POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

domenica, giugno 11

Appendice alla recensione a ONEIRIKOS di Roberto Di Pietro


Come ulteriore tributo di personale gratitudine all’autrice, mi è gradito accludere la seguente lirica tratta dalla mia silloge “IN SOLILOQUIO DIALOGANDO”. Nel testo originale la si trovava simbolicamente affiancata, non a caso, da una delle varie raffigurazioni artistiche dell’Angelo Shekinah.




Shekinah è l'ortografia inglese di una parola ebraica grammaticalmente femminile, che significa dimora o assestamento, ed è usata per indicare la dimora o la sedimentazione della presenza divina di Dio. Soprattutto nel Tempio di Gerusalmme, la Shekinah è considerata da molti  colei che rappresenta gli attributi femminili della presenza di Dio. E la shakti, che corrisponde all'energia femminile della divinità indù. Il concetto cristiano più vicino alla Shekinah è quello dello Spirito Santo. La Shekinah è indicata come manifestazione nel Tabernacolo e del Tempio di Gerusalemme, in tutta la letteratura rabbinica. 
 (Ndr)


“…sì come rota che igualmente è mossa,
l’amor che move il sole e l’altre stelle.”

B E A T I T U D I N E

Ah se oltre il fine
ch’è di là dagli astri
giunto al cospetto
della Teofania
più nessuno
rapito si sentisse
a gioirne in egoica libertà!
Se di un’unica
aurora
 rivestiti!
Se in un quieto
corale girotondo
 cullarci
 sopra il cuore
in trasparenza
l’Una
assoluta eterna
Verità!

Oh quando! ognuno fosse
la nivea luce altrui
e l’altrui canto
d’estrema solidale
beatitudine
non tua, non sua,
né più soltanto mia:
nel fulgore
indistinta
da ogni altra
e come l’altra ormai
irriconoscibile
nel concertato
unanime peana
all’Una
inseparabile
Armonia.


Roberto Vittorio Di Pietro 




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