormento
Svicolo regole mi ribello
Affilo le unghie
le affondo
Nel grigiore del mondo
Ma di notte,
Quando le infinite stelle
Ci piovono addosso
E cadono nel paradosso
Di un mondo splendente
Trasformo, confondo,
Divento un’anima imbelle
E precipito nel… niente
Danila Oppio
Inedita
16 settembre 2012
Dentro un’irreale nebbia
Nascondo
Ogni doloroso tormento
Svicolo regole mi ribello
Affilo le unghie
le affondo
Nel grigiore del mondo
Ma di notte,
Quando le infinite stelle
Ci piovono addosso
E cadono nel paradosso
Di un mondo splendente
Trasformo, confondo,
Divento un’anima imbelle
E precipito nel… niente
Danila Oppio
Inedita
16 settembre 2012
Dalla silloge poetica e-book ILLUSIONI 2013
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Commenti
Katia Guido Le due
facce del mondo, le due facce di noi, una piena di luce e una oscura. Ciò non
vuol dire che l'oscura sia negativa, ma anzi, è quella più misteriosa, a volte
la parte più vera di noi. Quella che nascondiamo facilmente tra le ombre della
notte. O almeno così l'ho interpretata io... :-) Molto bella questa poesia.
17 settembre 2012 alle ore
17:13
·
Danila Oppio Si, cara
Katia, è quanto intendevo dire nella mia poesia! Grazie per il commento
0 secondi fa
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