Finalmente oggi è arrivata la nuova silloge poetica, una raccolta di poesie di vari autori, tra cui Laura Vargiu, Tommaso Mondelli, Danila Oppio e una fotografia di Maria Bonaria Maccioni, madre di Laura.
Sono lieta di presentare le tre poesie di quelli che affettuosamente definisco "I tre moschettieri", in quanto già presenti insieme in altre raccolte poetiche.
Màscara
de amargùra, màscara de tristùra
-
Mamuthone
di Sardegna -
S’è impressa la notte
sul buio tuo volto
solcato da solitudini
d’isola antica
scolpito dal respiro
inquieto del vento
riarso come pietra
sotto cieli di
quotidiano tormento
Màscara de amargùra,
màscara de tristùra
Maschera d’amarezza,
maschera di tristezza
Della terra porti il
pianto
luttuosi colori,
suoni e odori
il sogno di feconde
stagioni,
nel pozzo degli occhi
profondi
giacciono umani
dolori
ancor confusi tra
belluini tremori
Màscara de amargùra,
màscara de tristùra
Maschera d’amarezza,
maschera di tristezza
I tuoi passi pesanti
la voce scandiscono
del tempo
che lieve intreccia
leggende
di sconosciute genti
di scrigni di segreti
d’argentee cime
silenti
Màscara de amargùra,
màscara de tristùra
Maschera d’amarezza,
maschera di tristezza
Laura Vargiu
Tempi e streghe
Se nei tempi molto lontani
governati da spiriti infami
dall'abisso grandi richiami
sommersi melmosi pantani.
Maligni, tortuosi e legnosi
voltare indietro lo sguardo,
memoria in atteso riguardo
di magia e maligno corrosi.
Da caverna maligno folletto
di possenti più ornati poteri
nel rapire bambini e poderi
in mieloso e strano sonetto.
Le pozioni più miracolose
legate alla vita e la morte
non meno segrete e distorte
su vittime ignare e su cose.
La chiesa Cattolica osteggia
sia pagane o diaboliche fuse
operate da masche e trasfuse
non velato un rogo volteggia.
L'occhio e i corni del volgo
osteggiano quei satanici riti
ammantati da ipocriti inviti
di virtù che il male distolgo.
È la strega
presente tutt'oggi
paralizza, distrugge e rovina,
ferisce sul fianco alla mattina,
aglio e corno levi gli appoggi.
Sono le buone e pur le cattive
sia la Gianduia che la Muletta
c'è chi la fa c'è lì chi l'aspetta
e sian le morte o siano le vive.
C'è chi ti aiuta e chi ti osteggia
l'una è del riso altra del pianto
se alternate dal poco o dal tanto
l'una sul corno e l'altra festeggia.
Tommaso Mondelli
Maschere
Finzione
Conta l’apparenza
Scompare
L’umana essenza
Discorsi
Senza nulla dire
Parole
Come nebbia
Il vuoto effimero
Dell’apparire
E chi non è
Si maschera
Danila Oppio
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Foto di Maria Bonaria Maccioni |
Editore l'Argo libro