25 gennaio 1820 nasce il Gabinetto Scientifico Letterario Vieusseux, che lo scorso anno ha festeggiato duecento anni di vita ed è il luogo dove Giacomo Leopardi e Alessandro Manzoni si sono incontrati.
Il termine è derivato dal francese cabinet, al cui significato comune di piccola stanza privata si è sovrapposto il significato politico di Consiglio privato del principe o Capo dello Stato.
Ma non è difficile immaginare l'origine della definizione di servizi igienici e bagno; perché il gabinetto è così definito?
Ripeto: La parola deriva dal francese “cabinet”, che significa “cabina”.
Ricordo che a scuola e si aveva necessità di andare in bagno, si chiedeva all’insegnante: “Scusi, posso andare al gabinetto?”
La stanza da bagno, sala da bagno, o semplicemente bagno o anche toilette è un locale adibito alla sede di apparecchi igienici, diffuso in gran parte del mondo.
Nelle abitazioni moderne di solito si trovano il vaso sanitario, il lavabo, la vasca o il piatto doccia e, negli Stati dove questo accessorio è diffuso, il bidet. Quando non vi siano più accessori oltre al vaso sanitario e al lavabo, è detto più specificamente gabinetto.
Nei bagni pubblici maschili sono spesso presenti gli orinatoi a muro. Termine desueto per indicare il bagno è toletta. Quando cominciò a diffondersi l'uso di un vaso sanitario in casa (di solito all'esterno, al termine di un ballatoio), il locale che lo conteneva era correntemente definito cesso, termine poi diventato desueto per la tendenza a ricercare costantemente eufemismi.
Cenni storici
Le prime testimonianze di pratiche igieniche provengono già da civiltà antiche come gli Indù, nel 3.000 a.C.: il bagno era la sede dove migliorare il proprio aspetto e soddisfare le esigenze fisiologiche. Inoltre si hanno testimonianze analoghe anche dalla civiltà egizia e da quella greca, di cui si ha traccia anche dell'utilizzo di un primo sistema del tutto simile alla attuale doccia.
Numerose testimonianze ci giungono dagli antichi greci e dai romani, dove soprattutto le persone più facoltose trascorrevano molto tempo nelle terme pubbliche sotto l'auspicio della dea Igea, dal cui nome derivò il termine igiene. Durante tutta l'epoca romana, infatti, sia il gabinetto che i bagni pubblici intesi come terme furono vissuti come luogo pubblico di socializzazione, nei quali avvenivano scambi culturali e mercantili. Già all'epoca sia i greci che i romani utilizzavano balsami e conoscevano i benefici e le tecniche terapeutiche dell'acqua calda e fredda, gli antichi romani rasero al suolo centinaia di boschi dell'odierna Italia per poter riscaldare le loro terme. La presenza di bagni privati era anche diffusa nelle case dei patrizi, che erano dotate di numerosi comfort.
Nell'età medievale, invece, la cultura del bagno fu profondamente trasformata poiché vennero a mancare le conoscenze tecniche che rendessero possibile la costruzione di nuovi impianti di scarico e fognature. Di conseguenza la carenza di igiene divenne la principale causa di malattie infettive, inoltre si diffuse l'errata credenza popolare che l'acqua penetrasse nei pori della pelle e che causasse malattie di vario tipo, tale diceria contribuì ad allontanare le persone dall'utilizzo dell'acqua per lavarsi e, di un conseguenza, il completo declino dei bagni pubblici.
A partire dal Trecento, la produzione di profumi è documentata anche in Europa, ma solo a partire dal Rinascimento, grazie allo sviluppo di mezzi tecnici come l'alambicco si arrivò ad una certa diffusione di questo prodotto. Così, all'inizio dell'epoca moderna si era soliti semplicemente spruzzarsi abbondantemente di profumo ovunque, in particolare i nobili e la borghesia, nonché incipriare parrucche e capelli ovviando così alla scarsa igiene e all'effetto d'unto. (e anche per coprire la puzza!)
Anche nei secoli successivi continuò a persistere l'errata convinzione che lavarsi troppo spesso potesse nuocere alla salute. Soltanto nel XVIII secolo tornò a riaffermarsi l'igiene personale e la rinascita dei bagni e con il XX secolo, anche la progettazione architettonica si preoccupò delle esigenze igienico-sanitarie facendo diventare il bagno dapprima un'appendice esterna delle abitazioni con stanzini in fondo al ballatoio, per poi tornare ad occupare una stanza all'interno delle abitazioni più prestigiose. È con il secondo dopoguerra che il bagno entrò nuovamente a far parte del corredo delle abitazioni private su larga scala, stimolando anche l'interesse di progettisti e architetti. Il ritorno alla diffusione dei bagni in ogni abitazione ha contribuito ad eliminare molte malattie prima assai diffuse a causa delle precarie condizioni igieniche.
Utilizzare quindi questo sostantivo sia per indicare un piccolo salotto a scopo culturale o politico, e nel contempo definire allo stesso modo il luogo dove si espletano i bisogni corporali o le abluzioni, mi pare non adeguato, per questo nel corso dei secoli si è ovviato nel cercare qualche eufemismo per la stanza da bagno.
Sarebbe utile che lo stesso procedimento si applicasse anche alla definizione di Gabinetto per quei locali dove varrebbe meglio la definizione di Salotto o Caffè Letterario, non vi pare?
Sapere che Leopardi e Manzoni si siano incontrati in un Gabinetto mi fa sorridere un poco!
Danila Oppio
Ma Leopardi e Manzoni non lo sapevano!
RispondiEliminaE penso sarebbero stati felici di incontrarsi ovunque, comunque il posto si fosse chiamato.
Angela