Rosato? a me sembrava indaco! Be' nessuno vede le
sfumature di colore come un altro, ma quando 7-8 anni fa fecero una visita
generale agli occhi a noi che usavamo il computer per almeno 8 ore, l'oculista
mi disse che avevo
un' acutezza incredibile nel riconoscere i colori.
Grazie di essermi stata vicino con quel
segnalibro.
Ma, devo dirti amor mio, devo confessarti, che è dal
1997 che produco segnalibri, sempre in coppia con qualcuno.
I primi furono col mio cartolaio di allora e senza pc.
Facevamo un copia-incolla naturale. Un collage!
Il mio caro Carlo aveva una grazia e una raffinatezza
particolari nel ritagliare e comporre. Ho qui in casa, e per anni è stato
l'unico quadretto riferito a me, che rappresenta l'articolo sulla pagina degli
spettacoli del Resto del Carlino
di Venerdì 12 gennaio 2001 che venne scritto per
Giochi tremendi e titola così:
' ANGELA CREA CON CARTA E PENNA UN
AMORE DA SOGNO '.
E stava, sull'allora paginone di giornale, a panino
tra
' LILIANA COSI balla con STEFANENKO '
e
'
GLI 85 anni di ARNOLDO FOA' '
Il primo segnalibro in assoluto fu quello dell'Albero
di Cuori. Carlo ne costruì sulla carta una matrice a 3, sempre ritagliando
incollando e impaginando immagine e testo. Matrice che veniva poi fotocopiata
su tutti i cartoncini che occorrevano.
Non so se il segnalibro che hai appartiene a questa
generazione o a quella successiva, di lì a poco, ottenuta tramite pc e
scanner.
Angie
Grazie per le informazioni che mi
dai riguardo ai tuoi segnalibri. E sono orgogliosa di te, per quella
pubblicazione sul Resto del Carlino. Contenta che tu ne abbia fatto un
quadretto!
Allora io sono arrivata con
notevole ritardo sulla tua tabella di marcia!
Per i colori....ci sono 50 sfumature
di grigio (quel libro che non leggerò mai!) ma anche tante di altri colori.
Il lillà è un frammisto di rosso e blu, mescolato con il bianco. Da quando
ho imparato a creare i colori con i tubetti di colori a olio, che non esistono
già in gradazione, ma te li devi creare tu, so anche come mescolarli per ottenere
il colore desiderato. Sì, lo sfondo del mio blog, non è rosato, hai ragione, è
color lillà, ma non indaco.
Felice serata
Dani
Tesoro mio, se conosci la scala dei colori dell'arcobaleno, sai già che
la ragione sta dalla mia parte (e lasciamo stare la rete, che spesso ciò che
c'è non sa perché c'è, né cosa sta dicendo).
Infatti gli ultimi due sono Indaco e Violetto. Indaco è appunto un viola
mescolato con il bianco.
E poi è inutile mostrarmi i gessetti (o carboncini) e una foto di
fiori: la sfumatura di colore che ne esce è quella data dal potere di
risoluzione del computer.
Riguardo poi alle sfumature di grigio, le conosco bene, anche se a me
pareva di ricordarne meno, diciamo 30, ma sono passati più di 40 anni da quando
ho studiato cartellonismo.
Però è proprio sulle sfumature di grigio che si nota l'acutezza visiva:
pochi ne distinguono più di 10 (vado a occhio).
Ciao
Angie
Ma certo, hai ragione riguardo ai
colori. Anche se resto dell'idea che il color indaco abbia una tonalità più
scura dello sfondo del mio blog. Un cicinin, direbbero i milanesi. Un pochino
insomma!
Le 50 sfumature di grigio è il titolo
di un romanzo che ha spopolato e che io non ho mai desiderato leggere. Il
grigio artistico, ovvero quello che si usa nei disegni è altra cosa. Per gli
iperrealisti, che disegnano a matita facendo ritratti che paiono fotografie, è
importante che usino il massimo delle gradazioni, altrimenti l'effetto della
profondità e del rendere realista un disegno, non lo potrebbero ottenere.
Dani
Dani? ho letto poco fa su internet che i colori dell'arcobaleno son
diventati 6 e che l'Indaco non esiste.
Lo vedi che stavamo incominciando una solita discussione sul nulla?
Se penso a quanta fatica ho fatto da piccola a comporre l'indaco coi
pastelli a matita (o con le matite a pastello? boh!) diciamo con le matite
colorate. Quanta fatica, sovrapponendo i colori per ottenere quella cosa
meravigliosa che sono i colori dell'Iride! che aveva tantissima presa su di me,
adesso lo ricordo, come ero affascinata dalla luce che si scompone e cercavo di
riprodurre l'effetto con i soli colori che avevo:
24 matite a pastello. Più un temperino e dei fogli.
E quante cose avrai fatto anche tu, quante ricerche sui colori, con solo
quel poco che c'era a disposizione.
Quelle sono state imprese! Altro che i segnalibri.
Ricordo di aver seguito le istruzioni di un libro e aver composto un
disco di cartone con sopra i colori dell'iride e averlo fatto girare fortissimo intorno a un ferro da calza perché
volevo vedere la luce bianca!
Quella era vita! Altro che gli esperimenti nel laboratorio di fisica.
A domani. E spero ci sia un bel sole (per via delle lenzuola da
stendere fuori)
Angie, che si rende conto solo adesso di quanto è profondo il mondo di
ieri, quello che abbiamo già vissuto. E che pensavo fosse fatto di niente,
solo di inciampi per imparare e di nessuna scoperta.
Ricordo che il massimo del lusso, per una scatola di matite colorate, era di marca Caran d'Ache.
Dani
Adesso non ricordo la marca delle mie. So che mia madre, appassionata di disegno come mio padre, ci tenne a farmi avere tanti colori a matita.
RispondiEliminaDelle Caran D'Ache ho sentito parlare solo negli ultimi 15 anni.
Angie
Io ricordo le matite Faber, ma quando ero piccola, era un "lusso" avere una scatola di metallo, contenente le matite colorate della Caran d'Ache. E più ce n'erano (confezioni da 12-18-24 e 30 matite) e più era bello!
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