POETANDO
In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!
domenica, luglio 31
Sono una regina? Magari!!!
Dunque, vorrei chiarire ad un amico che si era preoccupato e ha anzi trovato macabra la lapide che avevo postato un paio di giorni fa. Gli ho spiegato che si tratta di un gioco proposto da Facebook, e per dimostrarglielo, pubblico un altro gioco simile, perché sappia che nessuno mi ha fatto scherzi di pessimo gusto, che il gioco l'ho fatto io stessa, aderendo alla proposta di FB.
sabato, luglio 30
Before And After Photos Of War Torn Aleppo, Syria e Ricky Gianco
Ricky Gianco ha postato sul suo profilo FB questo video, e l'abbiamo commentato insieme.
Ecco:
Ecco alcune foto che avevo scattato durante la mia vacanza in Siria, una decina d'anni fa.
E' solo una piccolissima parte dei miei ricordi fotografici, ho anche realizzato un filmato.
Una via centrale di Damasco, dove era situato l'hotel nel quale alloggiavo
Il museo storico di Aleppo
Il suk di Aleppo
Norie di Hama
Oasi di Palmyra: il cammello che ho cavalcato (o si dice cammellato?)
Anfiteatro di Diocleziano a Palmyra
Ingresso dell'hotel a Damasco
Hall dell'hotel
Caravanserraglio a Damasco
Moschea degli Homayyadi a Damasco
Si tratta solo di una piccola carrellata, giusto per dimostrare come erano conservate le antiche vestigia e come fosse curata anche la parte moderna. Ovvio che c'erano villaggi poveri, ma comunque sempre dignitosi.
alshshaeb alssuri
Danila
venerdì, luglio 29
Riposa in pace, Danila
Non c'era una lapide al femminile! Per qualcuno sono morta, per qualcun altro sono in coma irreversibile, per altri ancora sono finita sotto un tram, per altri ancora...sono solamente andata in vacanza! (Magari!!!). In ogni caso, sono viva e vegeta, sto meravigliosamente bene, dopo essermi tolta un rospo dalla gola che mi soffocava e ora navigo in acque tranquille. Serenità a tutti!
A proposito, non finirò mai sotto terra e con una lapide al cimitero. Non perché sia immortale, ma per il semplice fatto che ho lasciato detto a chi mi sta vicino, che desidero essere cremata (come un pasticcino), e le mie ceneri disperse in un roseto...serviranno almeno a concimare le piante. Non riesco a pensare che il mio corpo possa imputridire dentro una bara. Non riesco ad accettare le speculazioni sui morti. Costo delle esequie, costo della tomba o del loculo. Obbligare i congiunti e gli amici a farmi visita almeno una volta all'anno, per portarmi un fiore (che arricchisce il fioraio) e che presto appassirà. No, sono contraria perfino ai cimiteri...siamo in tanti su questo pianeta, e gran parte degli spazi sono occupati da ossari, campisanti e, per chi ha lasciato grandi impronte sulla Terra, mausolei. Per farne che? Commercio per onorare inutili ossa. Si onorano le persone nel ricordo, per quel che erano, per quel che hanno fatto. Si possono ricordare nei libri, nelle immagini, nei filmati, dedicando loro una via, o innalzando monumenti. Ma soprattutto restano dentro il cuore di chi li ha saputi amare. Il resto è solo noia!
Danila Oppio
giovedì, luglio 28
ricordando Tiziano Terzani
Il 28 luglio 2004 un grande uomo salutò questa Terra e volò in altra dimensione. Ho letto tutti i suoi libri, sempre autobiografici, e devo dire che pochi uomini mi hanno dato testimonianza di grande valore. Non i condottieri, non i letterati, non i politici..ma chi, con le sole proprie forze, ha lottato per un mondo migliore. E Terzani è il capolista, insieme a Gino Strada e a tutti quelli che hanno speso o spendono la propria vita per altruismo.
martedì, luglio 26
Rivista Euterpe n. 20 - Laura Vargiu - Gavino Puggioni - Danila Oppio
Oggi ho ricevuto comunicazione da parte di Lorenzo Spurio, per la Rivista Euterpe, che una mia poesia è stata pubblicata nella stessa. Al link qui sotto potrete aprile e leggere tutti i contenuti della rivista.
Allo stesso modo vi è inserita una poesia di Gavino Puggioni, e una recensione di Laura Vargiu. Ma tra gli autori, con gioia ho trovato molte altre autrici che ho l'onore di conoscere.
