Ringrazio la poetessa Graziella Cappelli per aver postato su FB un'immagine che mi ha riportato indietro nel tempo, di almeno 60 anni o forse più! Avevo un libretto dalla copertina rigida e lucida, quadrato, che mi piaceva moltissimo. Non so le volte che l'ho letto, anche se avevo solo 6 anni e frequentavo la prima elementare. Un dono di mia sorella, che mi ha fatto brillare gli occhi dalla gioia.
Ho trovato nel web anche il testo originale. Un vero e proprio miracolo. Ed ora lo pubblico volentieri su questo blog.
L'autunno è appena iniziato, e questa piacevole favoletta è perfetta per la stagione.
Danila Oppio
Stamattina due funghetti col capino rosso e tondo
hanno aperto i loro occhietti
alla luce del gran mondo.
Guardan lieti gli ovolini le bellezze del creato,
fili d’erba fiorellini cielo azzurro sol dorato.
I due funghetti, appena spuntati, vengono festeggiati
dalle creature del
bosco, finché Salamandra, dotto esperto,
da’ un’occhiata indagatrice:
– Uno è matto, ne son certo! – con sussiego altero dice
Il funghetto così definito si mette a piangere, tutti lo sfuggono
e a
nulla valgono le parole di conforto del fratello.
Il giorno successivo passa da quelle parti una lumaca:
– O lumaca, per piacere, lei che cosa ci consiglia?
– Di sentire un po’ il parere del dottore di famiglia!
Così vanno dal dottore raffigurato come un corvo con gli occhiali che sentenzia:
– Perché un ovolo sia sano, dice il libro delle scienze,
deve aver cappello sano senza
macchie né escrescenze.
Oggi il cielo grigio e scuro ci
prepara un acquazzone:
con la pioggia, di sicuro, noi sapremo chi ha ragione.
L’acquazzone fa crescere i due funghetti che da ovoli chiusi
diventano
entrambi ovoli buoni con un bel cappello rosso-arancio:
nessuno dei due è,
quindi matto!
Non son matto! Trallallà! Ciao formica! Ciao farfalla!
Dalla gran felicità ride il fungo e canta e balla.
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