POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

giovedì, novembre 14

VENEZIA MUORE di RODOLFO VETTORELLO






L'acqua alta a Venezia al livello record di cm. 187,00 sopra il mare medio in Adriatico

VENEZIA MUORE

(acqua alta del 13 novembre 2019)

Venezia muore e con Venezia sfuma

il sogno umano d’immortalità.
Le pietre che galleggiano leggere
sull’acqua di laguna
in certe notti illuni,
somigliano a vascelli variopinti
e in questi giorni di follia del mare
affondano nel buio degli abissi,
come fantasmi di città sommerse.

Pietra su pietra è nata come un sogno

una città che mima l’impossibile:
un mito incomparabile che vive
di là dal tempo, come nelle fiabe.
Una città sospesa sopra il mare
che tocca il cielo azzurro e le sue nuvole
coi mille campanili delle chiese.

Che se usciremo illesi

dall’impari confronto con la furia
dell’acqua che sommerge come un fiume
la quiete millenaria delle rive,
la mia città ritornerà a sorridere
con gli occhi di vetrate di palazzi,
di bifore e serliane crocefisse
sui frontespizi, sulle pietre bianche
di fondamenta, di dipinte brìccole.

Un po’ di cuore mi è rimasto un giorno

imprigionato nelle strette calli,
sul Ponte di Rialto, alla Pietà
là dove il Prete Rosso
suonava la sua musica barocca
più colorata di una piazza in festa,
più bella e più sonora di una folla,
domenica ai giardini all’Arsenale.
Vivaldi piange sulle corde tese
del suo violino la città che muore.

Venezia muore nelle sue ferite,

nelle sue pietre in fondo alla laguna.
Venezia vive quando torna il sole,
un’araba fenice che risorge,
come la vita che non ha mai fine.

 Rodolfo Vettorello
Strabiliante! Questa non è poesia, ma molto di più! Un carme, una lirica incisa col bulino, o come i merletti di Burano. O quei delicati e fragili vetri soffiati di Murano. Una poesia da affiggere nel Municipio di Venessia, se mi concedi, Rudy,  di scrivere il suo nome nella lingua dei gondolieri.

Danila Oppio

1 commento:

  1. Veramente molto bella, Danila, evidenzia un amore profondo per questa città che sta soffrendo.
    Grazie.
    Piera

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