Un anno esatto è trascorso dalla scomparsa del Cav. Tommaso Mondelli, e sento vivo, come molti, il ricordo di lui, rimpiangendo la sua dipartita da questo mondo. Siamo però a lui grati per i molti libri che ci ha lasciato, poetici e in prosa, che ci parlano tuttora di lui.
Mi è stato chiesto di ricordare il poeta e scrittore Tommaso Mondelli in occasione del Premio Keramos dedicato alla sua memoria. Non posso che essere grata ai promotori del concorso per questa loro scelta. Tommaso ne sarà felice, ovunque egli sia.
Un breve excursus sulla suo cammino terreno.
Credo che ormai molti abbiano conosciuto la figura del Cav. Tommaso Mondelli, uomo di grande umanità. Con L’ArgoLibro sono uscite molte sue pubblicazioni in prosa e poetiche. In una delle sue sillogi appare la poesia LA QUERCIA, una fotografia che lo rappresenta degnamente. In molte sue opere insegna come tenere la mente sempre attiva e il fisico sano nel seguire una dieta alimentare equilibrata. Per questo aveva raggiunto e superato di un anno il secolo di vita. La vita si è allungata per tanti, ma in quali condizioni mentali e fisiche ci arrivano? Così Tommaso aveva deciso che una volta pensionato, non avrebbe trascorso il resto della sua esistenza seduto in poltrona. Ha ottenuto tre lauree, frequentando i corsi di Filosofia, Giurisprudenza e Lettere presso l’Ateneo torinese. E ha scritto molto, utilizzando il pc. Nel frattempo si è alimentato secondo la sua teoria che esclude tutti i cibi che possono nuocere alla salute. Inoltre non ha mai rinunciato alla passeggiata quotidiana, non importa se sotto il sole o la pioggia. La sua scrittura ha ottenuto riconoscimenti in vari concorsi letterari, al penultimo, indetto da La Girandola delle Parole, organizzata da Pro Loco di Limbiate, ha ricevuto il premio dalle mani del Sindaco della Città Antonio Romeo, proprio nel giorno del suo centesimo compleanno, il 6 aprile 2019. Nel suo ultimo libro autobiografico IL CERCHIO MAGICO, si può conoscere il compendio della sua straordinaria esistenza. Ho fatto cenno alla sua composizione poetica LA QUERCIA e mi mi par giusto riportarla qui sotto.
La quercia
(i miei primi cent'anni)
Era all'ombra della quercia antica
che tra le fronde verdi e le cicale
trassi quel sogno dalla casa avita
il passo con la vita ancora mi cale.
Un passato, il presente col futuro
sì come quel tronco regge il pieno
non moriremo mai ne son sicuro,
sul sentiero mai portato al meno.
Poi che 'l tronco suo segato a terra
a far per le rotaie quel traversino
come la cosa che 'l mio core serra
e quel sentiero mi segnò il destino.
Ché dell'ombra e le cicale il canto
così, delle ghiande, il maiale grasso
tempo fu quello del fatale incanto
come d'allor fu già frontale il passo.
Quel che viene torna al suo passato
so già che son venuto e me ne torno
tra quel che ho fatto, ancor segnato
quel tanto porto fiero al mio ritorno.
Or che son vecchio e stanco alquanto,
tu non fungerai mai più da traversino,
già più non s'ode, delle cicale il canto
così noi uniti siamo, nel comun destino.
Tommaso Mondelli
Nella manciata di anni durante la quale ho collaborato con lui, e fino alla sera prima della sua scomparsa, non abbiamo mai interrotto i nostri scambi di email quotidiani. C’era molto da lavorare sui suoi testi poetici e prose biografiche, e nel decidere a quali concorsi letterari partecipare, quali opere spedire. Trattavamo però, anche di quanto avveniva nel mondo.
È nata così l’idea di fingere di ritrovarci in uno chalet montano, sui suoi mai dimenticati Monti della Luna. Seduti a tavolino con un buon bicchiere …d’acqua - aveva smesso di bere vino o bevande gassate ritenendole dannose alla salute, cui teneva molto e distribuiva consigli dietetici anche nei suoi libri - prendevamo in esame parecchi argomenti di scrittura e poesia.
Eravamo tanto in sintonia da diventare un unico pensiero. E non contavano le date di nascita molto distanziate tra noi. A forza di occuparmi della revisione ed editing dei suoi libri, ho imparato a conoscerlo così a fondo, al punto di parermi d’averlo incontrato fin dalla sua più tenera infanzia. Non mancava mai di parlarmi del suo editore Francesco Sicilia e di Milena, di tante amiche poetesse che l’hanno seguito nel suo cammino letterario, soprattutto di Laura Vargiu che considerava una figlia adottiva e sempre, con profonda stima e affetto aveva un pensiero per tutti. Era simile a un antico Cavaliere e nel frattempo s’immergeva nel presente dal punto di vista politico e umano. L’ho ritenuto il mio mentore, un padre putativo e amico fidato e, nonostante la distanza cosmica, ancora lo rimane.
L’ho incontrato di persona solo nel 2019, a Limbiate, quando andammo a ritirare il reciproco premio del concorso letterario La girandola delle Parole, avvenuto nel giorno esatto del suo 100mo compleanno. Anche nel 2020 ha ricevuto un altro premio allo stesso concorso, che ha ritirato la figlia Ilya, e insieme a lei abbiamo ricordato il suo meraviglioso papà.
Questo per spiegare l’origine della poesia che ho composto per lui quando, dalla figlia Rachele, ho appreso della sua dipartita. È raro che io scriva in rima e in quartine, ma in suo onore ho tentato, sicura che lui ne sarebbe felice.
La cintura di Orione
Avevamo ideato il nostro chalet
sgranando parole o nessuna,
costruito sulle ali della fantasia
In alto, sui Monti della Luna.
Lì, il serotino appuntamento
in dialogo serrato di scritture,
di poesie o del malgoverno
analizzando alcune congetture.
Ora cristallizzato nello spazio
s’è involato oltre la stratosfera
e, nonostante l’immane strazio
cala ancora e ancora la sera.
Sospeso con un filo dorato
simile a fibbia che allaccia
ciondola dalla cintura d’Orione
e il Gigante Hunter abbraccia.
Ora che viaggi nell’universo
polvere di stelle già sei
in una diversa dimensione
rivivi ancor nei pensieri miei.
Pochi, come accade ai poeti
nel lasciare il corpo mortale
indossan ali e volano lontano
mutandosi in essenza vitale.
Il loro pensiero trascende
le umane miserie funeste
e va oltre, i sogni sospende
nell’immensitudine celeste.
E saremo ancora insieme
a fantasticar di rime e canti *
come a noi di certo conviene
In spazi eterei e sognanti.
Danila Oppio
*Canto a due voci, silloge poetica di Tommaso Mondelli e Danila Oppio edita da Largo Libro
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