POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

martedì, febbraio 5

L'ECO DI U.ECO di Angela Fabbri e Danila Oppio



Ci si stanca anche a cucinare per se stessi. Anzi, io mi stanco soprattutto quando cucino per me. Che, dopo aver fatto, mi tocca anche farmi da genitore e dirmi "Adesso mangia che è buono e ne hai bisogno" altrimenti non mangerei mai. Ma anche questa autodisciplina mi sta stancando. 
Ieri non ero affatto sconfortata (che è così bello dirlo in napoletano con la 'sc' sciolta di 'sci' al posto della prima 's', prova anche tu che fa bene al cuore) probabilmente ero stanca, ma è una vita che son stanca perché penso troppo.
Ebbene, ancora una volta da autodidatta (è una vita che lo sono senza mai sapere se faccio bene o no) voglio insegnarmi a pensare meno, poco, sempre + poco, poi poco poco... Chissà che qualcuno che non ha mai pensato non si svegli un mattino con un grosso punto interrogativo sulla testa come in un fumetto e cominci a pensare che sarebbe ora. Così la Quantità di Pensato sulla Terra comincerebbe a riequilibrarsi.



Certo che sarai ancora viva! ne hai tutte le note genetiche: tua madre non è forse quasi centenaria? e, praticando me, non c'è pericolo che ti venga una qualche demenza senile... Anche questo tipo di malattie bisogna volerle, e molto intensamente, per averle in dono. Bisogna voler dimenticare prima di tutto se stessi, sconfessarsi, seppellirsi e tu come puoi farlo finché ti ricordo quel che vuoi disperatamente non ricordare? E finché vuoi ricordare solo quel che ti pare e io ti dico che ricordi male? Rammenta: sono una gran rompiscatole, ma una dose di Angela al giorno toglie  certe malattie di torno.
Se poi io risultassi un'autodidatta troppo ligia al dovere, te ne accorgerai da quel che ti dico e allora dimmelo! che la mia vacanza è finita. 

Angie

Buongiorno Angie! Ho letto con molto piacere la tua email di ieri. E mi ha fatto venire in mente una conferenza di Umberto Eco tenuta agli studenti di un'università. Parlava di memoria. Vorrei poter trascrivere il suo discorso, perché veramente significativo. Si trova su YouTube, ma non so se tu hai la possibilità di vederlo e ascoltarlo con il tuo PC. (l'ho pubblicato subito dopo questo scritto, per chi volesse ascoltarlo).  Riassumendo, sostiene che non è possibile ricordare proprio tutto, che il nostro cervello assimila solo ricordi che hanno avuto un significato nella nostra vita, il resto...reset! Lui possedeva una biblioteca immensa, suddivisa per stanze e argomenti, in ogni stanza aveva un tavolo dove sedersi per consultare i suoi libri o scrivere. Ma se avesse dovuto ricordare ogni libro letto, si sarebbe rimbecillito. E allora ha ricordato i libri che leggeva da ragazzo, moltissimi, ma solo alcuni gli sono rimasti impressi nella mente, perché lo avevano preso di brutto. Suggeriva di metterci entusiasmo e passione in quel che si studia o si vive. Solo così ogni cosa rimane ben impressa e a lungo nella mente. Ma non bisogna stupirsi se si dimenticano fatti, studi o persone, perché lungo il percorso della vita, non si può memorizzare tutto il vissuto, l'imparato, spesso è bene cancellare momenti noiosi, tristi, oppure insignificanti. Capita di vivere giornate vuote, senza nulla di eclatante, trascinate con noia. E allora perché ricordarle? O incontrare persone che non ci trasmettono nulla, né insegnamenti, né emozioni. Si cancellano e basta. Ma sto riportando un discorso che sarebbe bene ascoltare direttamente da lui, perché come Eco lo ha detto, non lo so ripetere e forse ho aggiunto di proposito qualcosa di mio. Ecco perché capisco il motivo per cui mamma mi ripete sempre gli stessi episodi del suo vissuto: il nonno che amava tanto, eppure lei aveva solo 11 anni quando lui se ne è andato nell'altrove. E pochi altri sprazzi della sua vita. Gli altri li ha cancellati, dimenticati. E questo non è solo a causa dell'avanzata demenza senile, che distrugge le sinapsi, ma anche non aver voluto ricordare altro. Ieri Thomas le ha detto che lei ha vissuto tre esistenze: quella di quando era ragazza, quella da donna sposata e quella di vedova, e facendo i debiti conti, ha vissuto più a lungo nella vedovanza. Allora le abbiamo chiesto cosa fosse successo nel 1878, e lei non ricordava, eppure  avrebbe dovuto essere una data significativa, visto che era l'anno in cui mio padre morì. 
Questo per affermare come la memoria non registri tutto, o di quel tutto che ha registrato, cancella per non volerci pensare. 
Se non avessi te, che mi dai spunti importanti, che mi metti in riga quando è necessario, non saprei davvero come sarebbe la mia vita senza Angie!
Ci sarebbe da dire molto di più in risposta alla tua bella email, ma posso aggiungere che il blog per me ha la funzione di un Diario dove conservo cose e pensieri miei, ma anche quelli di chi mi invia testi in prosa o poesie che ritengo validi e assolutamente da salvare, soprattutto se appartengono a persone che hanno la mia stima e l'affetto. Quindi ti prego di scusarmi se talvolta insisto col voler pubblicare cose tue, ma è perché ci tengo in modo assoluto. Col tempo, ho capito che tu sei quel che mancava alla mia vita, una specie di alter ego diversissimo da me, ma che mi completa. 
Hai mai ricevuto una dichiarazione di amore così? Penso di si! Ma è quel che provo per te. Litighiamo, mettiamo silenzio tra noi per lungo tempo, ma poi ci manchiamo e allora perché farlo, acciderbolina! Continuiamo a tenerci in contatto con regolarità, perché non possiamo buttar via questi nostri scambi.
Caffè?

