Ho da poco ricevuto la lieta notizia che al seguente
CONCORSO NAZIONALE STRAORDINARIO DI POESIA
Il Circolo
culturale-ricreativo”Hostaria delle immagini”associato Fenalc
INDICE
in via straordinaria un
Concorso di poesia inedita o edita articolato in due sezioni con argomenti
definiti.
I° tema:750° Anniversario
della nascita del sommo poeta Dante Alighieri.
2°tema: Anniversario della I
guerra mondiale
Il poeta Tommaso Mondelli ha ricevuto questa comunicazione dalla Prof. Carla Maffini, organizzatrice dell'evento.
Gent.Poeta, sono lieta di comunicarle che la sua poesia L'Alighieri e' risultata Prima classificata. Nel congratularmi con Lei le ricordo che la premiazione avverrà presso il Circolo Hostaria delle immagini ,Piazza Patrioti n. 4 a Cortemaggiore (PC) il27/9/2015 alle ore 10.30 . E' gradita la conferma della sua presenza entro il 24.Codiali saluti. Carla Maffini.
In contemporanea, ne ho ricevuta una anch'io. Entrambi abbiamo partecipato col primo tema, su Dante Alighieri, in occasione del 750° anniversario della nascita del sommo Vate.
Gent.Poeta, sono lieta di comunicarle che la sua poesia Festina lente e' risultata Terza classificata. Nel congratularmi con Lei le ricordo che la premiazione avverrà presso il Circolo Hostaria delle immagini ,Piazza Patrioti n. 4 a Cortemaggiore (PC) il27/9/2015 alle ore 10.30 . E' gradita la conferma della sua presenza entro il 24. Cordiali saluti . Carla Maffini.
Quindi, con immensa gioia, pubblico qui le due poesie classificatesi al Primo e Terzo posto.
Al Cav. Tommaso Mondelli, i miei più vivi complimenti. Condivido con lui la gioia della vittoria!
L'Alighieri
Padre Dante
che dall'alto
d'Empireo
il fiero e vigile
sguardo pone
alla sua Patria
indegna come
città, imperi e regni
ha pur respinto
la sua Firenze dal
dolore ostello, nave
senza nocchiero,
ancora in gran tempesta,
esiste gente ancor
senza cervello.
E se la morte
dell'amore è il
prezzo
e ancor tale
nell'eterno resta
sempre per esso sia a
ritrovar la testa.
Da Rimini
Francesca e Paolo,
che amore
a morte li tradusse e
ancor li cinge
nell'eterno abbraccio
e vince come a dir
non fu e mai potrà
peccar quando s'apprende
amor nei cuori
l'eterna giovinezza avuta.
A vendicar con la
torre
l'atroce insulto di
un prelato
ai suoi figli; vile
un cervello a praticar
ignominiose barbarie
dal potere attinte.
Così il Poeta
al tenebroso ingegno
degnossi a comminar
castigo eterno
al decretato mai
perdono a domandar
sì forte e mai per
lui più le porte si
schiuderanno al
pentimento, come al
disonor perenne del
suo inganno nella
melmosa gogna a
baciar la fogna
e mai del vendicator veder
lo viso
e supino a consumar l'eterno pasto del rimorso
al rimestar nel fango
il mendace avviso.
Il potere nel dovere
con volere il
malvolere,
in cosciente
permanenza
nella stolta
onnipotenza.
Tommaso Mondelli
(Dante e De vulgari eloquentia)
Il
Divino Vate, non sol di Commedia scrisse
Ma Vita
nova, Convivio, Egloghe, Le rime nuove
Epistole,
e tante altre. E tra queste opere
Sulla
cui bellezza ed eleganza non ci piove
Un
trattato filosofico-linguistico con cui
Si
propose di rintracciare un unitario volgare
Illustre,
cardinale, aulico e curiale.
Guidato
da esperienza e intuito personale
Pose
basi e anticipò argomenti
Di
quello che sarà il problema centrale
Dell’Unità
d’Italia, la ricerca dell’insieme
Linguistico
e culturale in una terra
Alquanto
frammentata e discordante.
Nel
primo libro rivela doti di geo-linguista
Ante
litteram, esponendo il concetto relativo
Alla
variabilità delle lingue nello spazio
E nel
tempo, e aree linguistiche individua
Dell’Europa,
dell’Asia e dell’Italia stessa.
Partendo
dall’origine della lingua, Dante
Avvia un
trattato, il cui primo parlante
Fu
Adamo, così l’adamitica lingua
Fu con
l’ebraico unitaria o attigua.
Dopo la
Torre di Babele, che il divino volere
Intese
punire nelle lingue, creando confusioni
La
superbia umana, fine si pose
All’unità
linguistica, così le genti
Si
dispersero e si diffusero idiomi differenti
nell’Asia
e nell’Europa di tutte le nazioni
La terra
del SI, la sua identità si va a trovare
Alle
terre dell’Oil e dell’Oc nel contrapporsi
Ma il
Vate va oltre, nella sua disamina
Così che
la prima cartina linguistica disegna
Almeno
dell’Italia, e del suo parlare.
Le
lingue variano col mutar del tempo
Così
come mutano i costumi degli uomini.
Egli passò
in rassegna tutte le parlate in volgare:
“Decentiorem
atque illustrem”. Più bella
E
illustre, nessuna più assurgere
A lingua
letteraria, in quanto il suo profumo
Avverte
in tutti i volgari, ma in nessun dei tali
Par si
trovi.
Egli affermò: “Il volgare italiano risuona
In mille
diverse varietà, dobbiamo perciò cercare
il più
elegante linguaggio d’Italia, quello illustre
E per
aver sgombro il cammino
In
questa nostra caccia, eliminiamo
Prima
dalla selva, i cespugli
E gli
intricati rovi.
Danila Oppio
Non appena riceveremo i relativi premi, che consistono in:
I° Premio (trofeo e diploma
d'onore con medaglia aurea ).
3° Premio (formella in fine
porcellana con supporto ligneo e diploma d'onore con medaglia a smalto.).
pubblicherò anche il diploma d'onore, trofeo e formella.
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