Qui è solo rosso, rosso, rosso su bianco, sarà sera, che preceda la notte
COLORI
Colori un tempo opachi, oggi abbandonasti
alla luce
Il nero che divorava il giorno sperduto, più muto
Si è fatto d’improvviso pallido, canuto
“Terrò tutto questo per me”, bisbigliavi le mille e una notte
“Perché è ancora troppo presto per essere tardi.
Un giorno scosso senza rimorso e sicuro di potervi incontrare
Struggendo nuovi cieli e nuove terre disegnerà”
E ora, sebbene tutto paia irrimediabilmente sovraesposto, ribadire ti lasci all’infinito il vagheggiare quanto fu sempre e solo vagheggiato
Il nero che divorava il giorno sperduto, più muto
Si è fatto d’improvviso pallido, canuto
“Terrò tutto questo per me”, bisbigliavi le mille e una notte
“Perché è ancora troppo presto per essere tardi.
Un giorno scosso senza rimorso e sicuro di potervi incontrare
Struggendo nuovi cieli e nuove terre disegnerà”
E ora, sebbene tutto paia irrimediabilmente sovraesposto, ribadire ti lasci all’infinito il vagheggiare quanto fu sempre e solo vagheggiato
Prova, ai rintocchi delle meningi che
solleticano più a fondo quelle dighe di polvere: provate!
Trova, processando quanto rimane del convivio di denti all’unisono: trovate!
Nella porpora immaginaria, trovate! Qui è solo rosso, rosso, rosso su bianco, sarà sera, che preceda la notte o che cominci il giorno: il bianco non c’era già più. Azzurrate le imposture, su e giù, zittitele, mentre il vassallaggio del mare saluta il solito angolino del cosmo! E infine scendete zuzzurellando a nutrire altra verzura
(La verdad es que no hay mas blanco, no hay mas negro)
Trova, processando quanto rimane del convivio di denti all’unisono: trovate!
Nella porpora immaginaria, trovate! Qui è solo rosso, rosso, rosso su bianco, sarà sera, che preceda la notte o che cominci il giorno: il bianco non c’era già più. Azzurrate le imposture, su e giù, zittitele, mentre il vassallaggio del mare saluta il solito angolino del cosmo! E infine scendete zuzzurellando a nutrire altra verzura
(La verdad es que no hay mas blanco, no hay mas negro)
Ma torniamo ai fatti:
Come l’oracolo e Pulcinella ti accorgesti di poter imitare una certa vocetta;
Il confine dell’ombra, spinto al riquadro, calamitato dal fondo venne e là per là carrubò metempsicosi;
Prima dell’autocombustione, tu svernavi!
Eppure
Solo ieri su queste vie volavi
Oggi maledici ciò che miseria non è
Zoppicheranno domani perfino gli angeli di vetro:
Verranno allora i colori
Dolori che ti illudesti di trascinare in un a tu per tu
Riflettendo estinti colori che si illudono di non portarti più
Come l’oracolo e Pulcinella ti accorgesti di poter imitare una certa vocetta;
Il confine dell’ombra, spinto al riquadro, calamitato dal fondo venne e là per là carrubò metempsicosi;
Prima dell’autocombustione, tu svernavi!
Eppure
Solo ieri su queste vie volavi
Oggi maledici ciò che miseria non è
Zoppicheranno domani perfino gli angeli di vetro:
Verranno allora i colori
Dolori che ti illudesti di trascinare in un a tu per tu
Riflettendo estinti colori che si illudono di non portarti più
Coucou, Sèlavy!
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