POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

martedì, aprile 6

DIRETTAMENTE DALLE RICETTE PER VIVERE di ANGELA FABBRI e DANILA OPPIO

abbraccio di parole, vietati gli abbracci fisici! 

DIRETTAMENTE DALLE RICETTE PER VIVERE

Email dal 28 marzo al 3 aprile 2021

Quella di guardar fuori il mondo esterno e di smettere di guardare l'intrigo che abbiamo dentro, è diventata una RICETTA che posso suggerire agli altri solo perché l'ho sperimentata su di me.

So che quando mia madre era triste io riuscivo, quasi sempre, a trovare la frase o la cosa da fare o da vedere o da mangiare che la tirava fuori dalle sue STRETTAMENTE personali Paludi di Tristezza. Per me è QUESTO che vuol dire AMARE.

Se tu hai bisogno di un abbraccio, il Dottor Angela ha pronto anche quello! A me non basta. Ciao.

Angela

Grazie Angela per questa tua bellissima lettera, così voglio chiamare l'email cui sto rispondendo. È vero, guardare fuori il mondo, e vorrei cominciare a farlo, nella speranza che le cure che ho iniziato ieri, mi permettano di camminare senza fatica e dolore. Mi spaventa uscire, se zoppico in maniera vistosa, a causa dei piedi che non vogliono saperne di portarmi in giro! Però è vero che vedere gli uccelli, che non hanno questo mio problema avendo ali che li portano dove vogliono, fa bene al cuore e mette allegria. Sono al mondo per questo: per donare la loro presenza a noi esseri umani. E ora, oltre ai volatili, da qualche giorno un paio di scoiattoli curiosano nel mio piccolo giardino, e poi c'è Siam, il mio gatto adottivo che ogni giorno e più volte viene a reclamare la sua razione di cibo e, quando gli scoiattoli lo vedono, gridano e scappano via! 

È uno spettacolo da osservare con interesse.

Angela mia, almeno in qualcosa ci somigliamo: il nostro amore per le creature a partire da quelle piccole come gli insetti, fino a quelle grandi come i nostri simili! 

Niente coccole? E invece sì, ne abbiamo tutti bisogno, soprattutto degli abbracci, sprigionano serotonina e che sono il miglior farmaco per migliorare l'umore  e donare un po' di quella felicità che sempre più spesso viene a mancare. E quindi io ti abbraccio.

Danila

Un altro grande dolore, un'altra grande rabbia perché non hai potuto far niente, non contro la morte ma contro la sofferenza lunga e inutile. Cerca di star su, Danila, anzi, tirati su, adesso, con la tazzina di caffè caldo fra le mani e vai alla finestra e guarda fuori il mondo, non lasciarlo fuori, Danila, il mondo è la nostra salvezza. Ci hanno messo qui e non sappiamo perché, ma sappiamo bene quanto è bello se guardiamo fuori gli alberi con le gemme e le prime foglie, gli uccelli e uccellini che ci volano in mezzo e cominciano a cantare alle 5 del mattino... I primi moscerini ci nascono in casa dalle uova deposte tempo prima nelle fessure dei vetri. Ho un ragnetto TOSTO che non vuol sapere di allontanarsi dal secchiaio.

Fra un po' vedremo quali insetti molesti ANDRANNO di MODA quest'anno e dovremo escogitare stratagemmi per disattivarli...

Ormai, quando mi alzo e spalanco le finestre, gli uccelli sanno che di lì a poco butterò la ciambella.

La mia ghiandaia è volata subito sul tiglio, davanti alla camera da letto. appena ho aperto e l'ho guardata ancora con gli occhi del sonno, ma non così tanto da non accorgermi che È BELLISSIMA !

Adesso trascriverò per te le due paginette che ho scritto oggi mentre aspettavo l'amico caldaiolo...Ciao e stai bene. A domani.

