POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

sabato, febbraio 22

ALCUNI ESEMPI DI ATTENTATI LINGUISTICI di SILVIO COCCARO

Alcuni esempi di attentati linguistici

Primo attentato: ricorso alla doppia congiunzione e/o.
Luca e Marco andranno al mare e/o in montagna.
Questo modo di costruire una frase è un vezzo particolarmente antipatico perché si vuole congiungere e disgiungere contemporaneamente due entità od espressioni cercando di apparire esaustivi nella sostanza e sintetici nella forma. Non si può accettare una frase siffatta, invece ne esiste una forma più logica e più corretta che soddisfa questa necessità.
La congiunzione e, paragonabile all’operatore logico AND  ubbidisce alla seguente tabella di verità. Se l’espressione A è vera e [AND] l’espressione B è vera, sarà vera anche la loro congiunzione, altrimenti la loro congiunzione è sempre falsa.
La congiunzione o ha due significati, può essere inclusiva od esclusiva. La congiunzione inclusiva o ci permette di affermare che se almeno un’espressione [A o B] è vera, è vera anche la loro disgiunzione, ma, punto importante, che sfugge ai signori dell’e/o, è che la disgiunzione inclusiva è vera anche quando sono vere congiuntamente entrambe le espressioni ed è falsa soltanto quando A e B sono entrambe false! Invece, la congiunzione o esclusiva o disgiunzione esclusiva, paragonabile all’operatore logico XOR [od OR esclusivo o AUT del latino] risulta vera solo se delle due espressioni ne è vera soltanto una mentre l’altra è falsa: cioè in A o [XOR] B le espressioni non possono essere congiuntamente vere né congiuntamente false. 
«O Roma o Morte!» È un’incitazione contenente un o esclusivo: o Cesare conquista Roma o muore, non è possibile che avvengano o non avvengano entrambe le condizioni congiuntamente.
Perciò se si vuole congiungere e insieme disgiungere la possibilità per Marco e Luca di andare in montagna, in alternativa o in concomitanza ad andare al mare, la congiunzione da adoperare è la o [OR o VEL] che include tutte le possibilità: che vanno solo al mare, solo in montagna o congiuntamente al mare ed in montagna.
1.     Luca e Marco andranno al mare o in montagna.
2.     Luca e Marco andranno o al mare o in montagna.
3.     Luca e Marco andranno al mare e in montagna.
Nel primo esempio sono possibili tre casi: andranno al mare e non in montagna, non andranno al mare ma andranno in montagna, andranno sia al mare che in montagna. [o inclusivo]
Nel secondo esempio potranno andare o solo al mare o solo in montagna. Non è possibile né al mare e nè in montagna congiuntamente né tantomeno sia al mare che in montagna congiuntamente. [o esclusivo o XOR logico]. Nel terzo esempio Luca e Marco andranno sia al mare che in montagna, non vi sono altre alternative. Quindi se sono possibili congiuntamente tutti e due i casi va usata la congiunzione e [A e B, AND logico ], se i casi sono esclusivamente congiungibili va usato il doppio o [o A o B], se sono possibili tutti e tre i casi va usata la semplice o [A o B, OR logico].
La doppia congiunzione e/o non ha senso ed è un grossolano errore di grammatica.
Per i romani antichi tali concetti erano impliciti nelle congiunzioni VEL [o inclusivo] ed AUT AUT[o esclusivo], noi abbiamo la congiunzione o per entrambi gli usi, sta al nostro buon senso capirne la differenza, che si può evincere dalla morfologia: o semplice, inclusivo [A o B], doppio o, esclusivo [o A o B]. Per completezza e chiarezza rappresento in forma tabellare le tavole di verità dei tre operatori logici su esposti. In queste tabelle di verità V significa Vero e F Falso.

A
B
A AND B
A
B
A OR B
A
B
A XOR B
V
V
V
V
V
V
V
V
F
F
V
F
F
V
V
F
V
V
V
F
F
V
F
V
V
F
V
F
F
F
F
F
F
F
F
F
Concludendo, per la congiunzione o inclusiva è vero anche il solo caso previsto come vero dalla congiunzione e, che perciò non è proprio il caso di specificare come invece è stato fatto nel nostro esempio di partenza.
Secondo attentato: l’uso generalizzato del partitivo, un tempo quasi sconosciuto in italiano.
Uno dei miei amici, l’ultimo dei miei desideri, molti degli scrittori… e così via. Per indicare lo stesso concetto basterebbe scrivere: un mio amico, l’ultimo mio desiderio, molti scrittori. L’articolo indeterminativo è stato sempre usato per esprimere una parte, indeterminata, di un tutto. Questo uso del genitivo partitivo è pleonastico e di derivazione anglosassone.
Terzo attentato, da cui discendono tutti gli altri: i neologismi inutili.
Questi orrendi neologismi: chattare, cliccare, loggare, taggare, postare, processare... [to chat = chiacchierare, to click = scattare, premere, to log = registrarsi, connettersi, to tag = marcare, contrassegnare, to post = pubblicare, to process = elaborare (in informatica)... e chi più ne ha più ne metta] sarebbero evitabili se li si volessero tradurre ricorrendo semplicemente ad un vocabolario. Ne esistono tantissimi, cartacei, elettronici [residenti sul computer o su Internet], di ottima qualità, strumenti indispensabili per una buona comprensione e traduzione dei termini stranieri. Questa operazione arricchirebbe la nostra lingua di significati e concetti nuovi, secondari all’odierno progresso tumultuoso delle conoscenze. Essa, invece, è deturpata da questi adattamenti maccheronici, evitabili con un po’ di buona volontà.
Quarto attentato: le traduzioni automatiche.
Chi non ha letto su un sito Internet: «Questa pagina è in inglese, la vuoi tradurre?» Se si risponde sì, in pochi secondi la pagina viene tradotta automaticamente, rapidamente ma in modo generalmente obbrobrioso. La traduzione non ha né capo né coda.
Si dice che l’abbazia di Montecassino, nella seconda guerra mondiale, sia stata bombardata dagli aerei alleati per un errore di traduzione! Oggi, con le traduzioni automatiche, fatte da macchine che non capiscono né la semantica né la sintassi del testo ma solo l’ortografia, con la pigrizia che ci allontana dai vocabolari, se scoppiasse una guerra di vasta portata, allora i vari aerei bombarderebbero tutte le città e non solo un’abbazia!
Silvio dr Coccaro
Medico chirurgo
Ex allievo 1972-73

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