VEGLIA
“Giacché codesta macelleria stucchevole,
sentimentale
Non fa certo rimpiangere la smania d’esotismo orientale
Io conosco queste parole, ma le pronuncerò per voi”, dice
E nel frattempo odorano di tregua gli aridi ritornelli
Sbandierando colonie impudicamente cortesi d’oblio e sopravvivenza.
Nell’affabilità furente, nelle fedi adulterate
Egli ha cercato i giardini segreti e deserti
Ma come nascondere sé stessi al segreto?, si interroga oggi
Sa bene che persino le lande brulle lo abiteranno
Sfogliandolo di “basta, non basta”, “passa, non passa”
E basteranno, e passeranno
E finché la sabbia vivrà e si moltiplicherà
Ogni porta sarà soltanto la mano che l’aprì o la richiuse.
Infine, sorprendendosi all’improvviso nel deserto, alle spalle e su tutti i lati, eccolo picchiettarsi timidamente le meningi:
“Se ogni esito inchiodato alle mura del vegliare è risorto come un seguito sfinito di porte aperte, ebbene
Io non conosco questo canto, ma lo canterò per voi una volta ancora, una volta ancora, una volta ancora
Ché, caro mio, codesta smania d’esotismo orientale
mi fa rimpianger già l’antica macelleria: stucchevole, sentimentale!”
Non fa certo rimpiangere la smania d’esotismo orientale
Io conosco queste parole, ma le pronuncerò per voi”, dice
E nel frattempo odorano di tregua gli aridi ritornelli
Sbandierando colonie impudicamente cortesi d’oblio e sopravvivenza.
Nell’affabilità furente, nelle fedi adulterate
Egli ha cercato i giardini segreti e deserti
Ma come nascondere sé stessi al segreto?, si interroga oggi
Sa bene che persino le lande brulle lo abiteranno
Sfogliandolo di “basta, non basta”, “passa, non passa”
E basteranno, e passeranno
E finché la sabbia vivrà e si moltiplicherà
Ogni porta sarà soltanto la mano che l’aprì o la richiuse.
Infine, sorprendendosi all’improvviso nel deserto, alle spalle e su tutti i lati, eccolo picchiettarsi timidamente le meningi:
“Se ogni esito inchiodato alle mura del vegliare è risorto come un seguito sfinito di porte aperte, ebbene
Io non conosco questo canto, ma lo canterò per voi una volta ancora, una volta ancora, una volta ancora
Ché, caro mio, codesta smania d’esotismo orientale
mi fa rimpianger già l’antica macelleria: stucchevole, sentimentale!”
Coucou
Sèlavy!
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