ELLE S’EN VA: DELIZIOSO ROAD MOVIE CON MISS CATHERINE DENEUVE
Scritto da Tommaso Tronconi on venerdì, novembre 8, 2013 ·
Bettie ha fatto il pieno: vedova e sulla
sessantina, conduce un ristorante sempre in debito, bada all’anziana madre con
cui non è mai andata d’accordo, ha un pessimo rapporto con la figlia e un
amante che improvvisamente l’abbandona per una donna ben più giovane di lei. E
se ne va. Sull’orlo di una crisi di nervi e d’identità, monta in auto con
l’intenzione di fare un giro nel paesino dove abita per schiarirsi le idee,
forse per comprare anche un nuovo pacchetto di sigarette. Ma il giro del rione
si tramuta in una fuga senza meta e senza ritorno, verso incontri imprevisti,
un concorso di ex reginette di bellezza, il nipotino Charly che non vede da
secoli, un nuovo e scorbutico amore.
Settant’anni e non sentirli. In Elle s’en va Catherine Deneuve ci
regala una prova straordinaria, che fonde l’energia e la vitalità di una
esordiente con la padronanza di una veterana. Al servizio di Emmanuelle Bercot,
il risultato è un’opera fresca e primaverile, sincera e malinconica, dolce e
frizzante come quella caipirinha gustata dalla protagonista al bancone di uno
sperduto e affollato pub della Francia. Una fuga di pochi minuti diventa un
viaggio nella vita e per la vita, un incontro-scontro tra generazioni, una
scarica elettrica che sa di rivincita per chi, rassegnato ma non finito,
comprende come non sia mai troppo tardi per niente e come la sorpresa possa
nascondersi dietro l’angolo. Un road
movie alla francese ma dal respiro europeo, un sessagenario Easy Rider al femminile sulle strade
sconfinate e odorose di lavanda e erba tagliata di un’immensa provincia
francese che sembra l’Alabama.
Dopo Les Bien-aimés e Potiche, Catherine Deneuve dimostra d’essere ancora una
grande donna, e non ancora nonna, del cinema francese e mondiale. Nel volto i
segni di una bellezza passata ma non ancora sfiorita, nello sguardo il bagliore
di chi ha ancora da dare, e vuole dare molto alla settima arte. Le sta quindi
stretta quella coroncina di Miss Bretagna vinta nel film, nel lontano 1969.
Catherine Deneuve ha tutte le carte in regola per essere, ancora oggi,
cinematograficamente parlando, Miss Francia.
Tommaso Tronconi
Ho lasciato la parola sulla dinamica del film, a Tronconi, ma vorrei aggiungere qualcosa di mio. Il film, intimista come solo i film francesi sanno esprimere in modo superbo, narra la storia di una donna "sulla sessantina", come cita l'articolista, ma in realtà la Deneuve in quel film ha già 70 anni suonati. eppure non li dimostra.
Certo, rispetto alla sua bellezza iconica d'un tempo, non è più la stessa, un po' ingrassata, ma sempre charmante!
Certo, rispetto alla sua bellezza iconica d'un tempo, non è più la stessa, un po' ingrassata, ma sempre charmante!
Cosa mi ha fatto sentire una certa comunanza con Bettie? A parte l'età, la madre anziana di cui prendersi cura, la voglia di una botta di vita, perché quella che stava conducendo, prima della fuga, le stava stretta. Ma per quanto mi riguarda, mi fermo qui in fatto di paragoni.
Il fallimento del suo ristorante, del suo matrimonio, della storia col suo amante, di cui era follemente innamorata, e che l'ha lasciata per una donna più giovane di lei. La figlia che si era allontanata, in disaccordo con la madre, il nipotino che non aveva mai visto...un'intera vita buttata alle ortiche, e poi recuperata quasi per caso. Questa la storia di Bettie.
Una pellicola da vedere. Un film che ti fa camminare accanto a Bettie /Catherine, e ti fa vivere le sue stesse ansie, emozioni, delusioni.
Quella sigaretta che cerca ovunque, come fosse la panacea di tutti i mali, è simbolica. Le manca qualcosa, le manca forse tutto, e allora, alla ricerca disperata di una tabaccheria, accontentandosi anche di una schifosa sigaretta arrotolata faticosamente da un vecchio bavoso, pur di trovare quella pace che ancora le manca. Finale stupendo. Da non perdere.
Danila Oppio
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