POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

mercoledì, ottobre 8

La vita che sanguina


Ho la vita che mi sanguina tra le mani,
non conosce cespugli di rose
né cotogne dorate al tramonto del sole
né fari abbaglianti nel vuoto del cielo
né raggi sbagliati su schermi giganti.

(Ho ancora nel cuore quel ramo
del lago di Como inutilmente operoso
per scalzi scalini e preghiere nell’acqua).

Ma non c’entra il singhiozzo
per tutti i morti del giorno,
non c’entra sapere che cosa succede
se non ciuffi feroci di lacrime
e palme sbadate lungo oasi
di desideri.

(C’è chi invoca il medioevo
lungo sentieri di legno
già disegnati dagli avi).

Siamo al bivio del mondo,
il mondo lo sa,
ma gli uomini insistono
a morire di odio.
Lorenzo Poggi


1 commento:

  1. Ormai, siamo tutti su una zattera.
    La stessa zattera, anche se talvolta sembra grande come un continente e talvolta piccola come è la nostra casa.
    Tutta la Terra è un’unica terra, come se la deriva dei continenti li avesse di nuovo riuniti tutti insieme.
    C’è il mare tutto attorno a noi e da lui arrivano le grida dei migranti sulle loro zattere microscopiche ansiose di sbarcare su un’altra terra che non c’è.
    Intendo migranti poveri e migranti ricchi. I primi cercano solo la salvezza, i secondi cercano la salvezza nella ricchezza.
    Due diversi modi di fotografare il fenomeno mettono in evidenza il destino in piccolo e il destino in grande.
    Ma la zattera è una.
    E’ venuto il tempo di sentirlo.
    Che la Terra è una, una sola. Unica. Per tutti.
    Non ci sono più zattere che navigano lontano, ognuna proteggendo la propria cultura e il proprio aspetto.
    Ognuna è sbarcata dall’altra.
    Il viaggio è arrivato al suo termine.
    Cioè, finalmente, al suo principio.

    Angela Fabbri

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