Dani 

Umberto Eco... RESET! Reset col cavolo, Reset! La mente umana conserva tutto e non fa RESET, che sarebbe tanto bello, ma che accade solo con un'AMNESIA e un'amnesia ha dietro una sua patologia...
La mente umana invece fa tanti e frequenti SWAP e passa ad altro. E questo va benissimo quando si frequentano persone di una nullità incredibile che ce ne sono poche per fortuna.
Ma, per la maggior parte, la nostra mente scarica in modo naturale tutto ciò che non viene richiamato da troppo tempo: ecco il motivo per cui, così all'improvviso, non possiamo ricordare il contenuto di tutti i libri che abbiamo letto. Poi accade che un profumo, una luce, una frase, ti sembra di averli già sentiti o visti. Se ti interessa davvero ci pensi su  e allora, piano piano, talvolta così piano che fai in tempo a cucinare per una mattina intera, a metter su una lavatrice, tutti a cena e poi a letto mamma, e una risposta lontana ti arriva. E si apre una finestra nella mente che ritrova persino dov'è quel verso quella scena quel profumo e chi era e di chi era. 
Questo fatto, molto tecnicamente, si chiama RE-CALL. Tu hai chiamato e la chiamata ha avuto risposta.
E' spesso molto faticoso e si tende a fare un nuovo SWAP, ributtando come ciarpame l'informazione ritrovata.
Talvolta è talmente meraviglioso che è come far di nuovo l'amore con il nostro vissuto abbandonato. 
Oh, ho scritto cose bellissime! 
Aspetta che mi cingo la testa di Alzheimer, così avrò pace e non + emozioni.
Come quelle che ho avuto ieri notte quando cercavo nella mia testa qualcosa per Jerry.
Oggi pomeriggio, da Buffetti, ho reso reale quel che voglio lui abbia da sfogliare. Come l'ho sfogliato io ieri notte guardando quelle scene di 46 anni fa come se fossero nuove.
Orpo! mi son detta. Finalmente un mio fumetto con uomini e cavalli dove i cavalli son + belli dei miei amati uomini. 
Nella prox email te ne darò un assaggio. Inserirò il fumetto rilegato x Jerry nel tuo pacco che vorrei riuscire a preparare domani (stavo per scrivere 'ieri': lo vedi che l'Alzheimer mi gira intorno alla testa?). 
A te invece lo spedirò con We Transfer.

Caffè? Perché no? Lo prendo sempre entro mezz'ora da che mi sono alzata. Ma con 2 dita di latte caldo e biscotti intinti nel cioccolato e una brioche al sesamo ravvivata nel fornetto, tutte cose che sai.
Ciao.
Angie



 Curio Marcello 

Angie, ho specificato che non ricordo tutto il discorso di Umberto Eco, ma posso dirti che, essendo rivolto a studenti e insegnanti, il succo consisteva nel cercare, da parte di questi ultimi, di far amare la materia trattata. Se uno studente prepara un esame cercando di incollare nella mente nozioni e quant'altro, giusto perché riguarda una materia che deve dimostrare di aver studiato ma, una volta superato l'esame, tira un sospiro di sollievo, dicendosi: "anche questa è fatta", la mette velocemente da parte e la dimentica. Se invece si appassiona all'argomento, allora sarà difficile che se lo scordi, anzi, farà in modo di approfondirlo maggiormente. Ed è quanto sta accadendo a me con Leopardi. Studiate alcune sue poesie a scuola, anche piaciute, e una sua brevissima biografia, per me Leopardi stava tutto lì. Recentemente mia sorella mi ha regalato il libro "L'arte di essere fragili - Come Leopardi può salvarti la vita" del quale ho letto solo poche pagine, e poi lasciato sul comodino in attesa di proseguire la lettura. Un lampo, e sono andata a rispolverare tutti i libri di Leopardi che avevo nella nostra biblioteca di casa, mai aperti, e sono sprofondata nella lettura dei Canti, delle Poesie e dello Zibaldone. Motivo? Alessandro D'Avenia, che è insegnante, ha ottenuto quello che i miei docenti del passato non mi avevano mai trasmesso: la passione per Leopardi, e allora ho sentito il bisogno di riempire questa lacuna (e forse anche laguna tanto è vasta!). Non è mai troppo tardi, proprio come diceva il maestro Manzi, che tu mi hai ricordato in altra email.
Comunque, tirando le somme, in un anno ci sono 365 giorni, e in una vita media, diciamo fino a 80 anni, di giorni se ne contano 29.200. Se poi contiamo le ore, sclerosiamo di brutto. (avevo scritto scleriamo ma il correttore automatico mi ha detto che sbagliavo). Come si fa a ricordare questo numero esagerato di giorni? Non si può, neanche a volerlo fortissimamente forte, come diceva all’incirca l'Alfieri! Ma è altrettanto vero ciò che dici, che un particolare odore, colore o sapore riportano alla mente cose che credevamo dimenticate. Erano solo state archiviate nella memoria RAM, ma non sparite. E allora è come entrare nell'archivio di un giornale, dove si possono recuperare fogli ormai ingialliti, sbiaditi, ma ancora leggibili. O nell'immensa biblioteca personale di Umberto Eco. Oggi ovviamente si salva tutto nelle chiavette USB, riducendo l'ingombro cartaceo. A me piace però quell'odore di carta stampata, inchiostrata, e che sa un po' di antico stantio!
Buon risveglio
Dani


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