Angela 

Quando si hanno vicine-vicine le persone a noi care, Angela, è senz'altro più facile distoglierle dalle loro amarezze o nebbie interiori. Se sono distanti fisicamente, neppure un abbraccio virtuale più dare il giusto conforto. Le parole sono parole, diceva quella canzone di Memo Remigi, e proseguiva con "e tu puoi anche non credere". Talvolta non si vuol credere a quelle parole che ascoltiamo, e le rifiutiamo. In effetti, ci vogliono fatti, gesti, non parole. Ma, come fa un'amica lontana a sostituire con le sole parole un gesto? Non può cucinare qualcosa di buono per dividerlo insieme, non può uscire a braccetto o mano nella mano per una passeggiata all'aperto, e fermarsi insieme a osservare un fiore, un uccellino che becchetta sul prato.  Così è come avere le ali tarpate e non poter volare.

Un abbraccio, per quanto virtuale, si riesce a sentirlo eccome! Grazie dottoressa, per il tuo!

Danila

Io dico invece che proprio quando si è lontani (e quando una persona è nelle Paludi della Tristezza, anche se l'hai al fianco, è lontana anni luce da te) le parole servono. Certo vanno SCOVOLATE dentro, non solo dentro di te ma anche dentro l'altro, fino a SCOVOLARE quelle giuste per quel momento. Non è facile, ma se si desidera il bene dell'altro che poi ci restituisce gioia, riesce...

Angela 

È che penso che se si è vicini ad una persona che ci è particolarmente  cara, Angela, si può fare quello che le sole parole non arrivano fino in fondo.  Se puoi raggiungerla con pochi passi, puoi fare per lei cose concrete: la compagnia soprattutto, una passeggiata insieme, la spesa insieme, sfogliare scritti e disegni e guardarli insieme, discuterne. E poi prendere un caffè in due. E recarsi al Leon d'Oro per gustare dei pasticcini. Eh, ce ne sarebbero cose da fare per farsi reciproca compagnia. Però la lontananza non lo permette, e le parole, se la persona cara, ad esempio, non sta bene, non bastano, perché non puoi assisterla nel momento del bisogno. Angela, questo dolore della lontananza l'ho provato con mia madre, ed è stato straziante, perché l'avevo a poche centinaia di metri da me, ma mi era impedito di abbracciarla, di parlarle nell'orecchio perché al telefono non percepiva che poche parole, essendo quasi del tutto sorda, ma con un gesto, una carezza, tenerla per mano, avrei potuto trasmetterle il mio amore. Lo vedi che le parole a volte non servono: possono non essere sentite, né con l'orecchio né con il cuore. Lo stesso vale per noi, tu sai che non sempre riesco a dirti quel che il cuore mi detta, ma se potessi affondare il mio sguardo nei tuoi occhi, potrei trasmetterti tante cose senza parlare e senza scrivere. Boh, non so se mi sono spiegata, ma spero che tu abbia capito. Ciao buona giornata.

Danila

Be', la frase giusta sei riuscita a SCOVOLARLA dentro di te, invece che continuare a togliere la polvere di casa:

<< ma se potessi affondare il mio sguardo nei tuoi occhi >>

Guardo sempre tutti negli occhi ecco perché difficilmente mi dimenticano e ecco perché mi riconoscono tutti anche con la mascherina. Ciao.

Angela

Giusto! Uno sguardo a volte dice molto di più delle parole! Ma se ci impediscono questo contatto visivo, non solo tattile, non rende le cose facili. Per questo spero che non tardi molto un necessario cambiamento di direzione, da parte dei governanti e comprendano che difenderci dal contagio è necessario, ma negare del tutto la libertà, è qualcosa di surreale.

Ciao e buon caffè, che vado a farmi anch’io tra poco. Buona giornata

Danila

Ma, in effetti, questa che stiamo vivendo è un’esistenza FUORI dalla realtà. I problemi di uno si sommano a quelli degli altri, i nostri ai loro. Per fortuna esco. Ma, se fossi stata molto vecchia? Se avessi avuto acciacchi così forti da non riuscirci? Qualche giorno mi capita di essere davvero insofferente. Poi le cose da fare mi calmano e aspetto la piena primavera per ripulire lo studio con Naoures. I libri si sono ricoperti di polvere, colpa di tutti i miei accidenti che mi hanno portato via da sotto, letteralmente, tutto il 2019 e poi, finito lo strascico dei denti trasformati quasi completamente in dentiere il 28 febbraio 2020, ecco che il COVID è stato UFFICIALMENTE annunciato...

