Quando da Milano viaggiavo in autostrada verso Legnano, per seguire i lavori di costruzione della mia nuova casa, pareva di uscire da una nube tossica ed entrare in Paradiso. Milano si trova in una conca per cui caligine, nebbia e foschia regnano sovrane per parecchio tempo durante l'anno. E' raro respirare l'aria tersa, se non dopo un bel temporale.
Lungo il percorso autostradale, sul rettilineo si intravvedevano già le montagne. Lontane, ma chiare. Mai avuto modo di fotografarle, e mai saputo esattamente quali fossero.
Ieri la mia amica Agnese, dal suo balcone di casa e dopo un copioso acquazzone, quando le nuvole si sono diradate e il cielo è tornato azzurro, lei ha scattato un paio di foto che ha postato su FB. Sono rimasta di stucco!
Da casa mia i monti non si vedono, eppure lei non abita molto lontano da me. Il suo vantaggio è quello di abitare i piani alti, mentre la mia villetta non si innalza molto e quindi le montagne sono nascoste da altre case e alberi.
Ecco il nostro dialogo telematico:
LA GRIGNA E LA GRIGNETTA
Agnese: Grigna e Grignetta dal balcone di
casa.
Chi conosce la leggenda della Grigne ed il
relativo canto di montagna?
Io ricordo la melodia e poco le parole: "
Alla guerriera bella e senza amore un cavaliere andò ad offrire il
cuore......"
Danila:Mi sono data da fare e ho trovato la ballata, ovviamente non quella cantata ma in prosa:
"Nel tempo dei tempi, viveva, nei pressi del Lario una guerriera tanto bella quanto terribilmente spietata.
Un giorno, un valoroso e prode cavaliere, la vide passare, in tutta la sua splendente ed orgogliosa maestosità e non poté che innamorarsi follemente di quella splendida donna.
Non potendo vivere senza la meravigliosa ed altera creatura che l’aveva stregato con la sua bellezza rapendogli l’anima, il cavaliere volle recarsi da lei per offrirle il proprio cuore.
Mentre era lungo la via l’eroe confermava, a se stesso, la propria determinazione a conquistare l’amata e, qualora non vi fosse riuscito, avrebbe preferito la morte piuttosto che una vita senza lei.
Così, egli giunse ai piedi di un’altura sopra la quale svettava il castello della sua amata. La bella spietata, dall’alto, lo vide avvicinarsi e, allorché egli imboccò la strada verso la fortezza, ordinò ad una sentinella di ucciderlo.
E così fu… l’amante cadde fulminato dalla freccia della sentinella.
Visto l’accaduto, Dio trasformò immediatamente la crudele donna in una montagna, il Grignone, e la sentinella che obbedì al comando nella Grignetta.
Nonostante tutto, gli amanti della Grigna continuano ad essere attratti dalla bellissima guerriera e, per cercare di sfuggire al destino crudele che potrebbe riservare loro, ancora oggi, prima di partire per una spedizione in vetta, gli alpinisti si fanno il segno della croce."
Purtroppo ogni estate ci casca il morto, anche questa estate ci sono state vittime, forse principianti alle scalate, o incoscienti, non so, ma queste montagne, come tutte le altre, se si affrontano privi di esperienza, non danno scampo.
Rispondo ad Agnese stupita, non pensavo che si potessero vedere da Legnano i monti così ravvicinati.
Agnese di rimando:
Vedo, dalla parte opposta, anche il Monte Rosa, il Sacro Monte di
Varese, in lontananza il faro di Brunate, Grigna Grignetta e se mi sporgo anche
il Resegone. Si ho una bella vista (quando il cielo è limpido ovviamente!)
IL MONTE ROSA
Ringrazio Agnese per avermi dato lo spunto per questo articolo e per le foto che mi ha inviato, fortunata lei a poter osservare l'incanto di panorami straordinari.
Vorrei potermi affacciare al suo balcone e ammirare con i miei occhi tanto splendore!
Danila Oppio
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