BREVE STORIA DI UN MATRIMONIO
Non so da dove cominciare, ma di
norma s’inizia dal comincio. Pardon, si comincia dall'inizio!
Allora siamo partiti intorno alle
dieci, preso l'autostrada per Desenzano, che abbiamo lasciato per la provinciale
e poi imboccato un viottolo che s’immergeva nella campagna mantovana. Arrivati
a Medole, al Convento dell'Annunciata che è una costruzione del 1455 mantenuta
intatta e trasformata in un luogo per matrimoni e cerimonie varie.
Un po' di storia, ripresa dal sito ufficiale del Convento dell'Annunciata
Il Convento
dell’Annunciata, per noi è un racconto che sembra un romanzo: un’eredità, una
casa di famiglia dimenticata in mezzo alla campagna, la responsabilità di
preservare quest’ angolo di paesaggio lombardo delineato dal profilo del
convento che si disegna all’orizzonte. Poi la storia continua ed ora sono i
nostri ospiti a narrarla con luci, profumi, fiori e musica come nel 1543,
quando arrivò l’Imperatore Carlo V.
Chi ama Convento dell’Annunciata cerca semplicità, raffinatezza e cura del
dettaglio, si sente lontano dal falso lusso sbandierato dal wedding business. pensa che il lusso,
quello vero, sia qualcosa di sottile, difficile, una sfumatura, sa apprezzare i
grilli una notte d’estate, un vecchio muro che reca le tracce del passato, il
profumo della verbena bonariensis.
Il restauro del convento fatto con mano lieve, senza cancellare le tracce del
passato, la creazione di un parco progettato secondo precisi criteri
naturalistici sono stati e sono ancora oggi il nostro impegno. Arrivano i
riconoscimenti: lepri, aironi, scoiattoli e volpi apprezzano il loro nuovo
l’habitat naturale. Apprezzano i nostri sforzi anche riviste prestigiose come
Vogue e Corriere della Sera che ha definito Convento dell’Annunciata di
una bellezza da togliere il fiato.
Il Convento dell’Annunciata, fondato nella metà del XV secolo, si trova ai
piedi delle colline moreniche del lago di Garda ed accoglie matrimoni, cene
aziendali, feste private.
É possibile celebrare il matrimonio con rito civile, direttamente all’interno
della tenuta. Il rito ha valore legale.
Il Convento dell’Annunciata aderisce all’ Associazione Dimore Storiche Italiane
che si occupa della tutela e valorizzazione degli edifici e dei giardini
storici preservandoli per le future generazioni.
nei secoli
l’importanza del convento aumentò al punto che il 28 giugno 1543
l’Imperatore Carlo V
visitò il convento e donò ai frati un sontuoso breviario
rilegato in argento.
Un altro visitatore illustre fu San Luigi Gonzaga, molto devoto all’immagine miracolosa della
Vergine che era custodita dai frati.
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Giardini ben curati, boschetto di
faggi, perfino un giardino segreto dove gli sposi hanno dato il primo taglio
alla torta.
Il rito del matrimonio è stato
celebrato dal Sindaco di Medole, in maniera molto simpatica, intorno alle
13,30. E' seguito un buffet caldo e freddo, nel boschetto, dove erano disposte
sedie rivestite di bianco. C'era di tutto, ma davvero solo l'imbarazzo della
scelta.
E spumante a iosa, oltre che bevande
analcoliche di frutta.
Una lunghissima tavolata presentava
stuzzichini molto invitanti, tra cui polenta e funghi, polenta e salsicce e
polenta e moscardini. Porzioni minuscole, che si potevano bissare. Poi c'erano
vari tipi di formaggi con le marmellate o il miele, tartine particolari e non
so che altro, tanto che non ho neppure visto e assaggiato tutto. La gente si
abbuffava, soprattutto i russi, e bevevano abbondantemente. Per me, solo succo
di ananas o pompelmo.