Per ora, vorrei occuparmi di Laura Vargiu, pubblicando la sua recensione al libro di Katia Debora Melis Figli di terracotta
Ed ora la poesia di Gavino Puggioni " DI un bambino solo"
E infine la mia composizione poetica PARTO
lunedì, luglio 25
La coda di paglia
Ad alcuni miei recenti post, dove parlavo di
sincerità e di correttezza nelle amicizie, una persona si è sentita chiamata in
causa, reagendo in modo inappropriato anche se non parlavo di lei. Se uso il
sostantivo persona, posso riferirmi indifferentemente a un uomo o a una donna.
E in quell’articolo, proprio per par condicio, non ho specificato se mi
riferivo a maschio o femmina!
In ogni caso, depenno anche questa dalle mie
amicizie, perché se tale persona si è risentita per quanto ho scritto, significa che ha la
coda di paglia. Infatti, i miei veri amici hanno apprezzato il contenuto
dell’articolo, e lo hanno supportato. Chi ha la coscienza tranquilla, non si
sente preso di mira!
Anche la lettera ad uno stronzo, era impersonale.
Infatti il termine stronzo è al maschile, ma potrebbe anche essere rivolto al
sesso femminile. Certo, si usa dire “sei una grandissima stronza!” ma non è
corretto, si dovrebbe dire: “sei come un grandissimo stronzo!”: Giusto per
usare bene la nostra lingua.
Cari saluti ai veri amici, a coloro che mi hanno
dimostrato il loro affetto sincero, che apprezzano la mia scrittura, sia in
forma poetica che in prosa.
Uno dei modi di dire più utilizzati è “Avere
la coda di paglia”. Con tale espressione si intende non avere la
coscienza pulita, essere consapevoli di aver fatto qualcosa di sbagliato,
ma che potrebbe essere scoperto facilmente. Per questo motivo la persona che ha
la coda di paglia tende a non essere trasparente e giustifica le sue azioni per evitare
ogni tipo di critica o accusa che potrebbe smascherarla.
Da qui l'origine del modo di dire dal proverbio toscano “chi ha la coda di paglia, ha sempre paura che gli pigli fuoco”, che a sua volta riprende l'antica favola di Esopo.
Da qui l'origine del modo di dire dal proverbio toscano “chi ha la coda di paglia, ha sempre paura che gli pigli fuoco”, che a sua volta riprende l'antica favola di Esopo.
Favola di Esopo
Il racconto narra la sventura di una volpe che
disgraziatamente rimase intrappolata in una tagliola. Sofferente e impaurita la
bestiola riuscì in gran parte a liberarsi, ma durante fuga la coda venne
deturpata dalla morsa, tanto che la volpe rimase menomata e priva della sua
bellezza. Vergognosa e imbarazzata si costruì una coda di paglia sperando
di non essere scoperta dagli altri animali. La voce però giunse
attraverso un gallo all'orecchio dei contadini che, per proteggere i pollai,
accesero dei fuochi di fronte alle stie. Da quel giorno la povera volpe non
poté più cacciare per paura di bruciarsi la coda di paglia ed essere
quindi scoperta.
Danila Oppio
domenica, luglio 24
Considerazioni su lealtà, delicatezza d'animo e libertà personale
Chi
sostiene la bandiera della sua libertà, deve comprendere che la sua finisce
quanto calpesta quella altrui.
Non è
pensabile affermare a parole di voler bene qualcuno, se poi si pretende di fare
quel che ci pare, e guai se l’altro gli fa presente che non può pensare solo a
se stesso, ma provare a entrare della sfera dell’altro, e convincersi che
l’altro non è un burattino che segue passivamente gli improvvisi cambiamenti
del proprio umore.
Se vale
una scelta, deve esserlo per tutti.
Forse
questo discorso parrà poco chiaro, e allora cercherò di porre qualche esempio.
Se io
sto attraversando un momento di crisi personale, e dico a un amico che non me
la sento di corrispondere o di parlare con lui, per varie ragioni, la
situazione deve valere anche nei confronti di altri. Se desidero estraniarmi,
lo faccio con chiunque, altrimenti non corrisponde a verità, quanto sostenuto.
Se
davvero voglio bene a una persona, cerco di uscire dal mio guscio e mi occupo
anche di lei.
Se poi però
agisco al contrario, significa che non ho il coraggio di dire apertamente a lei,
che non me ne importa un fico secco. Per strane ragioni, preferisco non rompere
i rapporti, perché in fondo mi fanno comodo.
