Premio letterario De Leo . Bronte 2016 - Edizione speciale per il bicentenario della nascita di Charlotte Bronte
Ho letto con somma curiosità ed attenzione, lo splendido libro della Prof. Maddalena De Leo, docente di inglese e socia della Bronte Society sin dal 1975 e rappresentante della Sezione Italiana della stessa Bronte Society, oltre che consulente editoriale per l'Italia della rivista letteraria Bronte Studies. Mi riferisco a Storie di Geni e di Fate, scritto in età adolescenziale da Charlotte Bronte, e tradotto per noi da Maddalena. Edito da LargoLibro, in elegante veste.
Oggi invece ho ricevuto l'antologia del premio in oggetto, organizzato e curato dalla stessa Prof. De Leo, nella quale è pubblicato un mio racconto, edizione relativa al premio letterario di cui sopra, e che comprende i migliori contributi letterari partecipanti al concorso stesso. L'intero volume è stato dedicato esclusivamente a Charlotte, nel suo bicentenario.
Ed ecco il mio racconto.
Haworth,
Yorkshire, Inghilterra
Passeggiando con Charlotte nella brughiera
Carissima Charlotte,
Si è
trattato di un sogno, o che altro? Anch’io, come te, sono in eterno conflitto
tra un mondo di sogni e la vita di tutti i giorni, e tale dicotomia ha causato
in te grande sofferenza, lo so bene! La tua vita era esteriormente calma, ma
hai vissuto le stesse lotte dei tuoi personaggi romanzeschi. Trascorrevi
un’esistenza isolata, nella brughiera di Yorkshire, luogo aspro e selvaggio che
ha fatto da sfondo ai romanzi tuoi e delle tue sorelle, dove le eroine
s’innamorano, attraversano momenti di gioie, avventure e sofferenze e, in
qualche modo, ti sei immedesimata in loro.
Passeggiando
nella brughiera, ti ho incontrato e, prendendoti a braccetto, abbiamo iniziato
a discorrere su vari argomenti, tra cui proprio la natura della terra tanto
amata da te.
Avevo
cercato, la sera prima di coricarmi, la definizione di brughiera, e ho imparato
che ha un tipo di habitat caratterizzato dalla presenza di suolo acido e da una
vegetazione a crescita bassa. Povero di humus, frequentemente argilloso,
ferroso o arenoso, inadatto alla vegetazione arborea e alla coltivazione, è
spesso di dominanza collinare. In origine la brughiera era di formazione
boschiva, ma lo sfruttamento dell’uomo, che ne traeva materiale utile, nel
tempo ha esaurito terreno e vegetali, portando alla distruzione del bosco. Da
molto tempo non si utilizzano più materie prime provenienti da questi luoghi, e
la vegetazione originaria sta ora riconquistando i suoi spazi.
La brughiera per le sue amene peculiarità
vegetative appare come un luogo misterioso e selvaggio e si trova spesso al
centro di romanzi e leggende. Di sicuro nel tuo romanzo Jane Eyre la
protagonista vi s’immerge totalmente. Se volessi ricreare nel mio giardino a tendenza
acida un ambiente che s’ispira ai paesaggi cari a voi sorelle Brontë, questa è
la situazione ideale.
La
brughiera è una vegetazione formata in prevalenza da erbe e cespugli, il cui
nome è legato alla pianta più diffusa e caratteristica: il brugo (Calluna
vulgaris), piccolo cespuglio sempreverde, di solito non più alto di 50
cm.
Questa pianta ha avuto, sino a oggi, un destino curioso: è conosciuta da molte persone con il nome sbagliato! Moltissime, infatti, la chiamano erica. In realtà l'erica (Erica carnea) è un altro arbusto. Diversi caratteri permettono di distinguere le due specie. Tra i tanti basta ricordare la fioritura: l'erica fiorisce in primavera mentre il brugo lo fa dalla tarda estate sino all'autunno. Entrambe le specie appartengono alla famiglia delle Ericacee e producono fiori di colore roseo dalle tonalità differenti.
Questa pianta ha avuto, sino a oggi, un destino curioso: è conosciuta da molte persone con il nome sbagliato! Moltissime, infatti, la chiamano erica. In realtà l'erica (Erica carnea) è un altro arbusto. Diversi caratteri permettono di distinguere le due specie. Tra i tanti basta ricordare la fioritura: l'erica fiorisce in primavera mentre il brugo lo fa dalla tarda estate sino all'autunno. Entrambe le specie appartengono alla famiglia delle Ericacee e producono fiori di colore roseo dalle tonalità differenti.