Diluito nella giornata, poco alla
volta, ho digerito tutto, ma in ogni caso troppo abbondante per le mie abitudini alimentari.
Sono state poi scattate le foto
ufficiali dai fotografi ingaggiati per l'occasione. Alle 16,30 ci siamo
spostati nel salone, nel quale erano disposti tavoli rotondi, ed ognuno accoglieva otto persone. Gli ospiti erano poco più di ottanta. Qualche bimbo, figlio di amici, e
tanta gioventù allegra che festeggiava gli sposi. La famiglia russa della
sposa, ma anche amici arrivati dalla Lettonia, Russia, Francia, Olanda, Canada,
Inghilterra, ai quali si unisce la fidanzata di un amico, africana.
E' stato servito un risotto rosa, colorazione data da barbabietole rosse, insaporito con pancetta affumicata, molto gustoso, e per chi voleva bissare, nessun problema. Poi un tournedos in crosta di
funghi, con patate al forno. (Filetto tenerissimo di vitellone che si scioglieva
in bocca). Per i vegetariani, verdure con tomino, il tutto alla griglia.
Seguiva il sorbetto al limone.
Poi siamo giunti al il taglio della
torta, molto particolare. La pasta era fatta a base di carote, e tra uno stato
e l'altro, crema pasticciera. Decorata con frutti di bosco. Poi c'erano a
seguire cheesecake ai frutti di bosco
e pasticceria varia. Per tutto il giorno, musiche in sottofondo, che provenivano da una
compilation assemblrata dallo sposo. Finito il dessert, la band, ingaggiata per
la serata danzante (proveniente dall'Emilia) inizia a suonare. Il primo ballo
per i soli novelli sposi, poi si tuffano tutti sullo spiazzo appositamente attrezzato.
A quel punto salutiamo e ripartiamo, poco dopo le 19,30.
Persi nella campagna,
perché già buio pesto, finalmente abbiamo trovato le indicazioni per
l'autostrada e alle 21,15 varcavo, stanca ma felice, la soglia di casa.
Una festa ben riuscita, in tutto e
per tutto. Mi sono divertita, ho incontrato uomini e donne fatti, che ricordavo
bambini.
La cosa più buffa? Mi pareva di
essere un personaggio lillipuziano, entrato per errore nel paese dei giganti. Nessuno più
basso di 1,70 metri (e parlo delle donne) gli uomini variavano da 1,80 ai due
metri abbondanti di G. (fidanzato con la bellissima africana). E pensare che,
per l'occasione, ho acquistato un paio di stivaletti eleganti, con un filo di
tacco, per alzarmi di pochi centimetri, ma non sono serviti a molto: ero sempre una delle
poche felci tra i baobab! I giovani d’oggi crescono come funghi, da un giorno
all’altro!
Ciao Angie, devo dirti che, pur essendomi stancata, è stata per me una
giornata molto felice, alla vista degli sposi radiosi!
Se sei entrata nella campagna
mantovana stavi arrivando da me! Braccia aperte!
A metà del racconto sono
scoppiata a ridere di gusto come non facevo da un po'. Le CAROTE!
Sono riuscite a infilarsi anche nella
torta, non solo nel sogno che ho inventato per te. Se tu venivi da Lilliput, me non mi
avrebbero del tutto visto (sono 1,55 in calare...)
Angie
Non mi sembra molto appetitosa. Bah! avranno
pensato di fare una torta curativa. A discapito degli stitici!
Angie
Pare proprio che le
carote siano entrate a forza nei nostri dialoghi,Angie! Divertente davvero. Riguardo
alla torta nuziale, il sapore era ottimo, ma troppo friabile e si perdeva in
mille briciole. Ho preferito il cheesecake che vedi accanto all'altra. Decisamente migliore.
La torta però è poca
cosa, rispetto alla felicità egli sposi e dei presenti al matrimonio.
Danila Oppio
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