POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

sabato, ottobre 28

INCONTRI STRAVAGANTI IN LIBRERIA di Danila Oppio


Ieri, previa telefonata, si è presentata da me una signora che mi ha informata di aver scritto un nuovo libro, chiedendomi se ero disposta a occuparmi di una eventuale presentazione in questa città.
Gestisco una libreria di mia proprietà, e mi occupo di recensire, su un quotidiano online locale, quei libri che mi hanno particolarmente colpito. Fino a un paio d’anni fa, gestivo un salotto letterario, non presso la mia piccola insignificante libreria, pomposamente denominata "Galleria del libro". In realtà si tratta di un piccolo negozio, non un luogo adatto a riunire un pubblico selezionato. Meglio dire: gente che ama leggere, ed è cosa rara, in questi tempi in cui il cartaceo è stato ampiamente sostituito da libri elettronici quali tablet e ebook.
Eppure a me piace ancora l’odore della carta stampata, per questo seguo la mia attività con molto piacere.
Questa signora, come dicevo, entra nel mio negozio, si guarda intorno, e poi mi pone delle domande. Ne ha avuto, del coraggio, a presentarsi da me, sicura che avrei potuto esaudire il suo desiderio!
Così le ho risposto, con aria saccente:

-   Lei è un’esordiente, sconosciuta, ed io mi occupo solo di autori emergenti, come per esempio Carofiglio e Di Giovanni (giallisti). Fino a marzo ho il calendario pieno, lavoro con il Comune, che si aspetta io inviti scrittori affermati. Se organizzassi qualcosa per lei, ci sarebbe il vuoto. (Ne ero proprio sicura?)

La signora mi guarda in modo strano, e di certo pensa che mi stia dando un tono, nel citare nomi di scrittori emergenti, ed in effetti è così, ma proseguo imperterrita:

-  - E guadagno sulla vendita dei libri, quindi se dovessero acquistare i suoi, il ricavato spetta a me. (e mentre lo dicevo, pensato: ma chi vorrà acquistare un libro di questa emerita sconosciuta?)

Immagino che la mia interlocutrice penserà:
      - ”E’ scema o che altro? Di norma i librai pretendono solo una percentuale sul venduto”. 
Ma del resto, io di che campo?
Il salotto letterario è fermo da due anni, e con la nuova Giunta e relativo Sindaco, non so come potrei muovermi, non essendo ancora a conoscenza di quali siano i progetti dell’Assessorato alla Cultura. Prima di Natale, ho tanti libri da leggere e recensire, e magari organizzare presentazioni, e via di seguito.
Mi chiede, la sfacciata, se potevo parlarne almeno nel mio spazio "Libro sul comodino", sul giornale online Legnano News. L’ho guardata come se mi avesse chiesto la luna, e le ho risposto:
-   Lei è la prima a pormi una domanda del genere. Nessuno si è mai permesso di chiedermelo". 

Partendo dal presupposto che chiedere è lecito e rispondere è cortesia, mi parso di leggere nello sguardo della signora:

-  -   Una persona tanto priva di savoir faire non l'ho mai incontrata. Quella che tacitamente ha voluto dirmi: “lei non sa chi sono io”. 

Le sarà venuta la nausea, non per essere stata delusa nel non aver ricevuto da me risposte che avrebbero potuto aprire la porta a prospettive future, ma per il mio atteggiamento di superba superiorità. In effetti, non avrei dovuto spegnere i suoi sogni, senza aver prima letto il suo libro. Forse, se l’avessi lasciata parlare, mi avrebbe riferito che il suo libro è stato apprezzato dal dottor Salvo Figura, medico e scrittore, che si è anche occupato dell’editing e della prefazione del romanzo. Che il Cav. Tommaso Mondelli, plurilaureato, e tra queste lauree vi sono anche quelle di filosofia e di lettere, ne ha scritto la postfazione.  E che il Prof. Roberto Vittorio Di Pietro, poeta e critico letterario molto apprezzato, per anni consulente artistico presso la RAI, ne stese un’eloquente e entusiasta recensione. Forse, se prima lo avessi letto, mi sarei posta in modo diverso, poiché avrei compreso che si trattava di un testo particolare, che avrebbe sicuramente riscosso l’interesse del pubblico. Ormai non posso rimangiarmi quel che ho detto.
Le ho accennato a Carofiglio, e mi sono comportata da “Carafiglia …di buona madre”.
Non avrei dovuto stroncare sul nascere le richieste dell'autore. Avrei dovuto dirle: mi lasci leggere il suo libro, e ne riparleremo in seguito, se riterrò valido e interessante il suo romanzo.

