Tempo fa avevo chiesto ad un'amica scrittrice e poetessa, se volesse inviarmi un suo libro di racconti. Detto fatto, lo ha spedito con Piego di Libri, la cui affrancatura è di soli 1,28 euro. Lo ha spedito l'11 novembre 2019 così che fossimo certe che lo avrei ricevuto almeno per Natale. Una decina di giorni fa non era ancora a mie mani, per cui abbiamo pensato che fosse finito in fanteria, ovvero che fosse andato perduto. Lei si è premurata di spedirmene una seconda copia con raccomandata, e in effetti dopo pochi giorni il postino ha suonato al mio citofono e mi è stato consegnato il plico. Della precedente ancora nessuna notizia.
Ieri, nella casella della posta, la prima spedizione come "piego di libri" è finalmente arrivata. Da Empoli a Legnano ha impiegato due mesi e mezzo.
Ieri, nella casella della posta, la prima spedizione come "piego di libri" è finalmente arrivata. Da Empoli a Legnano ha impiegato due mesi e mezzo.
Il portalettere mi aveva informata che le Poste Italiane danno la precedenza alle affrancature più costose, e solo in seguito avrebbero smaltito il resto
Però, a ben pensarci, tutte le lettere che richiedevano offerte per questa o quell'altra associazione benefica, sono arrivate in tempi veloci. Dove stava l'urgenza? E lettere pubblicitarie hanno avuto lo stesso iter. Perché mai un libro dovrebbe restare in sospeso per tutto quel tempo?
A riprova della data di partenza ecco l'affrancatura.
Tirate voi le conclusioni. Ovvio che avessi pensato che ormai il plico che attendevo con impazienza fosse finito nella discarica postale.
Chiedo scusa all'amica, che si è sentita in dovere di rispedirmi il tutto con pacco raccomandato, spendendo molto di più per l'affrancatura. In verità mai avrei pensato che alla fine quel "piego di libri" sarebbe giunto tra le mie mani.
Pregherei le Poste Italiane di risolvere questo disservizio, davvero inaccettabile.
Danila Oppio
Magari l'hanno portata a piedi per essere più sicuri.
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