In morte del losco Riina
Poesia metasemantica (simil Gnòsi delle Fànfole)
Se sgusciagliando nella
froda gronda
T’imbratti battendo la
starpa affronda
Caspita di sfrugolare
nella stretta morca
E catapultisci verso il
torrone.
Mai approcchiarsi a un losco
informe
Quasi che sbroglische
tarme infami
Potrebbi cascottare nel
picioso latrame
Come se sciscolassi sotto
le storchie
Di un piscoloso lurcido
cantrame.
Ci sto provincando, non so
se ci riusco
A facchiare la poesischia
di Fosco
Ma Raini non sapra, e mappure
Riina,
poschiè son moricchi e non
tronano più.
Danila Oppio
Per chi non avesse capito…
Se infilandoti nella
fredda notte
T’imbatti in una
pozzanghera
dove la scarpa affonda
Capita di finire dentro la
grigia morchia
E scivolare verso il burrone.
Mai approcciarsi a un
losco individuo
Poiché imbroglia con trame
infami
Potresti cadere
nell’appiccicoso letame
Come se scivolassi con le
ciaspole
Su di un vischioso lurido catrame.
Ci sto provando, non so se
ci riesco
A rispecchiare la poesia
di Fosco
Maraini, e non saprà, e
neppure Riina
Poiché sono morti e non
tornano più.
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