E' venuto il LOCK DOWN e ho dovuto cavarmela completamente da sola per la spesa, tutta la primavera.

Ho vissuto sola con la mia inventiva, che nacque (proprio così, NACQUE) nell'estate del 1960 quando ci siamo trasferiti a Ferrara dal paese. Non conoscevo nessuno. E un SOGNO venne a farmi compagnia. Da allora, la mia inventiva mi ha salvato la vita. Ringrazio ancora il SOGNO.

Spero che il tuo caffè di oggi sia PARTICOLARMENTE buono. 

Angela

Come ti capisco! Angela! A proposito di sogni, dipende da quali ci facciamo coinvolgere. Per quanto mi riguarda, il Covid mi ha distrutto psicologicamente soprattutto per mamma, poiché mi ha impedito di starle accanto nei suoi ultimi tempi, non per avermi cambiato lo stile di vita. A questo ci si adegua sempre, ma ad altre cose no. E da allora ho incubi notturni davvero devastanti: mi alzo la mattina che non so neppure dove sono. Poi durante il giorno, nel fare, come tu stessa dici, non ci penso. Ti posso solo dire che vivo in casa da tanto tempo.

Prima per accudire mamma e poi per questo Covid del menga! Un esempio: sono uscita da casa, per la prima volta, dopo tanto tempo, il 5 febbraio, giorno del funerale di mamma, e il 27 marzo, per quello di Padre Gabriele, mio ex parroco. Due uscite per due addii. Per il resto, al massimo esco in giardino per occuparmi di lui, così prendo aria.

Non m’interessa andare fuori se non posso entrare liberamente in un bar a prendere un caffè in tutta tranquillità, o raggiungere qualche centro commerciale gironzolando con calma per cercare qualcosa che mi manca. E aggiungo: uscire e respirare senza mascherina, stringere la mano o abbracciare le persone care che incontro. Riconoscere ed essere riconosciuta. Al funerale di mamma si è avvicinata la mia consuocera, stavo per darle la mano e lei con uno scatto fulmineo si è allontanata dicendo: "Non si può".  Sono rimasta malissimo. Allora, se non si può vivere normalmente, essere spontanei, me ne sto a casa mia, dove non devo indossare mascherine, dove posso abbracciare e baciare o per lo meno, stringere una mano, ma non dover tenere le distanze, con i miei familiari. Mia figlia viene a trovarmi quasi tutti i giorni così pure i nipoti, e le distanze non le teniamo. Se mi privano di un’esistenza nomale, che vita sarebbe mai?

Non esco bardata come un bandito mascherato! Grazie a Dio ho chi fa la spesa per me, anche se mi manca farla personalmente. Ma quel gesto che dice: "Stai lontana" come se fossi appestata, non mi è andato giù. L'unico che mi ha abbracciato, il giorno dei funerali di mamma, è stato un Padre, che come me se ne frega delle restrizioni. E quell'abbraccio mi ha fatto bene come se ne avessi ricevuti mille.  Ci vorranno anni prima che il virus finisca la sua dannata corsa? Bene, la cosa non mi tocca. Cambieranno le mie abitudini, pazienza! Cancellerò programmi? Pazienza. Vivo lo stesso. Mi basta mantenere il dialogo virtuale con chi amo, per non tagliarmi fuori da tutto. Ma non mi parlar di vaccini, di tamponi e…di rotture di coglioni! E ora ci vuole un buonissimo caffè!

Danila

Devo ricordarmi di abbracciare Naoures quando verrà questa fine settimana (non so ancora in che giorno), così ricambio l'abbraccio che mi ha proposto lei dopo la quarantena che hanno dovuto fare causa, appunto come dicevo in altra email, per un falso tampone positivo...

E il caffè ce lo prendiamo sempre alla grande!

