Molti di voi già conoscono le composizioni poetiche o le elucubrazioni in prosa di Coucou, Sèlavy!
Non nascondo che lo ammiro per la sua eclettica arte, sia musicale, recitativa, poetica, canora...e non so per quante altre sperimentazioni il poliedrico artista si cimenta.
Certa sua musica non sempre viene compresa, ma l'estensione della sua voce, dai toni bassissimi fino agli acuti più esasperati, dal timbro maschile o femminile, con i quali si diverte a giocare, nel senso inglese - to play - che non equivale al giocare dei bimbi, ma al to play music, cambiando tonalità nello stesso pezzo, col la stessa facilità - ma è poi facile davvero? - con cui si gioca a morra cinese. Boh, non so se mi sono spiegata al meglio.
Come non so se ho capito fino in fondo Coucou, perché lui spesso mi rimprovera bonariamente di aver erroneamente definito un particolare suo genere musicale, che avevo scambiato per country, e country non era. Chiedo venia, non sono una grande esperta, seguo solo il mio gusto.
E proprio per questo ho scelto, fra tanti video dell'artista, la canzone dei battellieri del Volga, perché? Perché la conosco da anni, avendola ascoltata centinaia di volte cantata dal coro dell'Armata Rossa, soprattutto dalla voce di Leonid Kharitonov, ed ogni volta erano brividi. Deceduto nel 2017, un vero lutto personale. Ora però,nel risentire questo bellissimo canto dalla voce di Coucou, l'emozione continua. E bravo Francesco! Grazie di cuore!
Danila Oppio
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