E la scrittrice sarà rimasta istupidita da una donna come me, e come me ce ne sono tante, che amano stare in mezzo ai libri ma non sono in grado di scriverne, perché non hanno alcun talento e tantomeno pazienza di imparare a farlo. Così si trasformano, come me, in mezze commercianti e hanno bisogno di qualche “prodotto emergente” da spacciare per sbarcare il lunario.
E così agendo, è molto probabile che la scrittrice, che non ha certo la penna secca, o arida, scriverà di me, di questa donna esclusa dalla gioia e dal dolore di scrivere davvero. S’immedesimerà in me, avvertendo quel che sono, estranea a questo mondo di scrittori – io che mi limito a vendere libri – e che mi sento allontanata dall'ambiente di chi sa scrivere per davvero, avendo la penna secca e le idee fiappe. E che avrò l’immenso desiderio di stare in mezzo ai libri, come realmente ci sto, ma solo come venditrice, e dai quali, pur essendo sommersa da carta stampata, ne sarò comunque esclusa.
Be', dovrà rimanermi in mente, questa signora, considerato che è stata la prima a avermi chiesto 'se poteva appoggiare il suo libro sul mio comodino'.



E se è una scrittrice come sostiene di essere, potrebbe anche  scrivere un pezzo dissacrante, su di me, che me la sono  tirata come se ce l'avessi solo io. Non pensate male, non parlavo di quella cosa che le donne hanno tra le gambe, intendevo il potere di portare agli altari, o affossare le persone, a mio piacimento. Si, ho fatto i nomi di due scrittori di libri polizieschi o gialli, sono bravi, niente da dire, ma ce ne sono tanti come loro, magari ancora sconosciuti, e magari anche migliori di tanti che hanno avuto successo grazie a chissà quali conoscenze. Me ne sono fatta un vanto, come se io stessa fossi una scrittrice di successo, e l’ha trattata con degnazione, come se lei fosse nessuno o, peggio ancora, qualcosa.
Non ero informata che questa scrittrice avessee vinto tanti concorsi letterari, come poetessa e anche scrittrice in prosa, e che è conosciuta non solo in Italia, ma anche in tutto il mondo, attraverso i suoi blog che sono visitati quotidianamente, e letti con attenzione.
Lei non mi ha detto nulla di tutto questo, non le ho dato neppure il tempo di parlare, mi sono gonfiata il petto, e ho pensato solo a salire su di un immaginario piedistallo. Lei avrà riso di me e se davvero lo ha fatto, me ne vergogno.
Ha visto la mia libreria, sembra un vecchio negozio pieno di cianfrusaglie. Non ha stile, non espone con fantasia i libri in vendita. Perché mai mi sono comportata come se fossi la proprietaria di un lussuoso caffè letterario? In fondo sono una donna esclusa dalla gioia e dal dolore di scrivere davvero. In fondo, vendo libri, e grazie alla conoscenza del direttore del giornale online, che io chiamo confidenzialmente Marco, ho avuto il privilegio di un piccolo, minuscolo spazio in fondo all’ultima pagina, quasi nascosto, sul quale recensire alcuni libri che ho letto e che mi sono piaciuti.


Ma che non avrò mai il piacere di scrivere, perché so solo vendere, e presentare le fatiche letterarie altrui. Di chi, pur nel silenzio mediatico, esprime la profondità del suo animo, me ne disinteresso.
Io invece ho solo sparso letame.
Non so nulla di questa scrittrice, l’ho trattata come se fosse un piccolo niente. Se mi fossi informata, prima di sparare idiozie, mi sarei espressa con più garbo. Ho solo voluto vantarmi come un pavone che sfoggia la sua coda, ma in realtà, sono solo una libraia, che cerca di campare vendendo opere altrui, senza pensare alla fatica che ci sta dietro, a ogni libro scritto da ogni autore, sudando sangue, consumando la vista e togliendo ore al sonno, sia esso famoso, emergente, esordiente...o un piccolo niente. Non ho avuto rispetto che per me stessa, e ho fatto la figura della saccente, che non sa un bel niente.

Danila Oppio



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