Un altro
esempio? Se m’ interesso a mille cose, trascurando la persona che mi vuol bene,
e le sputo in faccia che della mia libertà lei non deve occuparsene, credo che
l’offesa sia davvero grave. Non posso tirare la corda, facendo i cavoli miei e
tenendo l’altra in standby, dicendole di pazientare. E se quella persona, alla
fine, mi chiede ragione di tale comportamento, perché si accorge che quei
silenzi sono solo rivolti a lei, poiché con gli altri mi comporto in modo
differente, forse qualche dubbio dovrebbe sorgere, sulla sincerità delle mie
parole.
Se alla
fine quella persona mi dice apertamente che ho sbagliato con lei, e invece di
chiedere scusa, la aggredisco con un piglio violento, dicendole di allontanarsi
da me, che non voglio più sentire sue parole, beh, allora metto in atto il mio egoismo e presunzione, rasentando la
cattiveria.
Non
dobbiamo essere auto-referenziali, invece è necessario comprendere che tutti
dipendiamo in qualche modo dagli altri.
Se
frequento amici che m’invitano spesso a pranzo o a cena da loro, se mi
accolgono di frequente nella loro casa al mare, sulla loro barca, o al lago, se
mantengo amicizie perché mi tornano comodo, in quanto ricevo da loro svariati
aiuti o servizi di vario genere, allora
non si tratta di vera amicizia,
soprattutto se prendo quel che loro mi offrono, e non ricambio a volte
neppure con un “grazie”.
Ma la
cosa peggiore è quando, dopo aver esasperato all’inverosimile il mio prossimo,
che nei miei confronti ha avuto una santa pazienza - tanto che alla fine mi fa
presente dove ho sbagliato - mi rivolgo a lui insultandolo, in modo risentito,
e lo allontano da me. Perché mai? Perché
mi ha svelato una verità che non ho gradito? Perché ha messo in luce quello che
avrei preferito restasse nell’ombra? Non mi sono chiesta il motivo per la secca
reazione dell’altro? Non ho pensato che avevo tirato troppo la corda, e quella
si è spezzata? Ovvero, chi ha sbagliato sono stata io, e accuso gli altri per
avermelo fatto capire, invece di chiedere scusa per i miei errori?
Ecco, ci
sono persone che agiscono così: presuntuose, egocentriche, dotate di falso
orgoglio. Certo, perché l’orgoglio è una brutta bestia, che acceca, che non fa
vedere dove hanno superato i limiti, dove hanno calpestato i sentimenti degli
altri, pensando solo ai propri, molte volte inquinati da ragioni egoistiche.
Penso
che ogni essere umano sia imperfetto, e per questo motivo ho sempre cercato di
accettarlo nella sua totalità, convinta che anche sul piano opposto ci fosse il
mio stesso modo di vedere. Ma arriva il momento in cui si deve dire “basta”.
Non un “basta” senza una vera motivazione, solo per dispetto, un “basta” perché
se una persona ci fa soffrire, alla fine trasmette il negativo che c’è in lei,
toglie serenità, crea stati d’animo che fanno male davvero.. Personalmente non amo
trovarmi in queste situazioni, cerco sempre di mediare, di trovare un accordo,
ma se l’altro non è disposto a venirmi incontro, se non esce dal suo bunker per
guardarsi intorno e comprendere che al mondo ci sono anche “gli altri” che a volte
non capiscono, che non possiedono il suo stesso punto di vista, che sono
diversi da lui, ci si trova in un vicolo chiuso. Si sbatte contro un
muro di gomma.
E allora
sbotto anch’io…reagisco in una forma che non mi appartiene, divento un'altra IO,
quella che non vorrei mai essere. E la colpa non è mia, ma dell’altro che mi ha
esasperato, che ha fatto di tutto per rendermi insopportabile, irritabile,
perfino cattiva.
Bene,
queste persone che mi tolgono la serenità, la tranquillità dell’anima, che mi
causano sonni agitati, e lo sguardo torvo, quando io sono di norma solare, le
considero un danno da evitare.
Se poi
scopro che codeste persone sono anche false, bugiarde, prive di scrupoli, le
cancello dalla mia vita con la scolorina! I veri amici...MAI!!
sabato, luglio 23
Ostriche a mezzogiorno di Rita Iacomino - intervento integrale di Anna ...
Conosciamo meglio Anna Montella e la sua capacità dialettica di presentare il libro di Ostriche a Colazione di Rita Iacomino.
Complimenti ad entrambe!
tramonti...
Immaginavo tramonti
viola e amaranto
Immaginavo che mi saresti
stato accanto
Ma quella panchina è deserta
e il mio cuore una foresta
di pioppi arsi da un incendio
dolo(ro)so.
Danila Oppio
Iscriviti a:
Post (Atom)