POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

lunedì, novembre 6

Violeta Parra "Gracias a la vida" Violeta, a cent'anni dalla nascita




Versione in lingua originale


Gracias a la vida que me ha dado tanto
Me dio dos luceros, que cuando los abro
Perfecto distingo lo negro del blanco
Y en el alto cielo su fondo estrellado
Y en las multitudes el hombre que yo amo
Gracias a la vida que me ha dado tanto
Me ha dado el oído que en todo su ancho
Graba noche y día, grillos y canarios
Martillos, turbinas, ladridos, chubascos
Y la voz tan tierna de mi bien amado
Gracias a la vida que me ha dado tanto
Me ha dado el sonido y el abecedario
Con él las palabras que pienso y declaro
Madre, amigo, hermano, y luz alumbrando
La ruta del alma del que estoy amando
Gracias a la vida que me ha dado tanto
Me ha dado la marcha de mis pies cansados
Con ellos anduve ciudades y charcos
Playas y desiertos, montañas y llanos
Y la…

Versione in italiano

Grazie alla vita che mi ha dato tanto
Mi ha dato due stelle*, che quando le apro
Distinguo perfettamente il nero dal bianco
E nell'alto del cielo, il suo sfondo stellato
E nella folla, l'uomo che amo

Grazie alla vita che mi ha dato tanto
Mi ha dato l'orecchio che per tutta la sua ampiezza
Registra notte e giorno, grilli e canarini
Martelli, turbine, latrati, temporali
E la voce così tenera del mio tanto amato

Grazie alla vita che mi ha dato tanto
Mi ha dato il suono e l'alfabeto
Con esso, le parole che penso e dichiaro
Madre, amico, fratello, e luce che illumina
L'itinerario per l'anima di colui che sto amando

Grazie alla vita che mi ha dato tanto
Mi ha dato la marcia dei miei piedi stanchi
Con loro ho camminato per città e pozzanghere
Spiagge e deserti, montagne e pianure
E la tua casa, la tua strada e il tuo giardino

Grazie alla vita che mi ha dato tanto
Mi ha dato il cuore che agita la sua cornice*
Quando guardo il frutto del cervello umano
Quando guardo al bene così lontano dal male
Quando guardo profondamente nei tuoi occhi chiari

Grazie alla vita che mi ha dato tanto
Mi ha dato il riso e mi ha dato il pianto
Così io distinguo la felicità dal rimpianto
I due materiali che formano il mio canto
E la vostra canzone che è il mio stesso canto
E la canzone di tutti che è il mio proprio canto
Grazie alla vita che mi ha dato tanto.

Chi è Violeta Parra?

Figlia di Clarisa Sandoval Navarrete e di Nicanor Parra, professore di musica, e sorella di Nicanor Parra, famoso poeta moderno, Violeta vive un'infanzia difficile a causa delle ristrettezze economiche in cui versa una famiglia numerosa composta da dieci fratelli. Proprio questi problemi la spingono a cercare di guadagnare qualcosa cantando e suonando insieme ai fratelli per le strade, nei circhi e persino nei bordelli.
Nel 1937, si trasferisce a Santiago del Cile dove conosce e sposa Luis Cereceda. Da questo matrimonio, finito nel 1948, nascono i figli Ángel e Isabel, che in seguito seguiranno le orme delle madre diventando anch'essi cantanti.
Violeta lavora suonando nelle sale da ballo e talvolta per piccole stazioni radio. Incomincia intanto ad interessarsi alla ricerca delle tradizioni popolari del suo paese.
Nel 1949 si sposa nuovamente e da questo nuovo legame nascono le figlie Luisa e Rosita Clara.
Nel 1953, dopo un recital a casa di Pablo Neruda viene chiamata da Radio Cile per un programma sul folclore locale. Nel 1954 riceve il premio Caupolicán ed inizia una serie di tournée che la porteranno in Europa, in occasione del Festival della Gioventù di Varsavia, ed in Unione Sovietica. Soggiorna poi a Parigi per quasi due anni, tornando in Cile nel 1956 dove inizia ad unire all'attività musicale (recital e ricerca) quella di pittrice.
Nel 1960 incontra il musicologo e antropologo svizzero Gilbert Favré, che diventerà l'amore della sua vita e al quale dedicherà centinaia di canzoni d'amore, tra cui le più conosciute sono Corazón malditoQué he sacado con quererteRun Run se fue pa'l Norte e il frammento di balletto El Gavilán, Gavilán.
Nel 1961 torna in Europa, accompagnata dai figli Isabel e Ángel, per una lunga tournée che la porta anche in Italia. Nel 1964 è la prima donna latinoamericana ad esporre le proprie opere in una personale al Museo del Louvre (sezione Arti decorative). Nel 1965 ritorna in Cile. Qui installa un grande tendone (la carpa de la Reina) alle porte della capitale Santiago, che nelle intenzioni della Parra deve essere un centro culturale concentrato nella ricerca sul folclore cileno (Centro delle Arti). È sostenuta dai suoi figli e da altri artisti come Patricio Manns, Rolando Alarcón e Víctor Jara, ma non riesce ad interessare il grande pubblico.
Nel 1966 registra dei nuovi dischi, viaggia in Bolivia, dà una serie di concerti nel sud del Cile e poi torna a Santiago per continuare il suo lavoro artistico al Centro delle Arti. Qui scrive le sue ultime canzoni.
La sua relazione sentimentale con Gilbert Favré finisce. Lui parte per la Bolivia, dove diviene il cofondatore del gruppo musicale Los Jairas. Questo dramma personale ispira a Parra una delle sue canzoni più conosciute: Run Run se fue pa'l Norte. Sempre nel 1966 Parra registra il suo ultimo disco: Gracias a la vidaVolver a los 17Rin del angelito sulla mortalità infantile, Pupila de águilaCantores que reflexionan e El albertío.
Il 5 febbraio 1967, a quarantanove anni, colpita da una grave forma di depressione, Violeta Parra si suicida. La canzone Gracias a la vida è considerata il suo testamento spirituale ed è stata interpretata da numerosi cantanti. 

Ho imparato a conoscere Violeta Parra dalle sue canzoni interpretate dagli Inti Illimani.

Gli Inti-Illimani sono un gruppo vocale e strumentale cileno nato nell'ambito del movimento della Nueva Canción Chilena e tuttora attivo, seppure diviso in due gruppi, Inti-Illimani e Inti-Illimani Histórico.

Danila Oppio

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