Come tra i FLUTTI
(Aporia)
Più è libera la barca?...
o l'aria che la spinge?...
La vela, con destrezza, la s'inclina;
ma il vento?...Si piegasse! Si subisce.
Però -- tornando a questo mio breve scritto, COME TRA I FLUTTI,
che non a caso ha come sottotitolo "aporia" -- il dilemma filosofico
che solleva è di quelli che restano sempre più o meno irrisolti:
di fronte a certe avversità della vita, basta di per sé il libero
arbitrio dell'Uomo a
contrastare efficacemente l'arbitrio
assai maggiore e ingovernabile del Destino? In
altri termini: per quanto sia in grado di gestire con destrezza la
propria barca inclinando liberamente la vela con intelligenza e coraggio secondo
necessità, fino a che punto sarà mai possibile per l'uomo/navigante non
dover fare i conti con quell'elemento
motore esterno, imponderabile e incontrollabile, che
è il Vento?
Di qui la domanda cruciale: in definiva, "Più libera è la barca/o l'aria che la spinge?" E la
conclusione, forse razionalmente ineludibile a dispetto di ogni più roseo
ottimismo, è che la libera volontà del vento si beffa
di qualsiasi abile sforzo umano per piegarla: non potendola domare, occorre forse
solamente saperla subire.
Roberto Vittorio Di Pietro
Nel mio piccolo quotidiano di autore, risolsi così proprio l'incertezza portata dal tuo scritto:
RispondiElimina" Se tu fossi stata al timone di una nave nel vento, avresti scoperto che, più del marinaio che corre con la sua vela sul mare, è libera l'aria che corre con lui "
(Aurelio a Anna, pag. 14, dal romanzo AURELIO di Angela Fabbri)
Straordinaria la coincidenza di pensiero in due testi di autori diversi! Bellissimo brano, Angie!
RispondiEliminaAURELIO porta con sè dolci ricordi. Nel 2008, quando vinse il 33° Casentino per la Narrativa inedita (e quindi la pubblicazione HELICON), Roberto Di Pietro vinse per la Saggistica con CAMPO & CONTROCAMPO. In quell'occasione ci scambiammo i nostri libri e ne resta memoria sul sito del SISTEMA LETTERARIO ITALIANO (www.literary.it) cui inviai un piccolo reportage per 'Occhio sull'Autore'. E lì, proprio lì, resta memoria anche del grande, rimpianto, sempre dolce amico Rodolfo Tommasi.
RispondiEliminaAngela Fabbri