ROSSELLA – Recensione di Danila Oppio
Ho
appena finito di leggere il libro di Graziella Cappelli.
Mi
ha trasmesso due sentimenti che iniziano con la lettera D: dolore e dolcezza. Nella ricerca del tempo
perduto, racconta in retrospettiva l’infanzia della protagonista del romanzo.
Breve ma intenso.
Mi
è parso di retrocedere nel tempo io stessa, anche se sono nata pochi anni dopo
Rossella che è venuta al mondo sul finire della II Guerra Mondiale, quando la
povertà viaggiava sui binari sconquassati dal tremendo conflitto.
La protagonista era una bambina curiosa,
allegra, anche se timida, dalle tipiche reazioni che l’aggettivo suggerisce.
Quando si è piccoli, s’intuisce la situazione in cui si vive, ma non fino a
comprenderla del tutto.
Così
Rossella adulta decide di incontrare Rossellina bambina. La segue in quel che
fa, e rivive con lei quei momenti che pensava fossero stati sepolti dal tempo e
dai cambiamenti. O forse li ha solo voluti allontanare poiché i ricordi possono
anche far male.
Le
descrizioni della vita contadina di quei tempi - ormai totalmente modificata
grazie all’uso di macchinari che sollevano dalla fatica il mestiere di
agricoltore - sono così nitide, che pare di riviverle nel presente.
E
lungo i viottoli polverosi e sassosi, Rossella va e torna da un viaggio nel
tempo, e nel rientro, capisce che è giunta l’ora di perdonare anche se stessa.
Di quali peccati non è dato sapere. Dal mio punto di vista, la definizione di peccato
è eccessiva, preferisco definirlo uno spiacevole inconveniente o un errore di
scelta, tracciato su percorsi difficili e su strade metaforicamente polverose,
non idonee a donare serenità.
Tutto
però si evolve nell’esistenza di ognuno di noi, e alla fine si guarda al
presente, a ciò che abbiamo costruito, alla vita povera e forse infelice che
abbiamo lasciato alle spalle, e il sereno torna a risplendere come il sole che
sorge al mattino, quando aprendo le finestre della nostra casa dignitosa dove
non manca nulla, si respira la pace del cuore.
La penna di Graziella è delicata, sensibile, mnemonica. Così come si trova
nelle sue poesie spesso dedicate alle bellezze naturali, nelle quali lei
s’immerge e si rispecchia, come fosse Alice nel Paese delle Meraviglie.
Consiglio
vivamente la lettura.
Danila
Oppio
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