UNA MISERIA PER OGNI
AMORE, UN AMORE PER OGNI MISERIA
Quando se ne andarono
quei viaggiatori, ciascun anfratto, frattale e fatterello delle mie sinuose
frattaglie fisiche divenne la radura in cui un re andò a morire un tempo; quel
tempo divenne il companatico che senza sosta avveleno ancora a piedi dispari,
mentre il re sbandiera oggi come ieri i suoi spasmi di eternità sbulbata in un
treno senza passeggeri né stazioni.
Che
perfino il cuore sia dunque un gomitolo senza capo e tutto coda, affinché nel
deserto si cammini sulle acque.
Coucou Sèlavy!
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