Nelle
aree dove questi cespugli riescono a formare delle estese coperture, l'effetto
delle loro fioriture è a dir poco spettacolare! Non a caso oggi sono piantati a
scopo ornamentale. Le api si perdono nei meandri dei loro colori e producono così
un miele squisito. Le odi, Charlotte, come ronzano felici? E non avverti il
frusciare del vento che pare pettinare una chioma di giovane donna, mentre
soffia sulla brughiera?
Detta “scopina”, tra i tipi di
fiori , l’Erica è il più simile alla Calluna e
come la Calluna cresce in Brughiera. Le sue radici sono utilizzate per
fabbricare pipe. Forse anche tuo padre ne possedeva una? Delicata,
bella e anche un po’ magica. Che cosa potremmo desiderare di più da una pianta?
Tu ne sei innamorata, e hai fatto innamorare anche me, di questa tua brughiera
alle porte di Haworth.
Continuiamo
a passeggiare?
Quando la brughiera è in
fiore, sembra che i pendii arrotondati siano rivestiti
da una vasta coltre purpurea, su cui spiccano fasci multicolori di fiori
selvatici.
Come adesso, Charlotte, guarda che mare
d’erica! Oh, ho appena finito una lunga
disquisizione sul fatto che non si tratta di erica, ma di bruga Calluna! La forza dell’abitudine, sono caduta nel
comune errore. Mi perdoni?
Spero di non averti annoiata, Charlotte, con le mie
disquisizioni relative alla tua amata terra. E’ stato bello passeggiare con te,
sentire il vento sferzare il viso, odorare il profumo della terra ed della
vegetazione. Ora dobbiamo avvicinarci a casa tua, la Bronte Parsonage in Church
Street. E’ l’imbrunire e cade una leggera pioggia, che potrebbe rovinare l’orlo
del tuo splendido abito, nello sfiorare i cespugli in fiore.
“Cara amica
– mi rispondi - nella mia lingua la
brughiera viene definita in diversi modi: heath – moorland – heathland e la
nostra è sicuramente bleak moor, ovvero una brughiera desolata. Quanto mi hai
spiegato finora, lo reputo “very interesting”, Non mi hai annoiato, credimi”.
Cara Charlotte, troppo buona! Per me è facile
eseguire ricerche nel web, che ai tuoi tempi non esisteva, ma mi è difficile,
per quanto riguarda la scrittura. La tua fervida immaginazione e il perfetto
stile letterario, sono inimitabili. E’ piacevole, però, gironzolare nella
brughiera, chiacchierando con te.
“ Anche mia
sorella Emily era innamorata di questo luogo. Ai suoi occhi, negli angoli più
cupi della landa, sbocciavano i più vividi fiori, la sua mente sapeva
trasformare in un Eden la più tetra valletta, affossata sul livido fianco di
una collina. Nello squallore della solitudine, trovava le più rare delizie; e
certamente, non ultima, anzi, la più amata, la libertà. La libertà era l’aria
che Emily respirava. Ad attrarre la sua attenzione era in particolare la china
scoscesa di Penistone Craggs, soprattutto quando, con le cime più alte, era illuminata
dal sole al tramonto, mentre il resto del paesaggio giaceva nell’ombra. Le
spiegai che erano blocchi di nuda pietra, e che il terriccio nelle fenditure
non bastava nemmeno a nutrire un alberello striminzito.
Noi abbiamo
vissuto gran parte della nostra vita qui ad Haworth. Come vedi, è un piccolo
paese immerso nelle brughiere dell’Inghilterra settentrionale, vicino alle
cittadine di Halifax e Bradford, a circa 30 chilometri da Leeds. In questo
paesaggio selvaggio, noi sorelle siamo cresciute quasi isolate dal resto del
mondo, riempiendo le nostre giornate leggendo e scrivendo, respirando la
suggestiva atmosfera che traspira tra le pagine dei nostri libri”.
Lentamente
la tua immagine, Charlotte, si dissolse.
E una
fitta nebbia calò sulla brughiera.
Mentre io
mi destai. O forse mi sei apparsa davvero, ma anche questo è un mistero.
Grazie
per quel che ci hai lasciato a ricordo di te.
Una delle
tue innumerevoli ammiratrici
Danila Oppio
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