Ricapitoliamo: lunedì mi ha telefonato Claudio, martedì mia cugina Daniela che è andata a prenotarsi in farmacia e farà il vaccino il 23 aprile alle 8 di sera! (le avevo già detto di venire a dormire da me, dopo, poi farà come si sente...), e oggi, mercoledì, mi ha telefonato la mia amica Susanna da Roma e mi ritelefonerà perché è stata interrotta... Susanna accarezzava da anni l'idea di venirmi a trovare appena andata in pensione (il che è accaduto in settembre 2019), ma adesso si occupa contemporaneamente di sua mamma (95 anni) e di sua suocera (92 anni), vabbe' che lei è medico, ma ha fatto in tempo a dirmi che nell'ultimo anno è uscita solo per andare in farmacia e ai supermercati per la spesa...

Sono molto felice delle tre telefonate perché voglio un bene dell'anima a tutti e 3, ma...

E noi due, Danila, quando ci vediamo?

Angela

E sono molto felice anch'io per le tre telefonate che hai ricevuto, Angela, sono una benedizione!

Noi due? Fintanto che siamo in zona rossa, non possiamo viaggiare, e pare che la faccenda vada avanti ad libitum. Ma se Dio vorrà, e il virus sparirà, il primo spostamento che farò è di venirti a trovare. A tutti i costi! Vorrei portare le ceneri di mia madre, dove voleva che posassero, e questa situazione me lo impedisce.  Anche questo è un altro viaggio che devo assolutamente fare. Per ora resta qui con me. 

Ma credimi, avrei davvero bisogno di fare qualcosa di diverso di questa solita vita che si presenta uguale tutti i santi giorni. E abbracciarti, anche se tu non vuoi! Per ora abbraccia Naoures, lei ha la fortuna di esserti vicina, e tu di avere lei! Jamila non la vedi più?

Ciao e buon caffè! Ho appena cambiato le lenzuola del letto, così sabato quando viene Lily le potrà stirare, visto che il bucato lo faccio oggi. E tra poco arriva Silvana a pulire la mansarda di mio figlio. Noi non teniamo nessun distanziamento. Nel senso che non sono appiccicate a me, ma non le obbligo a tenere in casa la mascherina. Stanno bene, sto bene, e anche se non faccio il tampone, so di essere positiva solo all'amore!

Ciao ti abbraccio

Danila

Ah! All'amore sono positiva anch'io! Lo respiro dagli Alberi, dai voli della mia Ghiandaia, dalla sorpresa della Nicoletta che oggi quando le ho fatto gli auguri sa che ci rivedremo solo dopo Pasqua, dal tono delle parole di Filippo quando lo chiamo dentro la sua 'officina' piena di bici per salutarlo... È strano, lo sento molto di + nelle persone NUOVE che nelle ANTICHE... Forse perché continuo a essere sempre un passo avanti nel futuro? Questo attenua la mia completa solitudine e, quando me ne lamento, mi dò i pugni in testa e mi dico: 

" E quando tu sarai MAI pronta ad avere UNA PERSONA TUA qui per casa?” Va bene così.

Ciao, un abbraccio.

Angela 

Potrebbe essere che le persone ANTICHE, come definisci le vecchie amicizie, sono ormai collaudate, e non provocano più forti emozioni. E poi le novità rappresentano il presente e, come tu dici, il futuro.

E ancor meglio, forse cambiamo noi, imparando a interessarci di chi ci sta vicino, a cominciare dai volatili agli alberi, ma anche a chi quasi quotidianamente incontriamo e che ci apprezza così come siamo, anche se non più giovani.

E allora tutto cambia aspetto, e da un senso vero all'esistenza.

Ti racconto un piccolo aneddoto per dirti l'effetto negativo delle mascherine nei rapporti umani.

Al funerale di P. Gabriele, ho visto e riconosciuto nonostante la mascherina, una coppia di vecchi amici. In mezzo alla gente, non tanta, sul sagrato della chiesa, vedo e mi avvicino per un saluto a Paolo, che mi guarda con aria assente, come a dire: “Ma chi ti conosce?”. E poco dopo, in un altro gruppetto, vedo Francesca, sua moglie. Faccio la stessa cosa, e anche lei m’ignora. Ieri mia figlia, che è passata a trovarmi, mi porta i saluti di Francesca, che ha appena incontrato, che le dice: 

"È tanto che non vedo la tua mamma, portale i miei saluti!". Al che rispondo a mia figlia. "ma se l'ho vista in quell’occasione, così come suo marito, mi sono avvicinata per salutarli e hanno guardato oltre, come se fossi trasparente”.

