Vorrei scrivere di te
di quei giorni luminosi
irradiati dal nostro sole
e di quegli altri bui
quando, ancor oggi incredula,
l’astro si spense, all’improvviso.
Vorrei scrivere a te,
pur totalmente consapevole
che mai potrai leggere
queste mie povere righe
ed io, veder apparire un sorriso
sul tuo sempre amato viso.
La mia voce s’innalza solitaria
dall’imo dell’anima, sospinta
dal soffio gelido di maestrale
o da corrente contraria
come di bufera, e tornerà respinta.
Eppure…vorrei scrivere a te
nel silenzio d’una stanza vuota
nel mezzo di una prateria solitaria,
mentre seguo il moto delle nubi
con il naso puntato in aria.
E cerco la tua immagine
tra il sole e le stelle e più in là,
dove il tuo spirito s’è involtato, ma
nella consapevolezza che in me rimane
l’impronta del tuo DNA, papà.
Danila Oppio
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