L'acqua alta a Venezia al
livello record di cm. 187,00 sopra il mare medio in Adriatico
VENEZIA MUORE
(acqua alta del 13 novembre 2019)
Venezia muore e con Venezia sfuma
il sogno umano d’immortalità.
Le pietre che galleggiano leggere
sull’acqua di laguna
in certe notti illuni,
somigliano a vascelli variopinti
e in questi giorni di follia del mare
affondano nel buio degli abissi,
come fantasmi di città sommerse.
Pietra su pietra è nata come un
sogno
una città che mima l’impossibile:
un mito incomparabile che vive
di là dal tempo, come nelle fiabe.
Una città sospesa sopra il mare
che tocca il cielo azzurro e le sue nuvole
coi mille campanili delle chiese.
Che se usciremo illesi
dall’impari confronto con la furia
dell’acqua che sommerge come un fiume
la quiete millenaria delle rive,
la mia città ritornerà a sorridere
con gli occhi di vetrate di palazzi,
di bifore e serliane crocefisse
sui frontespizi, sulle pietre bianche
di fondamenta, di dipinte brìccole.
Un po’ di cuore mi è rimasto un
giorno
imprigionato nelle strette calli,
sul Ponte di Rialto, alla Pietà
là dove il Prete Rosso
suonava la sua musica barocca
più colorata di una piazza in festa,
più bella e più sonora di una folla,
domenica ai giardini all’Arsenale.
Vivaldi piange sulle corde tese
del suo violino la città che muore.
Venezia muore nelle sue ferite,
nelle sue pietre in fondo alla laguna.
Venezia vive quando torna il sole,
un’araba fenice che risorge,
come la vita che non ha mai fine.
Strabiliante! Questa non è
poesia, ma molto di più! Un carme, una lirica incisa col bulino, o come i
merletti di Burano. O quei delicati e fragili vetri soffiati di Murano. Una
poesia da affiggere nel Municipio di Venessia, se mi concedi, Rudy, di scrivere il suo
nome nella lingua dei gondolieri.
Danila Oppio
Veramente molto bella, Danila, evidenzia un amore profondo per questa città che sta soffrendo.
RispondiEliminaGrazie.
Piera