E lei mi risponde: “Forse con la mascherina non ti hanno riconosciuto!". “Senti – rimbecco – “se li ho riconosciuti io pur se indossavano la mascherina, perché mai non avrebbero potuto riconoscermi loro?” 

In ogni caso, se mi si avvicina qualcuno per salutarmi, e non dovessi riconoscerlo, direi: abbi pazienza, ma fatico a riconoscere la gente che porta la mascherina, chi sei?” 

E una volta capito chi ho davanti, ricambio il saluto. E che cavoli! Si possono anche non riconoscerei volti di chi li ha coperti con la mascherina, ma se c'è chi ti saluta, mi pare giusto rispondere al saluto, una volta individuata la persona, che magari è una cara amica da tempo immemore! Vabbè, mi sono fatta una risata con mia figlia, e non ci ho pensato più, si fa per dire. Perché una domandina te la poni: “Questa mascherata è davvero controproducente nei rapporti umani?” E la risposta in automatico: “Sì”. 

Ricambio l’abbraccio, Angela, e ti ringrazio del tuo.

Danila

Questa tua email, Danila, cominciata con un problemino filosofico molto interessante fra le conoscenze ANTICHE e le NUOVE...diventa BELLISSIMA nel tuo racconto improvvisato con quei due vecchi amici. Mi sembrava di ESSERCI anch'io! Forse hai ragione.  È ora di pubblicare qualcosa di nostro. Perché non metti sul tuo blog questa serie di email? E ancora grazie per la tua rappresentazione. Anche un abbraccio? E se invece ti dò un bacio?

Angela

La mia rappresentazione è veritiera, Angela, ho solo cambiato i nomi per rispetto alla loro privacy, poiché davvero è accaduto. E non sarebbe la prima volta. Un giorno sono andata a spasso con figlia e nipote per fare due passi, tanto tempo fa. Mi avevano obbligato. Per strada ho incontrato la mia dirimpettaia. L'ho salutata e lei mi ha guardato stranita. E mi ha detto: “Non ti riconosco, chi sei?". Ed è quello che mi sarei aspettata anche dai due coniugi. Invece niente. Quando ho detto a Marilù chi ero, si è scusata dicendo che la mascherina le impedisce di riconoscere di primo acchito le persone. Strano! L'indossava anche lei, e l'avevo riconosciuta. Così è accaduto anche con la mia consuocera e con un amico che transitava in bici, che si è fermato per un saluto a mia figlia, e guardava me come fossi un'estranea. Sono così irriconoscibile con la mascherina?

Sono giorni che non trovo il tempo per niente. La mattina ho le mie solite faccende di casa e il pomeriggio arriva sempre qualcuno che m’interrompe magari appena mi sono seduta al PC. Ma adesso eccomi qui.

Danila


5 commenti:

  1. Grazie della faticata per metterle insieme un in fila all'altra, Danila, ne valeva la pena.
    Angela

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  2. Non so, Danila, è quello che mi dici spesso quando lavori al blog: ho solo accolto e ripetuto le tue parole.
    Angela

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  3. In realtà, da quanto BlogSpot ha cambiato impostazioni, direi proprio connotati, ha complicato il lavoro di pubblicazione, invece di semplificarlo. Un esempio: prima potevo fare copia - incolla di un documento, e non modificava né colore, né impostazioni, né dimensioni e genere di caratteri. Ora devo usare: "copia e mantieni lo stile" , ma lo stile non viene mantenuto, e quindi devo modificare l'impaginazione, il carattere, le dimensioni e quant'altro. E di tempo ne porta via parecchio.
    Ma pubblico sempre volentieri quel che gli amici mi chiedono, e mi piace lavorare al blog.E lo sai benissimo.
    ciao
    Danila

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  4. Non so. Con me ti sei spesso lamentata. Soprattutto quando ti facevo leggere qualcosa e ti dicevo che NON dovevi pubblicarla.
    Ciao. Angela

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