L'alba lattiginosa si allargava nel bosco.
Le radici delle williamsonie cercavano di allungarsi nel terreno alla ricerca di un po’ di umidità, mentre le felci arboree stendevano i loro rami verso il cielo come enormi mazzi di fiori verdi.
Gli animali, intanto, uscivano dalle tane e dalle grotte e si mettevano in cammino.
Il saltoposuco, dritto sulle zampe posteriori, si appoggiava, invece, con le sue zampe anteriori, a un tronco di gingko, mentre i suoi tanti denti aguzzi erano in attesa di una preda.
Più avanti, c’era un piccolo stagno e, continuando il cammino, una laguna.
Infine, era arrivata all’acqua.
Il sole era ormai alto nel cielo e faceva parecchio caldo.
- Ciao.- A parlare era un triadobatracus, praticamente, una rana gigantesca. - Come va?
- Non c’è male. Vengo da lontano; per fortuna, c’è un po’ di ombra nel bosco! Oggi, è una giornata bollente!!!
- Qui si sta al fresco. Ho sentito che ci sono molti pericoli nella macchia. Così, io rimango qui, vicino all’acqua e, se mi sento in pericolo, mi nascondo dentro lo stagno.
- Fai bene! Sono tempi parecchio rischiosi questi!
Anche il saltoposuco aveva raggiunto lo stagno per bere ma, per il resto, era ancora a stomaco vuoto. Vedendo la rana gigante aveva pensato che sarebbe stata un ottimo cibo per lui, ma bisognava condurla lontano da lì.
- Buongiorno. - aveva detto, fingendosi simpatico - Come va?
La tartaruga l’aveva guardato male e non aveva aperto becco.
Ma la grossa rana, che amava chiacchierare, aveva subito risposto:
- Non c’è male grazie. Oggi è il sole è rovente ma qui, vicino allo stagno, si sta davvero bene.
- Sì, lo vedo. Ci si sente subito rinfrescati.
- Io rimango sempre nei dintorni così non divento troppo accaldata. Non voglio bruciarmi la pelle!
- A me piace, invece, andare a scoprire il mondo. Ci sono paesaggi meravigliosi in questa nostra Pangea.
- Ah, sì? Piacerebbe anche a me vederli! Però, io ho bisogno dell’acqua, non posso allontanarmi più di tanto. Questo è il mio habitat.
- Certamente. Lo so. - aveva risposto il saltoposuco con un sorriso che metteva in luce i suoi molteplici denti appuntiti. - Ma, ovunque, ci sono acque, qui intorno. Anzi, più avanti c’è una bellissima laguna. Là ci si può bagnare con abbondanza, le acque riflettono i colori del cielo e accarezzano le zampe.
La rana lo guardava con aria sognante. Come sarebbe stato favoloso andare in giro con quel nuovo amico!
La tartaruga aveva, invece, compreso tutto.
Così, con uno sforzo estremo, era avanzata fino alla rana e l’aveva spinta malamente in acqua.
- Che modi! - aveva strillato la rana offesa.
Tutti quei discorsi, però, erano stati ascoltati anche da un listrosauro e da un lariosauro.
- Vogliamo venire anche noi alla laguna! - avevano esclamato.
Il saltoposuco li aveva esaminati attentamente.
Sì, inutile accanirsi con la rana fannullona che stava ancora a sguazzo nell’acqua. Anche quei due avrebbero potuto essere un ottimo pranzo e persino un’abbondante cena!
- Benissimo! Andiamo. Non ci sarà molto da camminare, presto arriveremo in vista delle acque blu della laguna e delle comode rocce su cui appoggiarsi per ammirare il paesaggio.
- Andiamo! - avevano risposto i due semplicioni.
I tre erano, dunque, partiti.
- Mi hai fatto perdere una bella occasione! - aveva brontolato la rana.
La tartaruga, ancora affaticata dallo sforzo di salvare l’amica imprudente e credulona, l’aveva rimproverata:
- Sei stata molto sciocca ad ascoltare gli inviti di quel finto amico. I veri amici sono quelli che vogliono il tuo bene, che ti aiutano a fare meglio. Non hai visto, invece, che denti aveva quel bestione? Saresti stata un ottimo pranzo per quel mostro! E poi, tu non sai. La laguna è popolata da terribili plesiosauri che sono grandi il doppio del saltoposuco e hanno dei denti ancora più forti dei suoi. Lui stesso sarà in pericolo là!
La rana si era commossa. Aveva capito che non bisogna seguire chi potrebbe portarci alla rovina, anche se, a prima vista appare affabile, ma dobbiamo sempre rispettare le buone abitudini.-Staremo sempre insieme, amica mia, per sempre!
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