POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

giovedì, aprile 8

Un'amicizia lunga milioni di anni - di Renata Rusca Zargar

UN'AMICIZIA LUNGA MILIONI DI ANNI
di RENATA RUSCA ZARGAR

L'alba lattiginosa si allargava nel bosco.

Le radici delle williamsonie cercavano di allungarsi nel terreno alla ricerca di un po’ di umidità, mentre le felci arboree stendevano i loro rami verso il cielo come enormi mazzi di fiori verdi.

Gli animali, intanto, uscivano dalle tane e dalle grotte e si mettevano in cammino.

 Il saltoposuco, dritto sulle zampe posteriori, si appoggiava, invece, con le sue zampe anteriori, a un tronco di gingko, mentre i suoi tanti denti aguzzi erano in attesa di una preda.

Più avanti, c’era un piccolo stagno e, continuando il cammino, una laguna.


La proganochelide era in viaggio già da un bel pezzo. Come una tartaruga, procedeva lentamente verso lo stagno per dissetarsi. Aveva evitato attentamente ogni animale aggressivo anche se sapeva che la sua solida corazza la proteggeva dai numerosi malintenzionati.

Infine, era arrivata all’acqua.

Il sole era ormai alto nel cielo e faceva parecchio caldo.


- Ciao.- A parlare era un triadobatracus, praticamente, una rana gigantesca. - Come va?

- Non c’è male. Vengo da lontano; per fortuna, c’è un po’ di ombra nel bosco! Oggi, è una giornata bollente!!!

- Qui si sta al fresco. Ho sentito che ci sono molti pericoli nella macchia. Così, io rimango qui, vicino all’acqua e, se mi sento in pericolo, mi nascondo dentro lo stagno.

- Fai bene! Sono tempi parecchio rischiosi questi! 

Anche il saltoposuco aveva raggiunto lo stagno per bere ma, per il resto, era ancora a stomaco vuoto. Vedendo la rana gigante aveva pensato che sarebbe stata un ottimo cibo per lui, ma bisognava condurla lontano da lì.

- Buongiorno. - aveva detto, fingendosi simpatico - Come va? 

La tartaruga l’aveva guardato male e non aveva aperto becco.

Ma la grossa rana, che amava chiacchierare, aveva subito risposto:

- Non c’è male grazie. Oggi è il sole è rovente ma qui, vicino allo stagno, si sta davvero bene.

- Sì, lo vedo. Ci si sente subito rinfrescati.

- Io rimango sempre nei dintorni così non divento troppo accaldata. Non voglio bruciarmi la pelle!

- A me piace, invece, andare a scoprire il mondo. Ci sono paesaggi meravigliosi in questa nostra Pangea.

- Ah, sì? Piacerebbe anche a me vederli! Però, io ho bisogno dell’acqua, non posso allontanarmi più di tanto. Questo è il mio habitat.

- Certamente. Lo so. - aveva risposto il saltoposuco con un sorriso che metteva in luce i suoi molteplici denti appuntiti. - Ma, ovunque, ci sono acque, qui intorno. Anzi, più avanti c’è una bellissima laguna. Là ci si può bagnare con abbondanza, le acque riflettono i colori del cielo e accarezzano le zampe. 

La rana lo guardava con aria sognante. Come sarebbe stato favoloso andare in giro con quel nuovo amico!

La tartaruga aveva, invece, compreso tutto.

Così, con uno sforzo estremo, era avanzata fino alla rana e l’aveva spinta malamente in acqua.

- Che modi! - aveva strillato la rana offesa.




Tutti quei discorsi, però, erano stati ascoltati anche da un listrosauro e da un lariosauro.

- Vogliamo venire anche noi alla laguna! - avevano esclamato.

Il saltoposuco li aveva esaminati attentamente.

Sì, inutile accanirsi con la rana fannullona che stava ancora a sguazzo nell’acqua. Anche quei due avrebbero potuto essere un ottimo pranzo e persino un’abbondante cena!

- Benissimo! Andiamo. Non ci sarà molto da camminare, presto arriveremo in vista delle acque blu della laguna e delle comode rocce su cui appoggiarsi per ammirare il paesaggio.

- Andiamo! - avevano risposto i due semplicioni.

I tre erano, dunque, partiti.

- Mi hai fatto perdere una bella occasione! - aveva brontolato la rana.

La tartaruga, ancora affaticata dallo sforzo di salvare l’amica imprudente e credulona, l’aveva rimproverata:

- Sei stata molto sciocca ad ascoltare gli inviti di quel finto amico. I veri amici sono quelli che vogliono il tuo bene, che ti aiutano a fare meglio. Non hai visto, invece, che denti aveva quel bestione? Saresti stata un ottimo pranzo per quel mostro! E poi, tu non sai. La laguna è popolata da terribili plesiosauri che sono grandi il doppio del saltoposuco e hanno dei denti ancora più forti dei suoi. Lui stesso sarà in pericolo là!

La rana si era commossa. Aveva capito che non bisogna seguire chi potrebbe portarci alla rovina, anche se, a prima vista appare affabile, ma dobbiamo sempre rispettare le buone abitudini.

-Staremo sempre insieme, amica mia, per sempre!


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