POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

sabato, gennaio 11

LIBRI, PRESENTAZIONI, CONCORSI LETTERARI



Vorrei trattare di libri, di presentazioni delle opere personali. Di concorsi poetici o letterari, e di eventuali premiazioni.
LIBRI E PRESENTAZIONI
MI rivolgo a tutti quei poeti e scrittori sconosciuti ai più, che vorrebbero pubblicare le proprie opere e che molto di frequente si rivolgono a Case Editrici che in realtà fungono solo da passamano. Mi spiego meglio. Se desidero pubblicare qualcosa di mio, mi rivolgo a Pinco Pallino, il quale m’informa che devo acquistare un minimo di cinquanta copie del libro, che provvederà a pubblicizzarlo attraverso il suo sito, o su FB, o con altre vie, ma poi non riscontro nulla di concreto. L’Editore si limita a trasferire il file ad una tipografia che si occupa della stampa e poi mi spedisce il pacco contente i libri. Mi suggerisce poi di organizzare una presentazione, dove posso vendere i libri e ricavarne un piccolo utile, oltre a poter coprire il costo di stampa.
La presentazione richiede un location che va pagato, un presentatore che chiede un regolare compenso, un buffet a mio completo carico. Poi vendo ,su 100 presenti, sempre che si giunga a un così alto numero, il 10 percento della mia produzione. In parole povere, acquistano dieci libri se tutto va bene. Mi conviene? No, ho speso un sacco di quattrini per ricavarne una colonna di fumo. Ne vale la pena?
CONCORSI POETICI E LETTERARI ED EVENTUALI RELATIVE PREMIAZIONI
Ormai mi sono fatta una grande esperienza in merito.
Ci sono concorsi poco impegnativi: non richiedono la presenza dell’autore a eventuali premiazioni, si limitano a premiare con un attestato di merito o d’onore l’opera vincitrice, e spesso pubblicano la raccolta delle poesie o dei racconti ricevuti, in un’antologia di autori vari. Quanto spendo? Alcuni indicono concorsi gratuiti, e quindi non c’è nessuna quota d’iscrizione, e l’unico esborso consiste nell’acquistare una o più copie dell’antologia, senza alcun obbligo. E questo tipo di concorso lo apprezzo molto.

Ci sono concorsi che richiedono una quota di partecipazione, talvolta definita come “spese di segreteria”, e immagino serva a contribuire al monte premi, che consiste in denaro o in targhe e coppe, oltre che ai vari diplomi di merito. Alcuni aggiungono gratuitamente una copia dell’antologia collettiva. Nessun invito alla premiazione, per evitare oneri aggiuntivi ai concorrenti Anche questo sistema mi piace. Una buona idea, purché la quota di partecipazione non sia esosa e il costo dell’antologia troppo elevato.
Ci sono concorsi osannati, come fosse l’evento dell’anno. Richiedono quote di partecipazione che a mio parere sono esagerate, e se la tua opera ha ottenuto un riconoscimento, sei invitato alla premiazione, magari in un luogo lontano centinaia di chilometri dal tuo domicilio. Ti organizzano pranzi e cene a tuo carico, ti prenotano una stanza in hotel per il pernottamento. Se vinci del denaro, lo spendi tutto per essere presente all’evento, se vinci una coppa, una targa o un semplice diploma, non ammortizzi neanche un centesimo di quanto hai speso. Che business si sono creati! A nostre spese, poiché sanno come farti accendere d’orgoglio per aver ottenuto un bel riconoscimento. Tale ambaradan potrebbe andar bene, se ti dicessero che in caso di impossibilità a recarti presso il luogo dove avverrà la premiazione, sono disposti a spedirti il premio a casa tua, previo rimborso spese postali. E anche questo mi sta bene. Però esistono concorsi che se non puoi essere presente, il premio in denaro che hai ottenuto verrà aggiunto al monte premi per il concorso dell’anno successivo. E questo è ladrocinio. Conosco un valido concorso che elimina le premiazioni ufficiali, proprio per non sobbarcare gli autori vincenti di spese di trasposto e alberghiero. E il premio in denaro è spedito con raccomandata, sotto forma di assegno bancario.


