Edward Hopper
Estate
Ed è di nuovo estate …
L’afa entra dalle finestre,
urlano all’approdo sirene di navi,
odore di risacca, rumori della città,
la frenata di un’auto sotto casa,
il ventilatore che gira
su qualcuno che non c’è,
la mia scrivania con i fiori appassiti,
un nastro di polvere posato sui libri,
l’inizio di un quadro incompiuto
nei confini di una tela bianca,
un ritratto appena abbozzato,
un ricordo di quella che ero,
una biro su un foglio di carta,
la mia bocca senza respiro;
senza vento nulla che si muova,
le pareti con una traccia di sole,
l’unica cosa che viva.
Marisa Cossu
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