E' scomparso Claudio Gorlier, il 4 gennaio del corrente anno, professore di Letteratura dei Paesi di lingua inglese, all'Università di Torino. E' deceduto nella sua casa torinese per le complicanze di una caduta. Aveva 90 anni, è stato anche giornalista e traduttore, uno dei primi docenti in Italia di Letteratura Americana.
Dopo le docenze all'università Ca' Foscari di Venezia e
alla Bocconi di Milano, era approdato sotto la Mole come uno dei primi docenti
in Italia di letteratura americana, inaugurando poi gli studi sulle letterature
post-coloniali.
Nato a Perosa Argentina nel 1926, Gorlier fu anche
giornalista e traduttore: caposervizio all'Unità, collaboratore per la Gazzetta
del Popolo, La Stampa, il Corriere della Sera e Panorama.
Sarà cremato lunedì 9 gennaio al Cimitero Monumentale di
Torino. Ovvero oggi.
Riporto un articolo di
Ida Bozzi, per il Corriere. It.
Si è spento uno degli
studiosi italiani più brillanti di letterature inglese, irlandese e americana,
Claudio Gorlier. Nato nel 1926 a Perosa Argentina (in provincia di Torino),
Gorlier è stato scrittore, giornalista per diverse testate (aveva iniziato a
«L’Unità»), critico letterario e docente di Letterature dei Paesi di lingua
inglese all’Università del capoluogo piemontese. Era stato tra l’altro il primo
a vincere una cattedra di letteratura americana nel nostro Paese.
Amico e sodale di Primo Levi,
Beppe Fenoglio, Cesare Pavese, Italo Calvino e soprattutto di Carlo
Fruttero, lo studioso era stato anche collaboratore del «Corriere della Sera»
per un decennio, dal 1967 al 1977.
Proprio Gorlier aveva ispirato
a Fruttero e a Lucentini un personaggio nel
romanzo La donna della domenica, quello dell’americanista
Bonetto. Aveva curato le Opere di
Herman Melville per i Meridiani Mondadori, tra le sue opere, ricordiamo L’ universo domestico. studi
sulla cultura e la società della Nuova Inghilterra nel secolo XIX (Jaca Book, 1962) e Letteratura del Rinascimento
americano (Jaca Book,
1993).
Il nome dell’emerito
professore l’ho appreso tempo fa da Roberto Vittorio Di Pietro,è stato lui stesso a darmi notizia della scomparsa dell’esimio professore.
Come condivisione al dolore del poeta e critico letterario, desidero
pubblicare un ricordo di Gorlier.
Proprio in questi giorni, stavo rileggendo
alcune sillogi poetiche di Di Pietro, e sono incappata nella pagina “Di lui si è scritto”, inserita in calce
alla silloge poetica “IL VERO, IL BELLO…L’ANELLO CHE NON TIENE”.
Claudio Gorlier
scrisse la postfazione di “In soliloquio dialogando”, che con grande emozione
riporto qui sotto:
Danila Oppio
Effettivamente si è trattato di un giorno per me particolarmente triste. In compagnia di alcuni amici, sono riuscito ad andare al tempio crematorio del cimitero monumentale, che, rispetto a casa mia, si trova all'estremo opposto della città. Come può immaginare, c'era una folla sterminata di docenti, ex alunni, giornalisti...praticamente tutta l'élite intellettuale torinese, e non solo.
Ho appena
guardato, con commozione, il pezzo che ha voluto dedicare alla
memoria del professore, e ai suoi fin troppo benevoli elogi nei miei confronti.
Grazie, cara Danila, per questo suo pensiero davvero delicato. D'altra
parte è verissimo che il buon Claudio nutriva profonda ed
autentica stima verso di me: un sentimento che in ogni senso ricambiavo
con la massima sincerità. Non mi sarà facile dimenticarlo.
Roberto Vittorio Di Pietro.
L'amica poetessa e scrittrice Laura Vargiu, che nel 2013 ottenne il Primo Premio al Concorso La Mole di Torino, con la lirica I cieli di Gerusalemme, e il cui organizzatore era l'Editore dott. Lorenzo Masetta, dopo aver letto questo articolo, mi ha scritto:
"Nooooo.... presiedeva la giuria del Premio La Mole quando, nel 2013, fummo premiate... mi ricordo ancora la sua stretta di mano e le belle parole che mi disse..."
Ed io, a malincuore, rimpiango di non averlo potuto incontrare in quell'occasione. Mi ero qualificata al secondo posto ex-aequo, e quel giorno attesi per oltre due ore il treno che mi avrebbe condotto a Torino, per la premiazione, ma qualcuno ebbe l'infelice idea di buttarsi sotto quella vettura, così che tutti i treni per Torino vennero soppressi. Mi recai poi dal dott. Masetta due settimane più tardi, per ritirare la mia targa, presso la Cappella dei Mercanti, dove mi aveva dato appuntamento. Per un caso del destino, non ho potuto conoscere il Prof. Gorlier.
L'amica poetessa e scrittrice Laura Vargiu, che nel 2013 ottenne il Primo Premio al Concorso La Mole di Torino, con la lirica I cieli di Gerusalemme, e il cui organizzatore era l'Editore dott. Lorenzo Masetta, dopo aver letto questo articolo, mi ha scritto:
"Nooooo.... presiedeva la giuria del Premio La Mole quando, nel 2013, fummo premiate... mi ricordo ancora la sua stretta di mano e le belle parole che mi disse..."
Ed io, a malincuore, rimpiango di non averlo potuto incontrare in quell'occasione. Mi ero qualificata al secondo posto ex-aequo, e quel giorno attesi per oltre due ore il treno che mi avrebbe condotto a Torino, per la premiazione, ma qualcuno ebbe l'infelice idea di buttarsi sotto quella vettura, così che tutti i treni per Torino vennero soppressi. Mi recai poi dal dott. Masetta due settimane più tardi, per ritirare la mia targa, presso la Cappella dei Mercanti, dove mi aveva dato appuntamento. Per un caso del destino, non ho potuto conoscere il Prof. Gorlier.
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