Ora ho fatto un rapido excursus su concorsi cui ho partecipato, senza citarne il nome perché non serve. Posso dire che si può imbattersi in concorsi all’apparenza seri, che sono una buggeratura. Chiedono una quota partecipativa, ti dicono di inviare il materiale (poesie o racconti) ti assicurano che li pubblicheranno in un’Agenda poetica o in un’antologia, e poi non ne sai più nulla. Si sono intascati i tuoi soldi e ciao!
Ora vorrei raccontarvi di una prova che ho voluto fare, per accertarmi della competenza di alcune giurie ai concorsi. Ho scritto una poesia, l’ho fatta leggere a un grande poeta e critico letterario, il quale mi ha dato dei preziosi suggerimenti su come modificare alcuni versi. Non che li avesse riscritti lui, ma solo per avere la sicurezza di aver costruito la lirica in perfetti endecasillabi. Passato positivamente il suo giudizio, ho spedito questa poesia a sei concorsi letterari. Quattro l’hanno premiata con coppe o menzioni d’Onore, gli altri l’hanno ignorata. Non perché fosse una mia poesia, ma era meritevole di premi da ognuno di loro. Su quali basi è stata scartata dalle altre giurie? Non lo so e neanche m’importa, ma da questo test ho compreso che alcune giurie o non sono competenti oppure a loro serviva solo la mia quota di partecipazione. Così come quando per alcuni anni ho partecipato allo stesso concorso, e mai una volta ho ricevuto uno straccio di diploma. (del resto è assurdo definire diploma un attestato di merito). E anche qui ho capito che non è consigliabile inviare testi a certi concorsi.
Allora mi chiedo: vale la pena pubblicare le nostre opere, per riempire la casa di libri invenduti? Con tutti gli autori di grido, chi mai vorrà spendere dei soldi per leggere quanto abbiamo scritto con passione?
Pochi amici, qualche parente. Ho fatto stampare qualche mia silloge poetica e alcuni romanzi.  L’ho fatto non con l’intenzione di trovare acquirenti, ma solo per il piacere di donare un mio libro a parenti o amici cari.
E ora vorrei trattare proprio della vendita di libri tra noi autori. Un tempo con amiche scrittrici o poetesse, facevamo scambio. Io dò il mio libro a te e tu dai un tuo a me. Così mi piaceva molto.
Leggo su FB o mi arrivano messaggi privati, dove mi si chiede di acquistare il tal libro presso vari siti di vendita, come Amazon, IBS o Case Editrici, oppure di richiederlo direttamente all’autore. Mi sta bene acquistare un libro di una persona amica, ma quando mi accorgo che sono sempre io ad attivarmi, e mai nessuno degli autori per i quali ho ordinato una loro opera, ha acquistato una delle mie, allora mi pongo qualche domanda. Non la esprimo qui, ma posso immaginare che l’avrete capita anche voi. Ho la mia libreria piena di opere di amici, poche ricevute in dono, in uno scambio amichevole, e tantissime acquistate. Una domanda: io regalo un mio libro a te, e tu mi chiedi di comprare un tuo libro? Che bello scambio! Ora la mia libreria trasborda e quindi qui lo dico e qui lo confermo: non acquisto più libri pubblicizzati sulle varie piattaforme sociali, neppure se mi siete molto cari. Posso al massimo fare un baratto: un tuo libro in cambio di uno mio. Null’altro.
E per i concorsi? Ora li seleziono con accuratezza, e parteciperò solo a quelli che mi hanno dimostrato serietà.  Aggiungo che ho visto vincere poesie insignificanti e scartate altre di grande pregio. E non parlo delle mie. Vorrei anche capire con quale criterio siano giudicate le opere partecipanti ai concorsi. Mi riferisco a quelle poetiche. I racconti non fanno testo: o sono interessanti, nuovi, originali, oppure si cestinano. Con le poesie è tutt’altro discorso. Alcune mancano di musicalità di metrica, di contenuti, eppure chissà come raggiungono il podio dei premiati. Misteri misteriosissimi! 
Danila Oppio









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